Impianti a fune: Regioni chiedono adeguamento a Direttiva Europea

Un tema di grande interesse anche per la Valtellina

Nel corso della seduta del 13 giugno della Conferenza Stato-Regioni la Toscana, dopo avere ottenuto l'appoggio unanime di tutte le regioni, ha chiesto formalmente al Governo di adeguare le regole italiane in materia di manutenzione degli impianti a fune alla normativa europea.

L'assessore regionale Vittorio Bugli, che ha rappresentato la toscana ai lavori della Conferenza e ha portato la proposta, ne ha dato notizia il 15 giugno parlando con il Sindaco di Abetone, Giampiero Danti, e con una delegazione di operatori della montagna pistoiese.

Già alcune settimane fa gli amministratori e gli operatori avevano incontrato l'assessore, ponendo la questione in tutta la sua urgenza e chiedendo un intervento delle Istituzioni; il colloquio è servito per riferire sugli esiti dell'iniziativa portata avanti dalla Regione Toscana. "ho consegnato al Ministro Delrio la nostra proposta approvata dalla Conferenza delle Regioni -ha spiegato Bugli - in cui si chiede al governo di modificare la normativa sugli impianti a fune (il Decreto Ministeriale 23 del 1985) e di adeguarla alla Direttiva Europea".

"Nella norma italiana - ha aggiunto - sono previste rigide scadenze temporali, variabili a seconda della tipologia degli impianti, al termine delle quali gli stessi devono essere integralmente sostituiti o sottoposti a revisioni radicali prescindendo da specifiche verifiche, come invece prevedono le regole europee. Ciò significa - ha evidenziato - che anche un impianto perfettamente manutenuto, funzionante e dotato di tutti i crismi in fatto di sicurezza rischia di dover essere smantellato al termine del ciclo temporale stabilito dalla legge".

L'approvazione della proposta di emendamento e la formalizzazione delle richieste al Governo, ha assicurato Bugli, rappresentano solo il primo passo. ''Il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani - ha detto ancora - ha inviato una lettera ai Presidenti delle Commissioni Industria di Camera e Senato perché si tenga un'audizione per rappresentare l'iniziativa di legge. E nei prossimi giorni scriverò ai parlamentari toscani, alcuni dei quali stanno già sostenendo la cosa, per accompagnare al meglio l'iter istituzionale della nostra proposta".

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