PARTE LA LEGISLATURA REGIONALE. COSI' GLI ARCHITETTI LOMBARDI 2013aprile20.28
Abbiamo ricevuto e tenuto in evidenza il manifesto degli architetti secono la logicac del de jure condito anziché del de jure condendo perché più utile da proporre, a nostro avviso, a elezioni avvenute per la complessità delle tematiche affrintate. Questo premesso ecco il manifesto (prima parte)
Il segno negativo della crisi economico-finanziaria sul comparto edilizio è impietoso ed è riassunto in dati indiscutibili: una flessione del trenta per cento degli investimenti in sei anni, quarantamila imprese del comparto chiuse, una perdita stimata in trecentocinquantamila posti di lavoro. Gli architetti lombardi sono ben consapevoli che nulla potrà né dovrà essere come prima, ma altrettanto certi della necessità di un forte segnale di inversione di tendenza per dare serie prospettive, dignità lavorativa e concrete risposte alle esigenze abitative e infrastrutturali del Paese, fondate sulla ricerca di qualità. Il settore della costruzione è strategico per ogni politica di sviluppo, come dimostrano le azioni che altri Paesi europei hanno, da tempo, avviato nella pianificazione degli investimenti pubblici e privati. Le attuali pressioni sociali sollecitano programmi di politica economica che coinvolgono, in prima linea, l'ambito dell'industria delle costruzioni e delle attività ad essa connessa. Migrazioni, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse, costo energetico della globalizzazione, impongono progetti esigenti, sorretti da una accurata ricerca sui prodotti e da un responsabile lavoro sulla sostenibilità ambientale, non ricondotta banalmente a slogan di marketing.
La società contemporanea richiede la costruzione di un'edilizia sicura, energeticamente compatibile, rispettosa dell'ambiente e flessibile nel suo potenziale riuso. L'impegno della ricerca architettonica deve essere orientato ad intervenire sulla frammentazione della città, frutto spesso di crescite incontrollate, sulla coesione sociale e sullo sviluppo sostenibile dell'attività edilizia.
È necessario limitare il consumo di nuovo territorio, densificando ambiti e porosità del tessuto urbanizzato, riqualificando la città pubblica, vero motore per una duratura valorizzazione economica del tessuto edilizio, rigenerando il patrimonio esistente con un impulso innovativo verso l'impiego di tecnologie e di materiali eco-compatibili.
Un nuovo ciclo si impone all'industria delle costruzioni e gli indicatori dicono che sarà orientato al rinnovo dell'esistente, per risparmiare suolo e tutelare paesaggio e risorse.
Gli Architetti hanno avviato una profonda riflessione sulla rifondazione delle strategie del nuovo mercato, promuovendo azioni, studi, ricerche e proposte legislative per un approccio innovativo nelle trasformazioni territoriali che, oggi, ha assunto l'articolata configurazione di proposta per un Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile. La necessità di politiche che garantiscano una svolta qualitativa dell'habitat è condizione per ristabilire le condizioni di competitività, efficienza e sviluppo del Paese. In questo, il coinvolgimento dell'industria delle costruzioni resta cruciale.
Pur nella consapevolezza che progetti ambiziosi, come questo, necessitino di una programmazione a scala nazionale e vere azioni strutturali di sistema, siamo fortemente convinti, che l'ambito regionale debba rappresentare un laboratorio indispensabile per la messa a punto di ipotesi e modelli strategici di riqualificazione del mercato edilizio, con positive ricadute sulle scelte e gli indirizzi nazionali.
Per questo motivo, in occasione dell'imminente confronto elettorale che deciderà il Governo Regionale, gli Architetti Lombardi, rappresentati dalla Consulta Regionale che ne coordina i 12 organi di rappresentanza territoriale, intendono sollecitare un confronto aperto e costruttivo che raccolga lo specifico impegno di tutti quei candidati che si renderanno disponibili ad aprire una chiara e concreta interlocuzione sul tema.
Di questo libero confronto, che auspichiamo sia il più ampio possibile, daremo costante resoconto ai nostri trentamila iscritti attraverso la capillare rete di comunicazione del sistema ordinistico.
Chiediamo che sulle misure e gli obiettivi che il nostro "manifesto" sintetizza, vengano proposti orientamenti e concreti strumenti operativi da parte dei candidati, certi che le scelte che emergeranno, costituiranno, per il peso e il ruolo delle Regione Lombardia, ricadute di rilievo anche per l'economia e la cultura dell'intero Paese.
Per il Consiglio Direttivo
Il Presidente Arch. Angelo Monti
SUL PROSSIMO NUMERO: GLI OBIETTIVI PRIORITARI