AL PIRLO IN VALMALENCO TROVATA AQUILA MORTA (NON É BRACCONAGGIO)

Femmina di oltre sei anni, 5 kg e due metri di apertura alare. In corso gli esami. In Valtellina sono almeno 35 le coppie di aquile reali

"Saranno effettuati l'autopsia e tutti gli esami tossicologici, ma da una prima e analisi si esclude che all'origine della morte vi sia un atto di bracconaggio". Così il Comandante della Polizia Provinciale, Graziano Simonini, commenta il ritrovamento di

stamane di un bellissimo esemplare femmina di aquila reale.

"Il rapace, ormai privo di vita, è stato avvistato da uno scialpinista impegnato in un'escursione sull'alpe Pirlo in Valmalenco a circa 1600 metri di quota - spiega il Comandante. L'escursionista - prosegue - ha subito informato la Polizia Provinciale. Sul posto si è recato il Commissario

Aggiunto Giorgio Gusmerini che ha provveduto a recuperare il predatore portandolo presso la sede del Comando dove il Tecnico Faunistico della Provincia, Maria Ferloni, ha proceduto ad una serie di esami e accertamenti preliminari".

"In base alle misure biometriche - spiega Ferloni - si tratta di una femmina adulta di almeno 6 anni compiuti. Il suo peso sfiora i 5 chilogrammi e la sua apertura alare è di oltre 2 metri. Nelle prossime ore, in collaborazione con i colleghi dell'Istituto Zooprofilattico di Sondrio e con il dottore Enrico Bassi del Parco Nazionale dello Stelvio, eseguirò - aggiunge Ferloni - tutti gli esami clinici necessari ad accertare le cause della morte del rapace. Non si esclude - mi ha anticipato

l'esperto del Parco Nazionale dello Stelvio - che potrebbe anche trattarsi di un caso di avvelenamento da piombo, problematica purtroppo sempre più diffusa sulle Alpi, rispetto alla quale, proprio insieme al Parco e all'Istituto Zooprofilattico, stiamo conducendo una ricerca scientifica mirata".

Un fatto anomalo, di certo eccezionale che da alcuni anni non si verificava in Valtellina. Non si esclude che in qualche anfratto roccioso, non lontano dall'Alpe Pirlo, l'aquila avesse il

proprio nido e dunque il proprio compagno. Fedeli per la vita, il maschio e la femmina, una volta formata la coppia, conquistano un territorio rimanendovi per molti anni.

Il controllo dell'area prescelta è molto accurato e viene effettuato in egual misura tanto dal maschio quanto dalla femmina.

"Il ritrovamento di questo esemplare - spiega il Tecnico Faunistico provinciale - si è verificato proprio al termine del periodo dell'accoppiamento che si svolge nel mese di marzo. In questo periodo gli adulti sono ormai impegnati nella cova delle uova, o stanno per iniziare. L'animale ritrovato potrebbe essere morto anche a causa di una ferita inferta da un altro esemplare, ma vedremo di fare chiarezza al più presto".

"Al di là di questa notizia - spiega la dottoressa Ferloni - in Valtellina esistono circa 35 coppie di aquile reali, ben distribuite su tutto il territorio provinciale. Una stima comunque approssimativa poiché i dati certi riguardano solo l'Alta Valtellina, dove, da anni, si svolge un approfondito

monitoraggio di questa specie. Una specie particolarmente protetta - conclude Ferloni - di grande valore ecologico e naturalistico, un super predatore in cima alla catena alimentare".

Comunicato dalla Provincia di Sondrio.3 aprile ore 17.16

Pubblicato il 3 aprile ore 17.19

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