Sondrio IL SOTTOPASSO DELLA DISCORDIA
Prosegue la sottoscrizione da parte dei cittadini nei sei punti di raccolta delle firme per la richiesta al Comune di non sopprimere il transito dei veicoli con la sostituzione dell'attuale passaggio a livello col sottopasso solo ciclo-pedonale oggi previsto. Il Comitato dovrebbe riunirsi, a quanto si é appreso, la prossima settimana al rientro di Luigi Mescia, fuori provincia da qualche giorno, e alla piena disponibilità degli altri membri ma soprattutto di chi collabora al progetto.
Si é ancora appreso che é stata giudicata positivamente l'apertura dimostrata dall'assessore ai LL.PP. Iannotti nell'intervista mandata in onda da Teleunica con la disponibilità ad esaminare il progetto alternativo.
I motivi di opposizione diffusa sono molteplici.
Per quello che ci riguarda il motivo principale é quello urbanistico. A suo tempo il Comune ha affrontato, e poi risolto con la soddisfazione di tutti i soggetti - ma anche con una puntata in Pretura per via di certe polemiche... - il problema della demolizione dell'edificio che ostruiva la metà della strada che conduce al bocciodromo e al depuratore. Fu un impegno di tutti perché il Lungomallero ha una funzione strategica primaria come "gronda" che da Gombaro in giù raccoglie Fracaiolo uno, Fracaiolo, due, Piazza Cavour e via dicendo fino a raccordarsi con Via Gramsci in un certo senso racchiudendo in una sorta di 'cinta murata' la città con successivo innesto nella rotonda.
Sembrerebbe di una palmare evidenza ma evidentemente quest'aspetto non é stato colto limitando l'attenzione ai 200 metri interessati dall'intervento dell'impresa.
Altri ragionano in termini di traffico per gli strani giri che chi viene dal centro deve andare a fare se il PL viene chiuso e le auto dirottate o per Via Mazzini, i semafori, Via Moro o per Via Adua, rotonda, Viale Milano, settimo ponte. E' stato calcolato che, presi a riferimento 1000 passaggi di auto al PL che dovrebbero prendere dunque l'itinerario alternativo la conseguenza sarebbe un allungamento annuo di 150.000 km. Siccome però le auto oggi mediamente transitanti non sono certo solo 1000 al giorno ma molte di più il conto é presto fatto di quanto spazio sprecato. E quanti soldi. E quanti inquinanti in più.
La fantasia aguzza l'ingegno. Ecco dunque che un'altra persona ha sviluppato ulteriormente l'argomento. Dallo spazio al tempo. Fatti i conti, un po' astrusi ma sicuramente reali, ha esaminato diverse situazioni, in particolare di entrambi i semafori rossi, o entrambi verdi, o soluzioni intermedie, e poi secondo orari di punta o meno ha stabilito un aumento di tempo intorno ai due minuti e cinquanta secondi.m Per 1000 macchine questo si traduce in 15.000 ore (abbiamo voluto verificare l'esattezza dei conti. Non sono proprio 15mila ma 15.228 ore - ndr -). Sempre per sole 1000 macchine/giorno. In realtà sono di più. Fossero 2000 le ore diventerebbe 30.456 e così via). Un numero enorme di ore in più con i motori accesi. Ma il calcolatore non é ancora contento perché aggiunge il tempo che andrebbero a perdere i veicoli di oggi per il sopraggiungere ai semafori e ai vari nodi di un incremento di traffico. Qui non lo seguiamo perché le variabili sono troppe e quindi c'é molta discrezionalità.
Ultima nata la questione dell'ascensore. Si sono levate critiche a iosa sulla sua previsione. Si sono aggiunti elementi di polemica perché é stato imputato il Comitato di avere contato una balla. Uno del Comitato replicava, ma in particolare c'é stato chi é arrivato in uno dei sei punti di raccolta delle firme dicendo che "persona degna di fede" gli aveva escluso che il progetto prevedesse un ascensore.
Meglio evitare le polemiche senza senso. Nel progetto con tanto di timbri ufficiali l'ascensore c'é, ma soprattutto senza l'ascensore indicato nel progetto, il passaggio pedonale non può essere aperto per ragioni di normativa. Se l'ascensore, effettivamente di poco buon senso, non lo si vuole é necessario modificare il progetto probabilmente aumentando i costi. D'altronde é semplice verificare. La 'persona degna di fede' basta che vada all'Ufficio Tecnico del Comune.
Così come chiunque può andare a verificare con la sua auto se 'il calcolatore' ha cronometrato giusto o se ha peccato per eccesso o per difetto.
Una cosa però non la si capisce. In presenza di modifiche sostanziali della città o delle sue parti che difficoltà ci sono a far mettere le gambe sotto al tavolo e invitare i cittadini a discuterne, fermo restando che le decisioni finali ovviamente spettano agli inquilini pro-tempore di Palazzo Pretorio?
Vale per il sottopasso ma anche, e soprattutto, per questioni ben più importanti.
GdS