SS 36 LA MAZZATA. LA CHIUSURA DELLA SUPERSTRADA. LA REAZIONE. LE PROSPETTIVE. QUESTA VOLTA UN PLAUSO, A TUTTI. LO MERITANO
Quando ci vuole ci vuole. Che cosa? Il plauso a quanti si sono occupati, con tipica efficienza valtellinese (anche i non valtellinesi) del problema della SS 36 dopo la inopinata, obbligata, chiusura della seconda canna della galleria del Monte Piazzo con l'altra inagibile per lavori in corso. Un evento drammatico per le conseguenze, come d'altronde si é visto nelle prime ore. L'alternativa: la strada a lago opera formidabile, così come Stelvio e Spluga dell'ing. Donegani quasi due secoli fa. Alla fine del secondo millennio era stata finalmente completata la Superstrada nel suo tracciato da Fuentes a oltre Lecco e oltre il San Martino con il collegamento alla Valassina, e pochi anni prima il traffico era passato sulla nuova arteria. Ebbene quando ancora si oveva forzatamente passare per il cordone ombelicale dellan strada a lago era palese la drammatica insufficienza con le lente code che, solo esclusa qualche ora di notte, erano una costante. Un pesante handicap per chi doveva o venire in Valtellina o scendere verso Milano ma anche per le popolazioni interessate degli abitati attraversati. Figurarsi oggi con in livelli di traffico raggiunti visto che ormai in Italia si é veramente al top con indici superiori a quelli di tutti gli altri Paesi europei.
Vediamo infatti alla fine dello scorso anno i dati relativi alla provincia di Sondrio con, fra parentesi, quelli italiani:
Bus 311 (99.537)
Autocarri 15.741 (3.989.009)
Pesanti speciali 2163 (678.409)
Autovetture 108.787 (37.078.274)
Omettendo gli altri mezzi, compres, trattori, rimorchi, moto ecc. si arriva ad un totale di 155.165. In Italia 49.193.242
Aggiungasi che il traffico merci su ferro é sconosciuto sulla Colico-Chiavenna e utilizzato, per la Valtellina, soltanto per l'acqua minerale con i treni da otto carri per la Levissima. Tutti i rifornumenti in su, e tutte le spedizioni in giù debbono andare per strada. Ecco il perché della definizione "drammatica" dell'interruzione della 36.
Con immediatezza si sono mossi Provincia e Prefettura di Sondrio, Regione, ANAS in contatto con il Ministro delle Infrastrutture, Trenord, Associazioni di categoria. Fa piacere una volta tanto vedere una simile prontezza di risposta ai problemi che l'emergenza determina. Una sottolineatura positiva per gli amministratori dei Comuni a lago che si sono visti scaraventare a casa loro orde di veicoli.
Sintetizziamo il fieno messo in cascina:
- Si é provveduto alla regolamentazione, peer quanto possibile, della deviazione del traffico sulla 36, con alcune varianti.
- Si é provveduto ad autorizzare il transito dei veicoli pesanti sulla SS 39 dell'Aprica, prima interdetto per limiti di carico ammesso e, con apposita deroga, anche al sabato.
- Sono state istituite due coppie di treni aggiuntivi. E, a proposito di treni, il personale relativo alle nostre linee non ha scioperato. Non c'é stato bisogno di precettazione. Buon senso e responsabilità.
- Si é data una accelerata conclusiva ai lavori in corso sull'altra canna della galleria di Monte Piazzo. Come riportato più volte si tratta di "Lavori di consolidamento del contorno roccioso e di rifacimento del rivestimento dissestato della canna di monte dal km 84+485 al km 84+905 e della canna di valle dal km 84+243 al km 84+474 della galleria Monte Piazzon.
Importo lavori principali: 20.426.435,56 con importo totale: 23.659.447,40 per lavori consegnati all'impresa esecutrice (Ati Tirrena Scavi - Locatelli-Cemes) lo scorso 14 giugno con ultimazione prevista il 3 giugno del 2014.
La canna sud doveva essere completata entro il prossimo giugno. Il Ministro Lupi ha annunciato, d'intesa con ANAS, che lavorando con tre turni si dovrebbe riuscire a finire il lavoro e riaprire questa canna a metà giugno. Poi ci vorrà l'anno di cui si é detto spesse, per sistemare anche l'altra canna e ripristinare i doppi flussi.
Usare il treno!
L'occasione é propizia per incentivare tanti ad usare il treno anziché l'auto. In calce (x) diamo il prospetto delle nuove corse aggiunte alle numerose, cadenzate, già in orario. La percorrenza non é ancora il massimo ma due ore tra Sondrio e Milano rappresentano già un buono standard considerato che in auto, salvo alle tre di notte, ormai ci vuole molto di più anche senza frane o altri intoppi.
Quanto ai costi alla biglietteria del capoluogo mi hanno indicato la 'giornaliera'. 15 €uro andata e ritorno da Milano in prima classe e per giunta mezzo pubblico a Milano compreso nel prezzo.
Con una somma del genere in auto, media cilindrata e media percorrenza annua, partendo da Sondrio si riesce a superare di poco Morbegno, con un'utilitaria Colico. Il resto fino a Milano e il ritorno, oltre i biglietti per il trasporto urbano, sono tutte spese in più...
Si risparmia, ci si riposa, c'é il tempo per leggere, per studiare, per fare le parole crociate, per sonnecchiare, persino per fare il filo alla viaggiatrice di fronte posto che si abbia età, fisico e comunicativa.
Nel contempo c'é un veicolo in meno sulla strada, uno in più in garage, uno in meno a dissipare in calore quasi due terzi delle calorie prodotte da benzina o gasolio e a immettere in atmosfera particelle per nulla amiche della salute.
a.f.
(x) Fino a sabato 24 agosto 2013, da lunedì a sabato, TRENORD ha aggiunto 4 treni straordinari.
Questi gli orari delle nuove corse dal 21 maggio al 08 giugno:
treno 2552 da Milano Centrale (07:20) a Sondrio (09:21);
treno 1856 da Milano Centrale (09:20) a Sondrio (11:21);
treno 1855 da Sondrio (16:38) a Milano Centrale (18:40);
treno 18:57 da Sondrio (18:39) a Milano Centrale (20:40).
A partire da lunedì 10 giugno fino a sabato 24 agosto:
treno 2552 da Milano Centrale (7.20) a Tirano (10.07);
treno 1856 da Milano Centrale (9.20) a Tirano (12.07);
treno 1855 da Tirano (15.50) a Milano Centrale (18.40);
treno 1857 da Tirano (18.10) a Milano Centrale (20.40).
Si ricorda che nelle giornate di Domenica e Festivi questi treni arrivano e partono da Tirano come già previsto nell'orario ufficiale.