Pagare l'elicottero se lo si chiama senza vera necessità

E paghino i fuoripistaioli, gli imprudenti escursionisti nonchè quelli dalla chiamata facile

E' tornata di attualità la polemica sugli interventi dell'elisoccorso per via di quelle richieste di intervento che non hanno un fondamento serio oppure originati da situazioni critiche in cui qualcuno sprovvedutamente si è cacciato.

Due testimonianze dirette di chi scrive in prima persona.
1 Chiareggio, una domenica pomeriggio. Arriva l'elicottero e comincia a sorvolare, setacciando pian piano tutto il territorio, la zona ove c'è il sentiero per la Capanno Porro. Dopo qualche minyuto rinuncia e si posa su un prato nella parte iniziale del villaggio. Arriva l'infortunata che ha qualcosa alla spalla che però non le ha impedito di scendere con i suoi piedi dal Rifugio. Elicottero impegnato per lungo tempo. A parte i costi se in quel momento ci fosse stata un'emergenza quantomeno ci sarebbe stato un ritardo di intervento.

2 Festa dell'aria di qualche anno fa a Caiolo. Si leva in volo l'elicottero e si dirige verso le Retiche stazionando in hovering finchè con il binocolo si vede il verricello che recupera una persona. Rientrano in aeroporto ed ecco la solita notizia idiota. Il cercatore di funghi che scende con il corso d'acqua perchè in fondo ce ne sono tanti ma poi non riesce più a risalire e chiama l'elisoccorso.
Non è finita. Nel primo pomeriggio nuovo involo dell'elicottero, nuova puntata nella zona del mattino, nuova entrata in azione del verricello. Rientro e una notizia sconvolgente per l'idiozia eretta a sistema. Chi è la persona recuperata? Il figlio di quello del mattino, evidentemente ingolosito da un vero e proprio 'giacimento' di porcini.

A chiamata si risponde
A chiamata si deve rispondere. Non si può correre il rischio di una valutazione impropria con le relative conseguenze. E così capita che si debba o volare per niente oppure che si debba volare per l'imprudenza di qualcuno. Tipici d'inverno i 'fuori-pistaioli', d'estate gli escursionisti in calzoni corti e scarpe da ginnastica oppure i cercatori di funghi che ignorano le insidie del bosco.

Che fare?
Che fare? Intanto una ragionata attenzione di chi chiama il soccorso. Chi era con la ragazza della spalla fuori posto con la quale è poi sceso per il sentiero ha fatto una fesseria chiedendo un aiuto che poi non è servito sprecando carburante e impegnando puiloti e l'organizzazione del 118. Un esempio.
Proprio parlando di questo problema tempo fa Giancarlo Lenatti bel noto come “Bianco” guida alpina e maestro di sci di Chiesa in Valmalenco portava un contributo importante. “arriva qualcuno ai 3609 metri della Marco e Rosa” - diceva - “e chiede di chiamare l'elicottero. Rispondo di no. Una leggera forma di mal di montagna. Lo faccio star giù e in pochi minuti è normale”.
Senza l'elicottero.

In Svizzera
In Svizzera opera da 61 anni la Rega (Guardia Aerea Svizzera di Soccorso), organizzazione privata, con 17 elicotteri a disposizione due dei quali volano anche di notte con personale medico a bordo.
Persona in guai seri? Arrivano e portano la persona soccorsa al più vicino ospedale. Poi mandano il conto, salatissimo (pari alle spese). Anche ai suoi soci perchè potrebbero avere una assicurazione alla quale la REGA chiederebbe il pagamento. I soci, se l'assicurazione non c'è, vengono esonerati e provvede la REGA stessa.
I non soci è bene che facciano un mutuo per pagare le spese...
ci si associa con 30 franchi la persona singola. Per un genitore con figli minori di 18 anni) CHF 40.- Per una coppia (Coppie sposate, conviventi in concubinato o partner registrati) CHF 60.- Per una famiglia (Due genitori con figli minori di 18 anni) CHF 70.- C'é poi anche la Tessera per agricoltura (Persona singola o famiglie con bestiame di taglia grossa) CHF 70.-

Chi rompe paga
Poco tempo fa - non ricordiamo se in Trentino o dove altro - a un fuori-pistaiolo che ha mobilitato uomini e mezzi del Soccorso hanno presentato il conto da pagare. Salatissimo, molte migliaia di €uro.
Se si deve andare a recuperare d'inverno sci-alpinisti imprudenti, altre volte incoscienti, e d'estate sprovveduti cercatori di funghi, lo si faccia perchè non si sa mai ma a pagamento. Chi rompe paga e i cocci sono i suoi. Già, perchè approfittare di un servizio é rompere un meccanismo, quantomeno distoglierlo. Giusto fare pagare lasciando a chi paga i cocci, ovvero la fattura.
E, in questi casi, anche con tariffario dei soccorsi, un tanto per persone mobilitate, a beneficio del Soccorso Alpino.
E magari un'assicurazione per chi va spesso in montagna.

GdS
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