LAV contro l'uccisione dei cervi - Una replica - Bambi
Qualche giorno fa si è tenuta la prima giornata di caccia ai cervi della Colmen. Ben nove sono stati gli animali uccisi con soddisfazione, come dichiarato alla stampa dal presidente del comitato caccia del comprensorio di Morbegno Enrico Marchesini. A questa prima giornata - si disse allora - ne seguiranno altre fino a che le uccisioni raggiungeranno la quota di ben 50 animali, come previsto dalla Provincia.
Tutto ciò avviene, non dimentichiamolo, perché nel 2012 la Provincia ha dovuto rimborsare 4.700 € per i danni dichiarati da coloro che coltivano gli appezzamenti sulla Colmen. Una cifra tutto sommato irrisoria se rapportata alle spese che costituiscono il bilancio provinciale.
“Abbiamo ricevuto numerose chiamate da parte di singoli cittadini inorriditi per quanto sta accadendo sulla “montagna magica” – dichiara Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV – la richiesta è sempre la stessa: fare qualcosa perché il massacro cessi quanto prima”.
E dato che la Colmen “è di tutti”, la LAV ha organizzato una passeggiata ecologica per affermare con forza che è inaccettabile il sopruso che cacciatori e Provincia stanno compiendo nei confronti degli animali che da sempre la popolano.
“Perché nel secondo giorno di caccia abbiamo organizzato una passeggiata ecologica? La risposta è molto semplice – dichiara Stefania Sbarra riferimento locale della LAV - perché nulla può impedire di celebrare la bellezza che è racchiusa nella Natura e negli Animali. Che magnificenza è un essere vivente! E un cervo è un essere vivente. Come è commisurato al suo ambiente, che verità ha in sé, di qual pienezza d’esistenza è dotato! E alla cieca prepotenza dei fucili imbracciati noi rispondiamo con la Forza del pensiero e delle idee. Con la Verità del Rispetto della Vita, con l’attitudine alla Compassione. “
La replica
Il Presidente del Comprensorio Caccia di Morbegno Marchesini ha replicato. Innanzitutto la consanguineità porta a un indebolimento della popolazione che fra l'altro è di molto aumentata senza quella selezione naturale che porterebbe la presenza dei predatori. Si interviene comunque sulla base di piani venatori.
Nostra nota
Anni fa arrivò nella tipografia ove si stava stampando Centro Valle una signora che chiedeva si scrivesse qualcosa sul problema dei cervi. Sul viadotto del Tartano un cervo era proprio venuto addosso all'auto della signora. “Ho avuto un danno di otto milioni ma mi considero miracolata perchè sono uscita illesa quando tutti, vista l'auto, non credevano ai loro occhi. Chiedo solo che trattiate l'argomento per cercare di evitare ad altri il guaio che ho avuto io”. Ne parlammo con l'assessore Della Briotta e però allora non si potè fare nulla.
Il problema c'è, come assai grave quello dei cinghiali senza dimenticare l'orso.
Possiamo capire quindi le ragioni di entrambi. Una cosa ha colpito molti, quella che fra i capi abbattuti c'era anche un piccolo. Il ricordo di Bambi, poetico film di Walt Disney, è subito riemerso, rivivendo quel cerbiatto, futuro capobranco, che diventa orfano.
Almeno i piccoli non possono essere lasciati stare?
GdS