TUTELA DELLA SALUTE: NOTA DEL 23.02.2001 INVIATA AL B.I.M. DI SONDRIO

Al Presidente del Consorzio B.I.M. di Sondrio

Oggetto: "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici"


L'approvazione in via definitiva della Camera dei deputati lo scorso 14 febbraio della "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" è certamente, - e a Lei non c'è bisogno di spiegarne le ragioni - molto importante per la nostra provincia percorsa da 1700 Km di elettrodotti, quasi la metà dei quali in alta tensione, e senza naturalmente contare le linee a bassa tensione della distribuzione urbana.

Per la verità ci ha colpito il silenzio assordante - la contraddizione è solo lessicale - che ha accolto in Valle il varo di questo provvedimento. Silenzio delle Istituzioni, degli organi di informazione, degli ambientalisti ed anche di chi anche negli ultimi mesi ha sollevato il problema delle antenne per le comunicazioni via cellulare. Il nostro Comitato non pensava di doversi occupare anche di questo problema ma, vista la situazione, ha deciso di farlo. Assunta questa decisione ha ritenuto di doversi rivolgere al B.I.M., per sua natura istituzionale, per specifica indicazione del suo Statuto, ed anche perché ci risulta che nel 1993 l'Ente aveva esaminato la possibilità di eliminare la selva di elettrodotti, singolarmente a bassa capacità di trasporto, che portano l'energia a Milano concentrandola in un solo elettrodotto, rilevandone la fattibilità attraverso le valutazioni di ENEA e dello stesso ENEL.

Allora il B.I.M. si era mosso, con assoluta tempestività, non appena entrato in vigore il DPCM 23 aprile 1992 che non solo aveva fissato le fasce di rispetto dalle linee esistenti (almeno 10 m. per quelle a 132 kV e almeno 28 per quelle a 380 kV) ma aveva anche prescritto l'obbligo di risanamenti ove non fossero stati rispettati i limiti di intensità di campo indisturbato e di induzione magnetica con una scadenza perentoria per i programmi di risanamento e cioè il 31.12.2004.

Non c'è bisogno, in questa sede, di fissare i punti di legge che sollecitano l'attenzione valtellinese, anche se sono parecchi.

Richiamiamo alla Sua attenzione tre aspetti:

1) Le scadenze a breve termine. Ve ne sono di quelle che per loro natura possono essere determinanti per gli sviluppi futuri, in sede romana o milanese.

2) I problemi connessi al risanamento, alla definizione dei tracciati, al ruolo che gli Enti locali hanno in questa materia, sia per gli elettrodotti oltre i 150 kV, di competenza statale, che per quelli inferiori ai 150 kV, di competenza regionale. In questo quadro entra certamente in gioco la Provincia in quanto ruolo fondamentale può e DEVE esercitare il Piano Territoriale di coordinamento, tuttora mancante ma ora almeno alla fase di scelta dei progettisti.

3) L'opportunità che le Istituzioni della provincia - seppure a nostro modesto avviso, come anzidetto, il più idoneo sarebbe appunto il B.I.M. - da subito affrontino risolutamente il problema con il supporto di consulenze tecnico-amministrative di grande spessore.

Tanto il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ha ritenuto di esporre alla Sua cortese attenzione, nell'auspicio che le opportunità che potenzialmente si aprono per la provincia vengano colte.

A disposizione per quanto eventualmente necessario, distintamente

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

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