MOLA: 1) Valentina Cortese 2) Oltre confine: History Rising
Valentina Cortese
Se il direttore mi incoraggerà vorrei iniziare una serie di articoli sui grandi personaggi dello spettacolo e della musica. Ne ho conosciuti parecchi anche a Sondrio. Da Goffredo Petrassi, in un indimenticabile concerto per CID Circolo Musicale, anche il bravissimo Franco Donatoni e Sylvano Bussotti ed ancora molti altri. Per la prosa ed il cinema sempre a Sondrio la carissima Mariangela Melato, il Regista Franco Brusati, Mario Soldati, di cui diventai quasi amico, il poeta Nelo Risi e sulle conoscenze personali vorrei chiudere (per ora) con Alida Valli ed Eva Magni infine, non ultima, ad Ascona, Paulette Goddard! Ma il destro mi è venuto per una recente mostra ed un libro su un altro personaggio fra i più noti del cinema e del teatro italiano, da me solo fugacemente conosciuto ad una conferenza stampa al Piccolo Teatro in occasione della rappresentazione de “I giganti della Montagna” di Luigi Pirandello molti anni or sono: Valentina Cortese. Attrice veramente internazionale ha saputo portare nel mondo una certa “milanesità” d’alto livello da Cinecittà a Hollywood, (ad Hollywood, fra l’altro ha interpretato Malaya (Malesia) di Richard Thorpe “non un gran film” (ma con Spencer Tracy e James Stewart), al Piccolo Teatro di Milano e poi ancora in Francia e qui ci dobbiamo fermare perché è “Effetto Notte” di Truffaut il suo grande film e la sua autentica rivelazione. Come sapete Effetto notte (La Nuit américaine) è un film del 1973 diretto da François Truffaut. Il titolo fa riferimento a una tecnica cinematografica, caratteristica come effetto notte, che ricrea "notturna" una ripresa fatta in piena luce tramite l’inserimento di un filtro blu davanti all'obiettivo. Il film è un capolavoro della cinematografia di ogni tempo e non solo per merito di Truffaut. Infatti, tra i riconoscimenti, la rivista TIME l'ha inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi ed il mensile Ciak gli ha dato lo stesso riconoscimento nel libro 100 capolavori. Ma poi l’infinito numero di premi a Truffaut e a Valentina Cortese come attrice non protagonista. La protagonista era Jacqueline Bisset voi capite cosa vuol dire lavorare a fianco di un’attrice “icona” come la Bisset. Ma l’elenco dei registi con i quali la Cortese ha lavorato non è certo piccolo. Iniziando da Antonioni per finire con Losey e Kramer e Mankiewitz e poi ci dobbiamo fermare . Così anche per il teatro iniziando da Strehler e non solo. In questi giorni Valentina Cortese è stata festeggiata con una mostra ed un libro “100 ritratti dallo schermo alla vita privata”. Con cento ritratti, per immagini e commenti, il libro documenta gli istanti più espressivi della ita di Valentina Cortese, (classe 1923) i ritratti, sono firmati da grandi fotografi. E risalta subito la grande capacità di questa donna di mutare, di essere profondamente diversa da immagine a immagine pur restando sempre lei, ed è questa una cosa unica ed anche strana essere sempre Valentina Cortese. Poi Milano gli ha reso omaggio con una mostra allestita dall'11 settembre al 10 novembre a Palazzo Morando: le sale settecentesche del palazzo ospitano più di cinquanta vestiti del suo guardaroba personale. Magnifici abiti di quasi tutti i grandi sarti compreso Roberto apucci.
L'esposizione è stata curata da Antonio Zanoletti, regista e attore, e dalla giornalista ed esperta di moda Elisabetta Invernici . Valentina Cortese. Il libro è edito da Skira che presenta ritratti inediti di Giovanni Gastel.
CARLO MOLA
Oltre confine: History Rising
E’ importante per chi ama l’arte allargare i confini. Oggi li allarghiamo con History Rising che è uno studio sovvertitore e coinvolgente di musealizzazione in particolare in Olanda ed oggi anche in East Anglia in una mostra che durerà sino il 2 febbraio. E’ un progetto molto ambizioso: i visitatori e i collezionisti sono invitati a riconsiderare la loro visione della storia museale, creando veramente qualcosa di vivo e nuovo. Intervallando gli oggetti museali dalle loro strutture di supporto History Rising ricrea una visione sempre perennemente disposta a modificare e modificarsi come le cose sono posizionate, visualizzate, attraverso scelte estetiche, sociali, politiche ed, anche, come possono dettare nuovi linguaggi anche nel processo della lingua del display. In questo e per questo eccoci di fronte ad un nuovo lavoro di Marjolijn Dijkman installato in due musei pubblici (Norwich Castle Museum & Art Gallery e Wisbech & Museum Fenland) uno spazio di un artista (Avamposto). Le sculture di Dijkman offrono avvicinamenti strani e fantastici, per attenuare gli oggetti dal fardello della storia e creare collegamenti con l’organizzazione del patrimonio, con il modernismo, e l’armonia e disarmonia della fantascienza. Queste installazioni sono poi accompagnate da un programma pubblico di esteso, ampio respiro tra cui conferenze, un simposio, concorsi, passeggiate Il progetto ha ottenuto fondi da Moondrian Fund, Lottery Founded e Arts Council England che finanziano attività artistiche che coinvolgono persone in Inghilterra, o di aiuto per artisti e organizzazioni artistiche per sviluppare il loro lavoro. Marjolijn Dijkman (1978) é un’artista che vive e lavora a Rotterdam e Brussels. Dijkman ha presentato in importantissime mostre incluso The History of the Future at Ars Electronica Centre, Linz (2010), Portscapes at Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam (2010), and The Uncertainty Principle at MACBA, Barcelona (2009). Così abbiamo fatto la presentazione di Site Specific Art. Site-specific art è un'opera nata per essere presente in un certo luogo. Opere d'arte site-specific all'aperto includono spesso il paesaggio intorno, combinato anche con elementi scultorei già esistenti. (il movimento è collegato con l'arte ambientale). Opere d'arte site-specific per interni possono essere eseguiti in stretta collaborazione con o dagli architetti del fabbricato. Gli artisti che producono opere site-specific sono fra gli altri Smithson, Andy Goldsworthy, Christo, Richard Serra, Yumi Kori, Brandon LaBelle, Guillaume Bijl, Christian Bernard Singer, Betty Beaumont e giovani artisti come Mark Divo, John K. Melvin, Lennie Lee, Luna Nera, Wright e Siti, Sarah Sze, Seth Wulsin, Ben Cummins e la nostra Marjolijn Dijkmann.
CARLO MOLA