Prezzi al consumo: Sondrio non male in Lombardia
Premessa: prima di pubblicare l'analisi dei prezzi al consumo in quel di Sondrio e Lombardia occorre una precisazione. Il senatore (x) Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa, ebbe a scolpire con i suoi versi il pregio della statistica; quello, esemplificato, di far mangiare anche al barbone un pollo che pure non ha mai visto ( “Me spiego: da li conti che se fanno / seconno le statistiche d'adesso / risurta che te tocca un pollo all'anno: / e, se nun entra nelle spese tue, / t'entra ne la statistica lo stesso / perch'è c'è un antro che ne magna due”). La versione moderna della definizione della statistica si condensa nel commento alla morte di un nano: l'altezza media della popolazione mondiale è aumentata”.
Diciamo questo perchè abbiamo cercato di approfondire vagliando, ad esempio, i 23 prodotti alimentari oggetto di valutazioni accurate con il minimo, il massimo nonché la media dei prezzi con il confronto poi tra realtà lombarde e quella sondriese.
Abbiamo fatto fatica a ritrovarci in quei valori medi e non certo per colpa dei rilevatori ma perchè è insita nel concetto di media l'indeterminazione delle situazioni singole o quasi. Se in una strada con il limite di 50 km/h percorro 50 km ad andatura costante impiego lo stesso tempo di chi metà strada l'ha fatta a 100 km/h e metà a 33,3. Per il tutor che registra la velocità media siamo in regola tutti e due. Per la Stradale che con il radartachimetro ha fotobeccato l'auto quando andava a 100 kim/h no, e quindi addio punti e mano al portafoglio.
Ciò detto conserva una certa validità il confronto con le altre realtà così come potrebbe averne, ma ci guardiamo bene dal farlo perchè potrebbe essere una turbativa, un confronto 'interno' alla provincia, per confronti omogenei, variabilità dei prezzi base, incidenza delle promozioni, specificità e frequenza delle stesse, prodotti di marca non etichettati tali – ma Via Fermi 5 di una certa città o Viale delle Scienze 1 di un'altra città e così via orientano il consumatore attento, previa, ovviamente, verifica che il contenuto sia lo stesso, con il vantaggio economico del caso.
Il consumatore spesso e volentieri non è invece attento. Abbiamo fatto in altra occasione l'esempio di una certa acqua minerale che, certo, ha tutte le caratteristiche che ci vogliono. Mentre la Levissima viene dall'alto, quella certa minerale viene dal basso in una località a pochi metri di quota della pianura padana. Nulla da dire, contento chi la preferisce, se non fosse che su tante persone alle quali avevamo chiesto, alle casse dell'Iperal, se sapevano da dove veniva l'acqua che avevano acquistato. Solo una sapeva più o meno da dove veniva. Potremmo dire del culatello o di altri prodotti ma ancor più semplicemente del confronto fra i prezzi unitari a kg o a litro, in genere scritti, ovunque, molto più in piccolo rispetto al prezzo...
A precisazioni fatte l'esito della ricerca
GdS
(x) Fu Einaudi a nominarlo Senatore a vita e lui, ormai allo stremo morirà tre settimane dopo – riuscì anche in quella situazione a tirar fuori il suo spirito dicendo che lo avevano nominato Senatore a morte.
La ricerca
Il rallentamento dell’inflazione che si è registrato nella prima metà del 2013, a livello nazionale, sta concorrendo a restituire potere d’acquisto ai redditi: i salari reali, dopo un biennio di contrazione, si sono stabilizzati, creando le condizioni per un consolidamento dei consumi che presumibilmente dovrebbe materializzarsi tra la chiusura del 2013 e l’avvio del 2014.
A livello locale, stando ai dati che emergono dall’ottava rilevazione dei prezzi al consumo effettuata nel luglio scorso da REF Ricerche, per conto della Camera di Commercio in collaborazione con Unione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Sondrio e con Confartigianato Imprese Sondrio, il costo della spesa alimentare nel nostro capoluogo si conferma sotto la media regionale: lo scarto è cresciuto ed è arrivato a superare i 2 punti percentuali (per un importo di quasi 4 euro su una spesa complessiva di circa 150 euro). Milano si conferma la città più cara della Lombardia (14 euro in più), Bergamo quella più economica (10 euro in meno). Anche rispetto alla media di un gruppo di Comuni montani quali Bolzano, Aosta, Trento, Belluno e Verbano Cusio Ossola, che con Sondrio condividono le specificità nella logistica e negli approvvigionamenti, la Valtellina si colloca al di sotto della media di circa il 2%: acquistare prodotti di prima necessità come il pane o la carne di bovino è in generale più conveniente a Sondrio che negli altri Comuni montani.
