Chi è per la Valtellina lo dimostri, il momento lo richiede - con il 'drappo bianco'. La Provincia DEVE restare!
Stamane, giovedì 12.12, ulteriore dimostrazione come la provincia sia compatta in tutte le sue rappresentanze, istituzionali, politiche, economiche, sociali, culturali nella difesa della Provincia non per logica corporativa o di campanile ma per ragioni che lo stesso legislatore nazionale ha dovuto ammettere. Sondrio – arco alpino di 200 km - e Belluno, due province interamente montane aventi a che fare, ai propri confini o altri Paesi – per noi uno extracomunitario con quello che vuo0l dire da una parte all'altra della sbarra di confine – o le Regioni a Statuto Speciale privilegiatissime. Il Presidente delle ACLI su questo giornale ha fatto pochi giorni fa una disamina, un confronto significativo, pur tenendo conto che per una parte gravano sui loro bilanci spese che nelle altre Regioni sono a carico dello Stato. Lo ricordiamo: il bilancio 2012 della Provincia di Bolzano è stato di 5 miliardi 120 milioni di Euro per 505 mila abitanti con un costo pro-capite di 10 mila 145 , in Val d'Aosta si spende 1 miliardo e 442 milioni per 126 mila residenti con un media di 11.374 per persona, a Belluno 73 milioni di Euro per 213 mila con un costo abitante di 341, a Sondrio ogni alpigiano costa 254 euro (87 euro in meno di Belluno che pure non é autonoma ma fa parte di un'altra Regione).
Il colpo d'occhio era notevole a palazzo Muzio. La Istituzioni, i Sindaci, la Camera di Commercio con le categorie, i Sindacati e, con loro, una rappresentanza di Belluno che ha portato il suo saluto, la sua solidarietà, lo stesso comune impegno per un uguale risultato che è tale non per chi sta conducendo questa battaglia ma soprattutto lo è per la gente, la Provincia che ha lo stesso nostro destino. Ha esordito Sertori con un intervento che nei concetti è rispecchiato nel suo appello pubblicato più avanti. E poi via viva i Sindaci dei capoluoghi di mandamento, i rappresentanti dell'economia e delle forze sociali. Un fronte unico che ha apprezzato il primo risultato, quello del riconoscimento dato nella discussione della proposte di legge, della specificità, unica, di Belluno e Sondrio come province non solo interamente montane ma anche confinanti con Paesi esteri e regioni autonome. Il riconoscimento vuol dire concedere anche una certa qual autonomia, con deleghe specifiche, materie rientranti nel comma 3 e nel 4 dell'articolo 117 della Costituzione. Il problema però – è stato detto – come aver e un'auto ma non la benzina e la benzina in questo caso sono non solo le risorse ma gli strumenti. E gli strumenti ci sono solo se il cosiddetto Ente di secondo livello ha l'autorevolezza, e la capacit d'incidere, che solo l'elezione diretta può dare. Caloroso l'intervento dei bellunesi che là attueranno le iniziative verificate a Sondrio, in primis il drappo bianco da esporre come da appello che segue.
L'APPELLO A VALTELLINESI E VACHIAVENNASCHI
“Gli effetti collaterali di una cura sbagliata si chiamano Sondrio e Belluno. E' stata recentemente
riconosciuta la nostra specificità montana, ma il Governo persevera nel voler declassare anche
queste due Province in enti di secondo livello: una sorta di grande comunità montana dove il
presidente viene eletto fra in sindaci dai sindaci e dai consiglieri, dovendosi, quindi, occupare della
gestione dell’intero territorio. Tutto ciò accade mentre l'attuale Governo ha concesso ancora più
potere alle Province autonome di Trento e Bolzano, potere che deriva non solo dalle ingenti
risorse finanziare, ma soprattutto dalla possibilità di legiferare. Come più volte ribadito sono
numerosissimi gli effetti negativi che il declassamento della Provincia implicherebbe per un
territorio tanto fragile e decentrato come il nostro (spopolamento della montagna). Riteniamo,
dunque, che sia indispensabile e giusto mantenere questo ente così com'è, anzi rafforzandone
l’autonomia, non solo per tutelare la nostra terra e le sue genti, ma anche a maggior garanzia
degli equilibri nazionali. La nostra provincia, infatti, è una sorta di area cuscinetto fra gli stati
esteri, le province autonome e il resto del Paese. Una sorta di corridoio di transizione il cui
compito è anche quello di sfumare le differenze fra realtà per altro uguali dal punto di vista
territoriale. Una necessità già prevista dal Governo con l'istituzione del fondo Brancher finalizzato
proprio ad attenuare stridenti contrasti di trattamento. Chiediamo, dunque, una forma di
autogoverno che possa garantire e anzi favorire l'insediamento delle genti in montagna a
beneficio per altro dell'intero sistema Paese, lo chiediamo perché è giusto e sensato. Mi rivolgo,
dunque, ancora una volta ai valtellinesi e ai valchiavennaschi perché siano di nuovo protagonisti
nello scrivere una pagina importante della storia della loro terra. Fate vostra l'iniziativa del drappo
bianco con scritta la sigla “SO”, per difendere non solo la vostra terra e il suo futuro, ma anche il
vostro Paese. Mamme, nonni e nonne coinvolgete i bambini e fate scrivere loro il nome della loro
provincia, se ne ricorderanno da grandi e forse, questo è il mio auspicio, capiranno di aver
partecipato attivamente ad una grande battaglia di giustizia e buon senso. Alla politica, dunque,
chiedo a tale proposito di agire con logica e giustizia”.
Massimo Sertori
Presidente della Provincia di Sondrio