IMPRESE FEMMINILI, PRIMATO DELLA PROVINCIA DI SONDRIO (Sono il 26% del totale, perloppiù ditte individuali, con prevalenza di agricoltura e terziario)

La piccola e decentrata provincia di Sondrio vanta un primato: ha una percentuale di imprese femminili, pari al 26% sul totale di quelle attive, superiore alla media nazionale, che arriva al 24%, e a quella lombarda, ferma al 21%. Un record che la valle conferma anche nel confronto con i più omogenei territori alpini: solo Aosta si avvicina, rimanendo al di sotto di un punto percentuale, le altre, Verbano Cusio Ossola, Belluno, Bolzano e Trento, sono tutte dietro, quest'ultima distanziata di oltre cinque punti.

Su circa 3900 imprese attive guidate da donne, sulle quasi 15.000 del totale, quasi 2800, pari al 70% circa, sono ditte individuali, il 21,5% società di persone, il 7,7% società di capitali. Tre i settori trainanti: l'agricoltura, che, da sola, raggruppa il 29% delle imprese femminili, il terziario con il 24% e il commercio con il 23%. Seguono le attività di servizi per alloggio e ristorazione, al 15%, le attività manifatturiere con il 5% e le costruzioni con il 4%.

In una congiuntura negativa, anche le imprese guidate da donne hanno risentito della crisi ma, stando ai numeri, sono riuscite a contrastarla meglio rispetto a quelle dei colleghi uomini, e il dato provinciale in questo senso è in linea con quello nazionale. Nell'ultimo trimestre del 2012, in Valtellina e Valchiavenna sono nate 142 imprese, mentre hanno cessato l'attività 239, la quota femminile è di 48 imprese nuove iscritte a fronte della chiusura di 66 imprese. Se si estende l'analisi all'intero 2012, si nota che le nuove sono state 226 e quelle che hanno cessato l'attività 255, con un saldo negativo di 29 che risulta più contenuto rispetto al dato complessivo di 194. A soffrire maggiormente i settori dell'agricoltura, delle costruzioni e del commercio.

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