Ancora discussioni sulla SS38 ma la storia dovrebbe insegnare qualcosa
Sondrio, 18 luglio 2014. Tangenziale di Morbegno a due o a quattro corsie? «Che sia il tavolo tecnico competente, Anas in primis, a pronunciarsi sulla fattibilità della variante e sulle conseguenze di continuare col progetto originario oppure variarlo». La Fai/Conftrasporto della provincia di Sondrio, attiva all’interno dell’Unione e presieduta da Matteo Lorenzo De Campo, interviene così sul tema della viabilità riportato all’attenzione in questi giorni dal rinfocolarsi del dibattito tra chi invita a rivedere il progetto per introdurre le quattro corsie in luogo delle due previste e chi, invece, per diverse ragioni è contrario a questa ipotesi.
«Innanzitutto, siamo riconoscenti – spiega De Campo – verso tutti coloro che ai vari livelli si sono adoperati per ideare e far approvare il progetto: a loro va riconosciuto il merito di tutto il lavoro fatto finora con l’obiettivo di migliorare la nostra viabilità in uno dei suoi punti più critici. Ragioni legate alle risorse finanziarie disponibili e ai tempi di realizzazione hanno a suo tempo fatto propendere per le due corsie. Oggi sentiamo e leggiamo pareri diversi che sembrano rimettere in discussione sia l’economicità dell’opera sia la sua sicurezza strutturale. Pertanto, chiediamo che a esprimersi siano innanzitutto i tecnici che hanno le conoscenze e le competenze per fare chiarezza su quale sia la reale situazione geologica e burocratica dell’opera, così da permettere alla nostra comunità di prendere la migliore decisione».
«È evidente – aggiunge il presidente Fai – che l’opzione delle quattro corsie è quella più interessante sia per questioni di percorribilità, dell’ambiente montano e anche della sicurezza stradale e anche noi autotrasportatori, quando siamo stati interpellati a suo tempo in merito al progetto, lo abbiamo evidenziato con chiarezza. Saremmo, pertanto, estremamente favorevoli a questa ipotesi, anche a costo di un ritardo di qualche mese nella consegna dei lavori. Detto ciò, occorre capire se è davvero possibile cambiare in corso d’opera o se questo possa comportare dei rischi, come un eccessivo allungamento dei tempi di realizzazione o addirittura la perdita delle risorse già stanziate e quindi la vanificazione dell’opera: nelle condizioni così precarie della nostra viabilità non ci possiamo certo permettere di perdere la tangenziale di Morbegno».
«Siamo inoltre lietissimi di sentire – conclude De Campo –che ci sono possibilità che Tirano inizi ben prima del previsto i lavori per la sua tangenziale: anche se a livello ipotetico, pensare che in un quinquennio la viabilità della Valtellina possa trasformarsi così radicalmente è un segnale di grande impatto per noi e, crediamo, per tutta la Provincia».
La categoria degli autotrasportatori sollecita quindi il tavolo tecnico competente, che al momento non si è ancora riunito né espresso, a prendere una posizione e a spiegare se ci sono realmente le condizioni tecniche ed economiche per rivedere il progetto prevedendo le quattro corsie, oppure se è necessario procedere con l’iter ormai avviato, per evitare il rischio che l’opera possa addirittura saltare di fronte a una comunità confusa e divisa sul da farsi.
Sondrio, 18 luglio 2
Nostra nota
Amarcord, diceva Fellini. Noi diciamo, in questo caso a De Campo per tutti gli interessati, "te recordes?". A lui, o ad altri, questa domanda: "ma vi ricordate?".
"Che cosa dobbiamo ricordare", diranno. "Le occasioni perse rispondiamo, un elenco".
Lotto di Colico della SS36, Era il primo a partire, a parte l'Abbadia-Lecco che era stata realizzata però molti anni prima e non faceva parte del progetto della SS36. La bar5aonda cominciò quando l'impresa mise i picchetti. Si era nell'anno Domini 1974. Fra comitati, Verdi, polemiche politiche PERSA UNA DOZZINA D'ANNI.
Tangenziale di Sondrio. Dopo il Tartano e la Sernio-Mazzo toccava, come da intese, alla tangenziale di Sondrio. L'allora Sindaco di Mazzo, lui facendo l'interesse della comunità, riuscì a far anteporre la Mazzo-Grosio anche se si obiettava che a Grosio c'erano problemi tali per cui i lavori non sarebbero partiti. Ma così voleva la ragion politica. Risultato: LA MAZZO-GROSIO NON PARTÌ E SE LA SI FECE, ANNI DOPO, è perchè c'era stata la calamità del 1987. ANNI PERSI QUINDI ANCHE PER LA TANGENZIALE DI SONDRIO, poi ridotta dalla Castellina alla situazione odierna.
Tangenziale di Tirano. Sul triennale ANAS era stata inserita. Qui la causa del ritardo e quindi della perdita della possibilità di avere la strada la si deve alle forti divergenze su quale dovesse essere il tracciato. Il progetto della Comunità Montana unica prevedeva lo svincolo a Stazzona, Tirano rivendicava un tracciato sostanzialmente del tipo di quello che arrivando da Sondrio porta alla zona ex Cartiera. Non si può parlare di quanti anni persi perchè LA TANGENZIALE NON C'È ANCORA anche se tutto sommato a buon punto.
Mortirolo. Abbiamo documentato in estremo dettaglio una vicenda kafkiana, quella di una sorta di harakiri. Procedendo in base ad una prassi che lasciava al Ministro l'indicazione di un'opera da realizzare Prandini aveva scelto il traforo del Mortirolo. Bando già pubblicato sul Sole 24 Ore.
In Valtellina non erano d'accordo. Andando a consultare le raccolte dei giornali si troverà che la posizione di molti era la priorità della SS38. Piccolo particolare: il Mortirolo era fuori dal programma triennale e fuori non avrebbe potuto esserci la SS38. Aggiungasi che mancava il progetto in quanto di quello della fine degli anni '70, della C.M. Unica non se ne era occupato più nessuno. OCCASIONE D'ORO PERDUTA
Una bella collezione di occasioni sprecate, e per citare solo le strade.
Vogliamo aggiungerne un'altra? Tanta gente sarebbe contenta. Appena infatti si dovesse fermare l'opera per intervenire con varianti – a parte le imprese il cui conto sarebbe giustamente salato – si può star sicuri che altri si farebbero avanti.
Intanto la discussione permanente complica le cose. Qualcuno vuole per caso ripetere l'esperienza del lotto di Colico della SS36? Pensi ai casi di cui sopra. - GdS