Nonostante i rincari dell’ultimo anno, Sondrio si conferma uno dei capoluoghi di provincia lombardi dove i servizi alla persona (parrucchiere, estetista), quelli per la manutenzione dell’auto ed il pasto in pizzeria risultano più convenienti se confrontati con la media regionale.
Sondrio rimane dunque una delle città più virtuose dal punto di vista dei costi dei servizi, elemento che si conferma come una delle caratteristiche del territorio.
Per far quadrare i bilanci domestici, le famiglie possono comunque agire sulla leva delle promozioni: le possibilità di risparmio, infatti, aumentano tenendo conto anche degli sconti e delle offerte presenti in assortimento. A luglio 2013 rispetto ai prezzi delle referenze di marca, le promozioni garantiscono un risparmio che arriva sino al 30% sul prezzo pieno e che tende ad equiparare i prezzi dei prodotti di marca in promozione con quelli degli articoli a marchio del distributore.
Dopo la discesa della seconda metà del 2012, l’inflazione alimentare ha messo in moto un fenomeno di recupero ed è tornata a crescere: nel primo semestre dell’anno per una famiglia residente a Sondrio la spesa alimentare è rincarata di mezzo punto percentuale, significativamente meno rispetto alla Lombardia e all’Italia, segno che sul territorio valtellinese gli operatori del mercato al dettaglio riescono a trasmettere gli aumenti sui consumatori con maggiore gradualità.
Il costo della spesa alimentare è sotto la media regionale come quello di parrucchiere, estetista, manutenzione auto e pasto in pizzeria.
Il rallentamento dell’inflazione che si è registrato nella prima metà del 2013, a livello nazionale, sta concorrendo a restituire potere d’acquisto ai redditi: i salari reali, dopo un biennio di contrazione, si sono stabilizzati, creando le condizioni per un consolidamento dei consumi che presumibilmente dovrebbe materializzarsi tra la chiusura del 2013 e l’avvio del 2014.
A livello locale, stando ai dati che emergono dall’ottava rilevazione dei prezzi al consumo effettuata nel
luglio scorso da REF Ricerche, per conto della Camera di Commercio in collaborazione con Unione del commercio del turismo e dei servizi della provincia di Sondrio e con Confartigianato Imprese Sondrio, il costo della spesa alimentare nel nostro capoluogo si conferma sotto la media regionale: lo scarto è cresciuto ed è arrivato a superare i 2 punti percentuali (per un importo di quasi 4 euro su una spesa complessiva di circa 150 euro). Milano si conferma la città più cara della Lombardia (14 euro in più), Bergamo quella più economica (10 euro in meno).
Anche rispetto alla media di un gruppo di Comuni montani quali Bolzano, Aosta, Trento, Belluno e Verbano
Cusio Ossola, che con Sondrio condividono le specificità nella logistica e negli approvvigionamenti, la Valtellina si colloca al di sotto della media di circa il 2%: acquistare prodotti di prima necessità come il pane o la carne di bovino è in generale più conveniente a Sondrio che negli altri Comuni montani.
Nonostante i rincari dell’ultimo anno, Sondrio si conferma uno dei capoluoghi di provincia lombardi dove i servizi alla persona (parrucchiere, estetista), quelli per la manutenzione dell’auto ed il pasto in pizzeria risultano più convenienti se confrontati con la media regionale.
Sondrio rimane dunque una delle città più virtuose dal punto di vista dei costi dei servizi, elemento che si conferma come una delle caratteristiche del territorio.
Per far quadrare i bilanci domestici, le famiglie possono comunque agire sulla leva delle promozioni: le possibilità di risparmio, infatti, aumentano tenendo conto anche degli sconti e delle offerte presenti in assortimento. A luglio 2013 rispetto ai prezzi delle referenze di marca, le promozioni garantiscono un risparmio che arriva sino al 30% sul prezzo pieno e che tende ad equiparare i prezzi dei prodotti di marca in promozione con quelli degli articoli a marchio del distributore.
Dopo la discesa della seconda metà del 2012, l’inflazione alimentare ha messo in moto un fenomeno di recupero ed è tornata a crescere: nel primo semestre dell’anno per una famiglia residente a Sondrio la spesa alimentare è rincarata di mezzo punto percentuale, significativamente meno rispetto alla Lombardia e all’Italia, segno che sul territorio valtellinese gli operatori del mercato al dettaglio riescono a trasmettere gli aumenti sui consumatori con maggiore gradualità.
