La Festa dell'acqua a Valdidentro
La “Festa dell’Acqua” organizzata
dalla Sottosezione C.A.I. di Valdidentro, dalla Sezione
Valtellinese e con l’adesione del coordinamento delle Sezioni e
Sottosezioni della provincia di Sondrio ha avuto il riscontro
che il valore dell’argomento meritava: il convegno su “L’acqua
nell’ambiente alpino: responsabilità dell’uomo nell’uso e abuso”
è stata un’occasione di confronto al alto livello con orizzonti
che hanno approfondito tematiche che interessano tutto l’arco
alpino.
Aprendo i lavori il Presidente del C.A.I Valdidentro Renata
Viviani ha ricordato come il lo sfruttamento dell’acqua grava
l’Alta Valtellina di problemi che mettono in primo piano il
rapporto tra uso del territorio e sostenibilità ambientale;
Flaminio Benetti (C.A.I. Valtellinese ) ha insistito sul
significato della manifestazione, che per non restare un
esercizio retorico, deve dar luogo ad una riflessione e ad
un’attenzione che devono proseguire nel tempo ; Lucia Foppoli
(Presidente Sez. Valtellinese) ripercorrendo il percorso che ha
portato negli anni il C.A.I. a rinvigorire l’impegno nella
tutela ambientale, ha sottolineato come questa non possa essere
ritenuta marginale , nel sodalizio, rispetto alla frequenza
della montagna. Italo Rizzi, dirigente del settore Risorse
Naturali ad Energia della Provincia di Sondrio ha tratteggiato
il quadro della complessità normativa e di competenze
riguardante l’argomento; Damiano Disimine (presidente della
CIPRA Italia – l’organizzazione è osservatore ufficiale ai
lavori sul tema presso la Comunità Europea -) ha messo in luce
come l’arco alpino necessiti di una strategia integrata e comune
per affrontare i problemi con un approccio che necessariamente
superi i confini nazionali; Giulia Barbieri (Pro Mont Blanc) ha
toccato un registro estetico, poetico e di valore: l’acqua e
l’ambiente hanno un valore quando noi lo riconosciamo, per prima
cosa dentro di noi. Il gruppo Valmalenco, rappresentato da
Franco Rabbiosi, ha proposto un approfondito lavoro di
documentazione sulle devastazioni ambientali provocate dalle
centraline poste sui”piccoli salti”, gravati da abusi sui quali
non vi è controllo ed ha documentato quanto esposto con una
proiezione che ha molto colpito il numerosissimo pubblico. Luigi
Casanova (Mountain Wilderness) ha portato l’esperienza trentina
ed ha sottolineato, molto efficacemente, la necessità e la
possibilità operativa di protocolli di collaborazione basati su
principi di solidarietà tra pianura e montagna, in modo che le
esigenze dell’una non soffochino i bisogni dell’altra. Ruggero
Spada (Legambiente) ha proposto una comparazione tra passato e
presente ed ha sostenuto la necessità di nuove risposte agli
incombenti problemi. L’efficacia dell’intervento è stata
sostenuta da immagini particolarmente significative. Gabriel
Bonizzi (direttore di e-Gazette) ha catturato l’attenzione del
pubblico descrivendo le “traversie” che l’acqua incontra nel
tentativo di giungere alla foce, ha parlato di “diritto
all’acqua” e di “diritto dell’acqua”. Antonio Galli (Fondazione
Salicina ) ha proposto la singolare esperienza della Fondazione
di Maloja (Ch) che fa del rispetto dell’ambiente e della sua
tutela la base fondante della proposta ai turisti ospiti in
un’organizzazione autogestita. Regula Bucler (presidente di Pro
Nature valle Bregaglia –Ch-) supportata da immagini suggestive
del Lago di Sils, ha descritto luci ed ombre dell’approccio
turistico in bilico tra scelte di valorizzazione ambientale e
sfruttamento commerciale . Il pubblico, nonostante l’ora
inevitabilmente tarda, ha prestato la sua attenzione sino
all’intervento di Padre Fabrizio Forti (Padri Cappuccini di Malè)
che ha fatto vibrare l’uditorio con un intervento molto intenso
che ha preso spunto dai semplici valori francescani per ribadire
il valore universale dell’acqua, bene comune dell’umanità che
non può essere ridotta a merce.
Il giorno successivo, oltre un centinaio di persone ha percorso
la strada della Val Lia per ritrovarsi convivialmente
all’agriturismo Alpe Boron dove, in continuità con un’iniziativa
promossa da Padre Zanotelli in Marmolada a difesa delle acque
nelle Alpi, è stata posta una bandiera della pace in prossimità
del torrente. Nel pomeriggio si è esibito il coro femminile
C.A.I. Valtellinese. Quando si sono alzate le note di “Signore
delle Cime” il pensiero è andato al torrente Lia, amico
ingiustamente “caduto”, non per una disgrazia in montagna ma per
responsabilità dell’uomo nell’abuso dell’acqua.
Renata Viviani – Presidente
Sottosezione C.A.I. Valdidentro
Gds - 28 IX 03 -
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