DISTRETTO DI MILANO (CON SONDRIO). OGGI L'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO
Presenti, fra gli altri il Premier Mario Monti, il Cardinale Arcivescovo di Milano Angelo Scola, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il prefetto Gianvalerio Lombardi, il presidente della Provincia Guido Podesta', Autorita' civili e militari. Al completo i rappresentanti dell'ordine giudiziario e dell'avvocatura. . Presente, Invitato dal Presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio e dal Procuratore Generale Manlio Minale anche il Presidente di Assoedilizia e dell'Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici.
Durante la cerimonia e' stata illustrata l'attività degli organi giudiziari del Distretto che comprende i Tribunali di Milano, Busto Arsizio, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio, Varese, (Vigevano e Voghera a far tempo dal settembre 2013 i relativi Tribunali verranno assorbiti dal Tribunale di Pavia): reati, processi ma anche interessanti indicazioni sull'andamento economico-sociale del Distretto, quali ad esempio, numero e qualita' di processi civili e penali l' esecuzione di sfratti, i fallimenti, i protesti.
Il presidente della Corte d'Appello, nella sua relazione ha sottolineato: « Il Legislatore, al fine di fissare un piu' stabile equilibrio fra le regole del diritto e quelle dell'agire economico e nell'intento di ottenere una risposta rapida ed efficace alla domanda di giustizia, e' ripetutamente intervenuto negli anni piu' recenti sul processo civile, nella consapevolezza dell'impatto che i tempi della procedura assumono sull'enforcement - la tutela effettiva del diritto di credito - e quindi sulle vicende del mercato, del lavoro e delle imprese, soprattutto nella attuale fase di crisi del sistema produttivo e finanziario. L'iter riformatore si e' mosso in tre direzioni: razionalizzazione delle risorse, specializzazione, misure deflattive e acceleratorie.»
In merito alla mediazione ha aggiunto: « Occorre riconoscere il sostanziale insuccesso dell'istituto, segnato prima dalla modestia dei numeri, inferiori alle aspettative, e poi dal radicale scrutinio d'incostituzionalita', per difetto di delega, del modello di mediazione obbligatoria, anche se il Legislatore ben potra' intervenire, con legge ordinaria, sulla relativa disciplina, prevedendo, in linea con la legislazione europea, ipotesi di obbligatorieta'. »