La struttura del mercato della GDO a Sondrio e in Lombardia
La Piazza di Sondrio si caratterizza per una dotazione di superfici GDO rapportata alla popolazione superiore alla media regionale (0.42 mq di GDO/abitante, segue Brescia con 0.39 mq/ab., chiude la graduatoria Milano con 0.25 mq/ab.)
A fronte di una dotazione superiore a quella regionale, Sondrio tende a distribuire i mq commerciali su un minore numero di punti vendita (ovvero l’equilibrio di mercato è fatto da poche grandi superfici = alta concentrazione di mq): l’indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman ha un valore di 370 contro una media lombarda di 188 (circa 500 a Lodi). Sondrio beneficia di economie di scala negli approvvigionamenti?
Pochi punti vendita che appartengono ad un numero limitato di insegne, segno che le peculiarità territoriali si ripercuotono sulle scelte di localizzazione degli operatori. L’indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman riferito ai fatturati dei principali operatori è il più elevato (insieme a Monza) della Lombardia
I prodotti oggetto di rilevazione
23 prodotti: 20 alimentari, 3 per la cura casa/persona
Prodotti caratterizzati da elevato valore segnaletico e acquisto frequente
Rappresentano circa il 40% della spesa per beni di largo consumo confezionato
Pane, carne, acqua, olio e pasta pesano per oltre il 40% sulla spesa del carrello
Per questi prodotti ogni famiglia italiana spende in media circa 2000 euro l’anno
Il paniere di beni di largo consumo - 2013Quote% del paniere1Pane19.1%2Acqua minerale4.8%3Carne fresca bovino adulto6.6%4Olio extra vergine di oliva 5.2%5Pollo fresco1.4%6Tonno in olio d'oliva6.2%7Pasta di semola di grano duro7.6%8Mozzarella6.3%9Latte fresco5.2%10Succo di frutta 3.2%11Prosciutto crudo4.1%12Biscotti frollini4.8%13Yogurt 5.7%14Parmigiano Reggiano 1.6%15Caffe' tostato 4.1%16Riso1.4%17Uova di gallina3.2%18Burro2.3%19Zucchero1.7%20Pomodori pelati0.4%21Shampoo 1.8%22Detersivo per stoviglie a mano1.4%23Dentifricio2.0%TOTALE100.0%Fonte: elaborazioni REF RicercheProdottiN.
In sintesi, le famiglie di Sondrio:
La prima metà del 2012 si è caratterizzata per un lieve adeguamento verso l’alto dei listini alimentari, che si somma all’incremento importante della seconda parte del 2012. Tra luglio 2012 e luglio 2013 l’inflazione misurata si attesta al 2.3%
Su base annua la dinamica dei prezzi è comunque condivisa anche dalla Lombardia e dall’ Italia. Sondrio attualmente fa registrare un tasso di inflazione più elevato della media nazionale ma marginalmente più contenuto di quella regionale
Complessivamente dall’inizio dell’attività di rilevazione, la variazione cumulata dal paniere di prodotti selezionati è pari al 5.4 a Sondrio, al 6.7% in Lombardia e al 6.5% in Italia
Guardando ai livelli dei prezzi, per il carrello della spesa i consumatori residenti a Sondrio pagano un costo inferiore rispetto a quello medio lombardo del 2%
Le possibilità di risparmio aumentano tenendo conto anche delle offerte: rispetto ai prezzi delle referenze di marca, le promozioni permettono un risparmio che a luglio 2013 arriva al 30% per i prodotti rilevati
La spesa alimentare a Sondrio: principali evidenze
Osservatorio prezzi al consumo - Luglio 2013
SCHEDA DI SINTESI
Nella prima metà del 2013 l’inflazione al consumo, in media nazionale, ha avviato un graduale percorso di rallentamento.
La peggiore recessione dei consumi delle famiglie del dopoguerra non è finita, ma anzi si è protratta, come documentato dal nono trimestre consecutivo di contrazione, anche nel primo semestre 2013. La caduta dei consumi delle famiglie è l’ultimo anello di una catena che vede a monte l’arretramento del reddito disponibile, l’aumento della pressione fiscale, il calo degli occupati e la flessione dell’attività produttiva delle imprese.
L’unica buona notizia giunge proprio dal calo dell’inflazione che nell’arco degli ultimi dodici mesi è scesa di oltre due punti percentuali sino a tornare verso l’1% nel corso della primavera e dell’estate 2013. Un sollievo per le tasche dei consumatori che beneficia da un lato del superamento degli aumenti delle imposte indirette (Iva e imposte di consumo sui carburanti) e dall’altro del riassorbimento dell’impatto dei passati aumenti delle quotazioni petrolifere (i dati più recenti evidenziano come il contributo offerto dagli energetici alla crescita dei prezzi al consumo ha assunto segno negativo).
