Tangenziale di Morbegno, rischioso modificarla. Il progetto
“Giunti ormai ad un passo dal risultato straordinario di aggiungere al primo tratto della nuova statale 38 e alla tangenziale di Morbegno anche quella di Tirano, dobbiamo intensificare l’impegno e coordinare un’azione comune affinché, come chiede il sindaco Pietro Del Simone, si arrivi presto all’appalto dei lavori”. Il senatore Jonny Crosio, che meno di due mesi fa, all’indomani dell’appello del presidente della Provincia Massimo Sertori, aveva presentato un’interrogazione al ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, chiedendo conferma della disponibilità dei finanziamenti, condivide le preoccupazioni del primo cittadino di Tirano.
“Sono convinto che in questo momento bisogna insistere, io per primo lo sto facendo, sollecitando la risposta del ministro Lupi che ancora non è arrivata – prosegue Crosio –. Siamo vicinissimi a un traguardo che soltanto una decina di anni fa pareva irraggiungibile, ma siamo anche consapevoli che questa è la fase più delicata, perciò non deve mancare il pressing sul governo. Da parlamentare all’opposizione abituato a lottare per far valere le nostre ragioni, faccio appello ai colleghi senatori Benedetto Della Vedova, anche membro dell’esecutivo, e Mauro Del Barba, vicinissimo al premier Matteo Renzi, affinché si adoperino per portare a compimento il progetto Valtellina che ci consentirà di dotare la nostra provincia di una viabilità finalmente moderna e adeguata ai flussi di traffico attuali, nell’interesse dei cittadini, degli imprenditori e dei turisti. Lo chiede giustamente la città di Tirano, oppressa dalle auto, ma lo reclama tutto il territorio, poiché i vantaggi palesati con l’inaugurazione del primo tratto della statale 38 dovranno essere estesi al resto della valle”.
Nostra nota
La situazione richiede grande attenzione e quindi impegno concorde da parte di tutti. Abbiamo, sistemato il problema della tangenziale di Morbegno che dovrebbe essere percorribile verso la fine del 2017. E' in corso una raccolta di firme per un prolungamento della galleria nella zona del torrente Tovate, cosa che richiede qualche ragionamento dopo avere ricordato cosa prende il progetto. Lo facciamo richiamando l'ottima presentazione fatta allora dall'assessore ai LL.PP. di Morbegno, geom. Francesco Bongio.
Il progetto (illustrazione dell'assessore Bongio)
“L’infrastruttura che rappresenta il by-pass dell’abitato di Morbegno è il naturale proseguimento del lotto già appaltato, ma con una riduzione del sedime stradale.
Infatti dopo un breve tratto di transizione in prossimità dello svincolo di Cosio la piattaforma stradale da una sezione cat. B (4corsie) passa ad una sezione cat. C1(2corsie).
La strada in esame è classificata come “strada di categoria C1 extraurbane secondaria” secondo il DM 5.11.2001 e prevede una sezione composta da due corsie, una per ogni senso di marcia da 3,75 m e da due banchine di 1,50 m.
Il tracciato, ha inizio in prossimità del nuovo svincolo di Cosio e si sviluppa in sinistra orografica dell’Adda. Superata la confluenza tra l'Adda ed il Bitto tramite un viadotto prosegue in galleria affrontando dapprima il tunnel “Selva Piana” e successivamente, dopo avere superato una stretta gola con il ponte “Tovate” ed un tratto in rilevato, rientra nel tunnel denominato “Paniga”; termina con il viadotto sul fiume Adda ed il successivo svincolo del Tartano sulla SS38”.
L'assessore prosegue con i dati: viadotto su Bitto e Adda della lunghezza di m 290; di seguito galleria Selva Piana, della lunghezza di m 2738, superando così a nord la frazione di Campovico; ponte di 20 m. sul torrente Tovate; percorso all’aperto per 600 m in rilevato che nella sua massima altezza è di circa 28 m. (con deviazione della strada comunale dei Torchi Bianchi); galleria a monte di Paniga di m 2313; viadotto Adda / Talamona di m 128 di lunghezza; innesto sull’attuale SS38.
L'assessore ricorda infine che “la possibilità futura di trasformazione della strada da tipo C1 (vp km/h 60-100) in tipo B (vp km/h 70-120) ha condizionato la scelta della geometria dell’asse sia dal punto di vista planimetrico che altimetrico”.
Nostra nota - seguito
La definizione del tracciato a suo tempo ha richiesto e tempo e impegno per superare le varie difficoltà, dirimere le discussioni, fare sintesi. Intanto il realismo l'ha spuntata con la soluzione ad una sola carreggiata. Sappiamo tutti che due sarebbero state meglio di una ma questo è discorso da sognatori visti i costi e le disponibilità. La ragione ha prevalso all'insegna del principio basilare secondo cui uno è meglio di zero (a ragione, a nostro avviso, non ha invece prevalso essendosi scartata la soluzione di strada d'argine come fatto per la tangenziale di Sondrio arrivando praticamente a circa 6 km di costose gallerie). Tant'è. E' stata miracolosamente portata in porto questa soluzione con l'impegno di tutti e obiettivamente con l'efficacia del coordinamento e della propulsione da parte della Provincia. Ricordiamo questo aspetto pensando alla sorte dell'Ente. Fosse stata già soppressa questo problema sarebbe andato alle calende greche come l'acqua e tante altre cose. Tant'è ancora. Trovati i soldi e agganciata l'altra tangenziale, quella di Tirano, altrettanto indispensabile come quella di Morbegno. A questo punto per giuste che possano essere le istanze dei firmatari ricordiamoci che siamo sul filo del rasoio. Incalzano anche spinte per altri interventi come ulteriori interventi nella zona di Monte Piazzo, svincolo di Dervio, bonifica in Abbadia dove c'è stata la recente frana, richieste per la Regina. E poi altre spinte sull'ANAS e su Roma in altre zone lombarde. Se con poco si può fare qualcosa bene. Allungare una galleria come si chiede da un lato richiede tanti soldi, dall'altro un iter amministrativo pericoloso per i tempi necessari e quindi con i rischi collegati.
Ne tengano conto tutti. S'intende che se i firmatari, o chi per essi, volesse esporre le loro ragioni il giornale le ospiterebbero.