Sondrio, PL Torelli: ragione agli oppositori ma resta il niet per le auto

Cambiato il progetto, preso quello degli oppositori, migliore e meno costoso, ma la legge del papiro la spunta e tanti soldi vanno ad una inutile pista ciclabile

Il foltissimo gruppo di oppositori non al sottopasso ma alla sua limitazione a pedoni e ciclisti ha visto riconosciute le sue ragioni sul progetto presentato dopo la levata di scudi della gente che aveva firmato con nome e cognome la sua protesta. La prima difesa ad oltranza del Comune era stata quella che tecnicamente non era fattibile un sottopasso anche per le auto e non c'era verso a far capire che non era così. L'allora assessore all'urbanistica aveva addirittura ipotizzato che il varco per le auto sarebbe stato possibile in un secondo tempo quando ci fosse la disponibilità di risorse. Visto che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire il Comitato ha presentato al Comune un progetto, ovviamente di massima, vero e proprio che smentiva clamorosamente quanto sostenuto sino allora e cioè che c'era una impossibilità tecnica. Bandiera bianca da parte del Comune con una resa che è andata oltre in quanto il progetto iniziale è finito nel cestino e invece è stata prescelta la soluzione del Comitato. Ma senza auto, un niet come quello del niet alla elezione diretta di Province e Senato. Da notare che senza l'intervento del Comitato sarebbe stato realizzato quello difeso dall'allora assessore all'urbanistica in Consiglio Comunale, peggiore e per giunta più costoso!

Pista ciclabile assurda in quanto finisce in Via Mazzini senza possibilità ulteriori mentre a fianco dell'altro argine cìè quella che parte dal centro e arriva al Parco Bartesaghi.

Urbanistica a go go
C'è poi l'aspetto urbanistico che la foto pubblicata in parte evidenzia, aspetto ignorato – materia di TAR fra l'altro -. Il Comune interviene spezzando la continuità di una gronda che parte da Gombaro e riceve Fracaiolo 1 e 2, Piazze Cavour e Garibaldi, Largo Folla, Via Trento, Via Tremogge, Via Mazzini, Via Petrini, Via Moro, Via Scamozzi, Via Reghenzani per poi saldarsi a Via Gramsci e abbracciare il quartiere del PEEP. Interruzione anche del parallelismo con il Mallero, grave - materia di TAR fra l'altro - in quanto già l'altra sponda del Mallero è doppiamente interrotta, e basta pensare al 1987 o riprenderne la fotocronaca per rendersi conto  cosa vuol dire l'interruzione della continuità di fiancheggiamento di un torrente arrivato allora ad una portata di 600 mc/sec. Per non parlare poi della mobilità con deviazioni anomale dei flussi con loro notevole incremento ai nodi semaforici, d'un lato, ai nodi semplicemente dall'altro – materia di TAR fra l'altro -.
L'aspetto sconcertante è il non discutere questi problemi ma opporre unicamente un no preconcetto, senza razionale giustificazione, al transito veicolare. Come il papiro insomma.

Il papiro
Un tempo, quando la goliardia era di casa nelle Università, le matricole dovevano avere oltre al tesserino universitario, quello ufficiale, anche un documento "ufficiale" della goliardia: il papiro. Rigorosissime regole stabilivano cosa doveva contenere e regole non scritte prescrivevano modi e qualità. Ogni matricola, avvicinata dagli "anziani" doveva esibirlo e scontare le conseguenze se c'era qualcosa fuori posto. Si andava da qualche aspetto burlesco, all'offerta di sigarette, all'offerta da bere e fino a veri e propri "processi" nel caso di mancanze gravi. Di rado capitava che tutto fosse a posto. Quando, controllato come al microscopio questo papiro nulla c'era da obiettare, anche in termini di qualità, l'anziano apriva le dita che lo tenevano, lo lasciava andare e quello, per la newtoniana gravità, calva verso terra. Esclamazioni di disappunto e rimprovero degli anziani: "Ma come, questo papiro non vola!", e il malcapitato doveva comunque pagare pegno.
Per quanto riguarda il progetto la storia del papiro non valeva. Gli oppositori avevano dimostrato che le obiezioni non stavano in piedi, che il loro progetto era migliore, che il loro progetto costava di meno. Il Comune non poteva che abbandonare il suo e abbracciare il nuovo arrivato, elaborato in funzione anche del passaggio delle auto. Ma per le auto il niet da papiro rimane col rischio di un contenzioso insidioso. Attendiamo gli sviluppi.
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