) COLLOCATE NEL PORTICATO DEL MUNICIPIO CINQUE FORMELLE DI BRONZO DELLO SCULTORE ROBERTO BERTAGNIN UN TEMPO NELLA "MARINONI" 2) RIPRISTINATA L'IMMAGINE DELLA MADONNA DEL PRETORIO

1) Formelle

Si deve alla determinazione di Valerio Righini che ha atteso, senza perdersi di coraggio, malgrado lo scorrere del tempo, il ritrovamento nei depositi in cui erano state riposte le cinque formelle in bronzo che ornavano l'ingresso della Scuola di Avviamento Professionale "Marinoni", ora trasformata in reparto della Casa di Riposo cittadina. Sono opera dello scultore Roberto Bertagnin, allievo e assistente di Arturo Martini di cui aveva sposato una figlia e rappresentano lo studio, la vendemmia, l'arte muraria e le attività artigianali. > > Era stato l'architetto Pierluigi Gerosa, instancabile promotore di attività artistiche, a suggerire a Bertagnin di partecipare al concorso per la fornitura delle opere d'arte della scuola ed è quindi grazie a lui che oggi Tirano possiede queste formelle di uno scultore di rilievo del Novecento italiano. L'amministrazione comunale, consapevole del valore dell'artista, ha deciso di collocarle su una parete del porticato del municipio perché possano fruirne cittadini e turisti. > > Scheda sull'artista > > Roberto Bertagnin, allievo prediletto e genero di Arturo Martini è morto nel 2006 a Vado Ligure, dove viveva nella casa museo delle opere del grande suocero e collega, che aiutò nelle sue ultime fatiche. Era nato a Münster in Westfalia nel 1914 e si era diplomato all'Accademia di belle arti di Venezia con lo stesso Martini di cui divenne assistente prima di sposarne la figlia. Espose per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1944, nel 1955 gli fu riservata una intera sala alla Quadriennale di Roma e venne invitato alla Triennale di Milano. Numerosi i premi, le personali a Milano e in altre importanti città italiane ed estere. Fra le attività vanno ricordate anche la realizzazione di diverse medaglie e la presidenza del Liceo artistico "Arturo Martini" di Savona. > Roberto Bertagnin > > Le cinque formelle Le opere nella nuova collocazione nel portico del Municipio.

2) Ripristinata

I concittadini che più hanno care le memorie di Tirano, sanno bene a quale livello di lettura si sia ridotto l'affresco posto del XVII-XVII secolo posto sulla facciata verso piazza Cavour dell'antico palazzo pretorio, poi sede della pretura cittadina ed ora dell'ufficio del Giudice di pace. Le marcate lacune pittoriche, soprattutto sul volto della Madonna e del bambino e le condizioni generali dell'affresco, hanno fatto escludere un restauro conservativo che avrebbe permesso il recupero delle parti ancora leggibili, ma non l'integrazione di quanto andato perduto, oltre a richiedere una spesa molto onerosa per l'opera del restauratore e per le impalcature. Per giunta avremmo avuto un risultato molto simile a quello che ci ha privato degli Uomini selvatici di Porta Poschiavina, rifatti sì, ma ancora leggibili e non, come adesso, ridotti all'ombra di se stessi. Si deve considerare anche l'altezza a cui si trova l'affresco e le sue modeste dimensioni per capire quanto poco si sarebbe potuto vedere. Quindi o non avremmo fatto nulla o avremmo fatto uno grossa spesa con un risultato decisamente insoddisfacente. Si è quindi scelta la via della sostituzione con una riproduzione affidata a uno studio specializzato sulla base di vecchie fotografie realizzate vari anni or sono dal prof. William Marconi per il museo cittadino, che hanno permesso di riprodurre il dipinto con la tecnica originaria dell'affresco, la più adatta per dipinti destinati all'esterno, su un adeguato supporto. La riproduzione è stata realizzata a cura del Museo Etnografico Tiranese dallo studio Imago di Lara Maccacheri di Verona. Il nuovo dipinto è stato sovrapposto a giusta distanza dal vecchio al quale assicura una protezione che ne interrompe il progressivo degrado e in breve tempo quello perderà la brillantezza coloristica tipica del "nuovo". Si è infatti scelto di evitare l'invecchiamento artefatto in laboratorio. L'immagine che per secoli ha accompagnato la vita dei tiranesi è tornata ad "affacciarsi" sulla piazza e ad evocare con la sua dolcezza, la maternità di Maria e quella di tutte le madri.

Bruno Ciapponi Landi (x)

(x) Assessore all'Istruzione e alla Cultura del Comune di Tirano

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