PRIMO APPELLO (importante) AI VALTELLINESI

La vicenda "Provincia"ci ha lasciati tutti col cuore sospeso. Avevamo i titoli per rivendicare il mantenimento di un Ente che, indipendentemente da quali funzioni avrà, resta fondamentale pilastro di coordinamento in quella che il prof. Alberto Quadrio Curzio ha definito vera e propria Regione alpina. Tutti hanno colto il grave rischio di una possibile futura dipendenza tout court da Lecco o Como, innaturale, antistorica, priva di un qualsivoglia elemento a supporto. La situazione era obiettivamente molto difficile. Non per i titoli che nessuno aveva come noi e Belluno, ma per la complessità e vastità dell'operazione che avrebbe potuto prendere una piega negativa se il braccio di ferro per decine di Enti si fosse protratto.

La conclusiva decisione governativa non ha soltanto il pregio di una peraltro giustificatissima conferma. C'é una novità per noi assai importante nella scala istituzionale formata da Regioni, Regioni a statuto speciale, Province nelle Regioni a statuto speciale, Città metropolitane, 51 (per ora; si aggiungeranno le nuove delle Regioni a statuto speciale) Province, 2 PROVINCE MONTANE, 8086 (per ora) Comuni. Ci sono due modi di vedere questa novità. La prima é, per così dire quella di cronaca. Alle spalle la decisione vista corta per il futuro. La seconda é quella della vista lunga. Obiettivo 2020, 2025. Una Regione alpina che si attrezza per i propri figli. La sfida é inizialmente culturale perché il buon governo richiede alle spalle cultura di governo che a sua volta richiede adeguata cultura istituzionale. Il caso del BIM é semplicemente éclatante. Quando in Comune di Sondrio soffiava aria, emotiva e non riflessiva, di richiesta di soppressione dell'Ente, una iattura per la nostra gente, il sottoscritto sulla base di una lunga esperienza in materia e dopo sia impegnativo studio sulla congruità culturale che una ricerca di carattere giuridico predispose un dossier, apprezzato, ma quel che più conta, senza indicazioni di senso contrario in tutto il Paese (fra addetti ai lavori ovviamente), primo saggio completo sui Consorzi BIM. Chi vuol parlare e dire la sua ne prenda cognizione anche se ritiene e soprattutto se ci riesce, per confutare quanto scritto. BIM dunque, non l'attuale, blindato, in primis da due intoccabili pronunce della Corte Costituzionale.

Si apre dunque una prospettiva nuova. Non facile per lo scontato emergere di posizioni diversificate. Ove queste venissero meno il disegno dell'architettura istituzionale, attenta anche alla struttura privatistico-sociale, non richiederebbe molto tempo.

In questa logica rivolgiamo questo appello che sarà seguito da altri undici, uno per ogni numero del giornale.

Il primo appello ai valtellinesi é semplice. Si veda il giorno 20 novembre di leggere e far leggere sul giornale (x), nello spazio del CCCVa, il secondo appello, quello con il quale entreremo nel vivo pensando soprattutto ai nostri figli e ai loro futuribili.

Per conto del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina: Alberto Frizziero

(x) www.gazzettadisondrio.it

Il calendario

APPELLO SECONDO: 20 novembre

APPELLO TERZO: 30 novembre

APPELLO QUARTO: 10 dicembre

APPELLO QUINTO: 20 dicembre

APPELLO SESTO: 30 dicembre

APPELLO SETTI8MO: 10 gennaio

APPELLO OTTAVO: 20 gennaio

APPELLO NONO: 30 gennaio

APPELLO UNDICESIMO: 10 febbraio

APPELLO DODICESIMO: 20 febbraio

APPELLO TREDICESIMO: 28 febbraio

APPELLO QUATTORDICESIMO: 10 marzo (ultimo prima serie)

APPELLO QUINDICESIMO: 10 marzo

APPELLO SEDICESIMO: 10 marzo

APPELLO ULTIMO: 10 aprile

CCCVa
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