Riflessioni di un magistrato
Magistrale lezione di Giustizia alla sala Besta della Bps dell’ex presidente del Tribunale di Sondrio, Francesco Saverio Cerracchio, durante una presentazione a più voci del suo libro “Riflessioni di un magistrato sulla giustizia italiana”. “Un testo lungimirante sulla storia della giustizia negli ultimi 20 anni, attraverso 61 articoli pubblicati sul Notiziario della Bps, che diventa un vero e proprio manuale di educazione civica, una guida alla Costituzione da leggersi come educazione alla legalità”, ha esordito lo storico Franco Monteforte, che ha fatto da trait d’union tra i vari interventi degli ospiti della serata. E’ toccato a Marina Cotelli, assessore alla Cultura del Comune di Sondrio, ricordare la figura del magistrato Cerracchio “che ha rappresentato negli ultimi anni il volto della giustizia nella nostra provincia non solo attraverso le sue sentenze, ma anche attraverso articoli di grande chiarezza sui nodi importanti della giustizia italiana, conservando quella grande pacatezza e quella terzietà di giudizio che hanno sempre reso più autorevoli le proprie affermazioni”. “Un testo che dà sistematicità alle riflessioni di Cerracchio che ha saputo cogliere aspetti tecnici e professionali, ma soprattutto etici e morali”, ha dichiarato Tiziana Mevio, presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia, che si è poi soffermata sui nodi irrisolti di una riforma della giustizia che non ha saputo trovare soluzione, purtroppo, ai mali irrisolti di una magistratura alle prese con un’ancora “irragionevole durata” dei processi”. E il giudice Cerracchio ha colto l’invito entrando nel vivo di tematiche spinose, stigmatizzando le lentezze burocratiche di un sistema giudiziario appesantito dall’esponenziale arretrato delle cause civili, dal sovraffollamento delle carceri , dell’aumento della violenza sulle donne, tutti figli adulteri di un eccessivo garantismo e del decadimento dei valori sociali, ma anche della proliferazioni di leggi che hanno limitato di fatto le pene e ridotto i tempi della prescrizione dei reati, in una sorta di “amnistia permanente” che alimenta nella popolazione uno pseudo senso d’impunità frutto della cultura dell’illegalità. E Monteforte ha rincarato la dose sostenendo: “Non esiste alcun conflitto tra magistratura e politica, ma soltanto una lotta della politica per imbrigliare la piena efficienza della macchina giudiziaria agendo sulla separazione delle carriere dei giudici e tentando interventi sul ruolo del Pubblico ministero e sul Csm”. Fedele servitore dello Stato, Cerracchio ne “Le riflessioni di un magistrato sulla giustizia italiana”, edito a sue spese, ha saputo raccontare luci ed ombre di un ventennio giudiziario, incarnando la figura di un magistrato saggio ed equilibrato, sempre alla ricerca della verità, che evita condizionamenti basati sul consenso popolare, anche a rischio della solitudine.