La Giornata delle Vessazioni
ANCE Sondrio aderisce alla manifestazione della "Giornata delle
Vessazioni" prevista per l'8 luglio p.v. alle ore 9.00 a Palazzo Mezzanotte a Milano, iniziativa che raccoglie l'intero sistema associativo regionale lombardo di ANCE ed a cui hanno aderito sinora 30 rappresentanze diverse dell'intera filiera delle costruzioni ed altre si stanno aggiungendo ogni giorno.
La "Giornata delle Vessazioni" oltre a denunciare nuovamente all'opinione pubblica il grave stato in cui versa il comparto e che non trova sinora soluzioni decisive nell'azione di Governo, vuole superare il semplice momento di protesta per giungere ad una sintesi di proposte effettivamente realizzabili in tempi brevissimi ed a costo zero per le finanze dello Stato, ma capaci di ridare impulso ad uno dei settori trainanti dell'economia italiana.
L'iniziativa riprenderà comunque un forte momento evocativo tornando a coprire lo spazio di Piazza Affari con i caschetti gialli che già avevano contraddistinto la precedente "Giornata della Collera".
ANCE Sondrio ha aderito con convinzione alla manifestazione ed il Presidente Gian Maria Castelli sottolinea con queste parole la scelta dei costruttori di Valtellina e Valchiavenna:
"la situazione è drammatica perché le Imprese sono letteralmente sotto assedio da più fronti, oltre che alle inconcepibili dilazioni dei pagamenti delle committenti ed alle restrizioni creditizie derivanti, assistiamo impotenti alla desertificazione delle commesse pubbliche e private. Per gli alti costi impositivi e l'esborso degli investimenti che le Imprese sostengono sia in personale che dotazioni, non è più possibile mantenere gli equilibri economici se non
c'è un continuo flusso di denaro che possa alimentare la voracità del sistema e quindi il rischio di dover chiudere definitivamente è una possibilità ogni giorno sempre più concreta.
In questo quadro già decisamente complicato si aggiungono dei sovra costi pacatamente definibili come inaccettabili" prosegue il Presidente "che derivano da scelte emergenziali forse poco ponderate ma che finiscono per costituire un punto di non ritorno per molte Imprese."
Il riferimento è alla recente scadenza dell'IMU sull'invenduto delle Imprese, una tassa giudicata da molti tecnici come profondamente ingiusta se non illegittima e che ha scatenato la reazione di ANCE che si è fatta promotrice di azioni decise verso il Governo, con diverse audizioni nelle competenti Commissioni a cura del preparatissimo collega bresciano delegato di ANCE alla materia e che pochi giorni fa ha portato all'adozione di un
ordine del giorno del Governo in cui se ne prevede, almeno inizialmente, la sospensione per un triennio.
"Ancora assistiamo al perpetuarsi di questo profondo malinteso di gestire le entrate dello Stato; prima si rimpinguano le casse e poi forse se ne decide la restituzione, una politica economica tutta a danno delle Imprese che si vedono costrette a fare da banca ai debiti
dello Stato che anziché procedere con una reale spending review sembra agevolare meccanismi contabili di sicuro costo per le aziende ma di scarso beneficio per l'economia
reale" prosegue Castelli "abbiamo bisogno di far ripartire il Paese con la consapevolezza che ogni azienda chiusa è una risorsa persa che non ritornerà e con essa una parte di
economia è distrutta per sempre. Non è possibile continuare con le solite meline politiche quando i segnali d'allarme lanciati più volte drammaticamente dal paese reale sono a tutti evidenti nella loro gravità e dove le risorse per affrontare questa crisi si possono trovare
cominciando ad eliminare gli sprechi e migliorando l'efficienza del sistema paese, dobbiamo tornare ad essere attrattivi dei forti capitali stranieri anche extraeuropei che altri Paesi riescono ad intercettare semplicemente con la loro affidabilità di partner istituzionali, azioni che non costano nulla e che portano finanze fresche che si tramutano in opere concrete. Gli esempi non mancano ed il nostro paese sa che ha potenzialità enormi sotto questo profilo, alcune operazioni di trasformazione del tessuto urbano in corso a Milano sono chiara dimostrazione di ciò."
"Abbiamo aderito convinti al manifesto di questa giornata dell'8 luglio perché non si concentra su sterili manifestazioni di piazza a rischio di strumentalizzazioni, ma proporrà decine e decine di azioni concrete - ribadisco a costo zero - con cui finalmente iniziare quel percorso virtuoso di cambiamento che da anni invochiamo per poter tornare competitivi su tutti i mercati, capaci come siamo con la nostra imprenditorialità diffusa di essere leader in
tanti settori, in tutto il mondo."