In questi mesi il rallentamento dell’inflazione sta quindi concorrendo a restituire potere d’acquisto ai redditi: i salari reali, dopo un biennio di contrazione, si sono stabilizzati, creando le condizioni per un consolidamento dei consumi che presumibilmente dovrebbe materializzarsi tra la chiusura del 2013 e l’avvio del 2014.
La rilevazione condotta sul territorio di Sondrio nel mese di luglio 2013 restituisce un quadro in cui l’inflazione alimentare si è confermata stabile oltre il 2% di incremento: i prezzi relativi al carrello di 23 prodotti di largo consumo ad elevato valore simbolico ed alta frequenza di acquisto sono mediamente aumentati del 2.3% nel periodo compreso tra luglio 2012 e luglio 2013. Un valore che non è certamente secondario soprattutto se rapportato al profilo cedente del complesso dei prezzi al consumo. Gli adeguamenti al rialzo registrati nel Comune di Sondrio e nei Comuni limitrofi risultano lievemente più contenuti rispetto alla media dei principali capoluoghi lombardi (2.4% nell’ultimo anno) ma più pronunciati in confronto alla media nazionale (1.7%). Sondrio condivide peraltro le tensioni che nell’ultimo anno hanno colpito i listini di alcuni generi (tra gli altri pane, pollo, tonno, caffè, uova) per effetto dei rincari che si sono manifestati sui mercati all’ingrosso di alcune derrate agricole.
Dopo la discesa della seconda metà del 2012, l’inflazione alimentare ha messo in moto un fenomeno di recupero ed è tornata a crescere: nel primo semestre dell’anno per una famiglia residente a Sondrio la spesa alimentare è rincarata di mezzo punto percentuale, significativamente meno rispetto alla Lombardia e all’Italia, segno che sul territorio valtellinese gli operatori del mercato al dettaglio riescono a trasmettere gli aumenti sui consumatori con maggiore gradualità.
Complessivamente la rilevazione operata lo scorso luglio è l’ottava dall’avvio dell’attività di monitoraggio sui prezzi al consumo realizzata dalla Camera di Commercio di Sondrio in collaborazione con REF Ricerche: la variazione cumulata dal paniere di prodotti selezionati è pari al 5.4% a Sondrio, al 6.7% in Lombardia e al 6.5% in Italia. Come già messo in evidenza nelle precedenti rilevazioni, le famiglie di Sondrio hanno beneficiato nel corso degli anni di una minore inflazione.
Alcune indicazioni interessanti provengono dall’analisi dei livelli dei prezzi alimentari: in linea con le evidenze emerse dalle precedenti rilevazioni, il costo della spesa alimentare a Sondrio si conferma sotto la media regionale: lo scarto è cresciuto ed è arrivato a superare i 2 punti percentuali (per un importo di quasi 4 euro su una spesa complessiva di circa 150 euro). Milano si conferma la città più cara della Lombardia (14 euro in più), Bergamo quella più economica (10 euro in meno). Anche rispetto alla media di un gruppo di Comuni montani, che con Sondrio condividono le specificità nella logistica e negli approvvigionamenti, la Valtellina si colloca al di sotto della media di circa il 2%. Acquistare prodotti di prima necessità come il pane o la carne di bovino è in generale più conveniente a Sondrio che negli altri Comuni montani.
Per far quadrare i bilanci domestici, le famiglie possono comunque agire sulla leva delle promozioni: le possibilità di risparmio, infatti, aumentano tenendo conto anche degli sconti e delle offerte presenti in assortimento. A luglio 2013 rispetto ai prezzi delle referenze di marca, le promozioni garantiscono un risparmio che arriva sino al 30% sul prezzo pieno e che tende ad equiparare i prezzi dei prodotti di marca in promozione con quelli degli articoli a marchio del distributore.
Nonostante i rincari dell’ultimo anno, Sondrio si conferma uno dei capoluoghi di provincia lombardi dove i servizi alla persona (parrucchiere, estetista), quelli per la manutenzione dell’auto ed il pasto in pizzeria risultano più convenienti se confrontati con la media regionale. Soltanto i prezzi delle consumazioni al bar sono lievemente più cari.
A dispetto di una dinamica inflattiva importante tra luglio 2012 e luglio 2013, Sondrio rimane una delle città più virtuose dal punto di vista dei costi dei servizi, elemento che si conferma come una delle caratteristiche del territorio.