XI CISL.PRESIDI DEI LAVORATORI - SEDI INPS E INAIL di Sondrio
Riceviamo dalla CISL (nulla dalla CGIL sul suo sciopero):
Si è tenuto oggi, un presidio di fronte alla sede prefettizia del nostro capoluogo, degli iscritti e simpatizzanti Cisl, a seguito della mobilitazione di tutte le sedi INPS ed INAIL del Paese lanciata dalla CISL FP a livello nazionale per difendere le professionalità dei dipendenti della previdenza e dell'assistenza e il funzionamento e l'efficienza degli istituti che rappresentano il pilastro dello stato sociale, messo a rischio dal DDL di stabilità. Una delegazione della CISL FP unitamente a rappresentanti dei lavoratori è stata ricevuta dal Prefetto di Sondrio Casabona dr. Carmelo.
La scrivente O.S., ha consegnato una missiva, con la richiesta di un fattivo interessamento affinché, nel corso dell'iter parlamentare di approvazione del ddl stabilità, si faccia strada l'idea di accogliere le proposte emendative volte ad espungere dal dispositivo del più volte citato art. 4 la norma in cui si prevede che l'obiettivo dei 300 milioni di euro annui di risparmio possa essere conseguito, da parte delle amministrazioni, anche attraverso una riduzione delle risorse di cui all'art. 18 della legge n. 88/89.
La Segreteria Territoriale CISL FP
Sondrio, 14 Novembre 2012
La nota per il Prefetto,
come certamente noto alla S.V., attraverso l'art. 4 del disegno di legge stabilità, attualmente all'esame della Camera dei Deputati, il Governo intende introdurre misure tese alla "razionalizzazione e riduzione della spesa degli enti pubblici". Più nel dettaglio, la proposta di dispositivo sottoposta all'approvazione delle Camere prevede che,
ferme rimanendo le misure di contenimento della spesa già previste dalla legislazione vigente, gli eni nazionali di previdenza e assistenza sociale pubblici adottino, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, ulteriori interventi di razionalizzazione tesi alla riduzione delle proprie spese. Ciò, al fine di conseguire, a decorrere dall'anno 2013, risparmi aggiuntivi complessivamente non inferiori a 300 milioni di euro annui, anche attraverso la riduzione delle risorse di cui all'art. 18 della legge n. 88/89; art. 18 in forza del quale Inps, ex Inpdap ed Inail destinano annualmente, attraverso la contrattazione integrativa, una quota pari allo 0,10 per cento delle entrate indicate nei rispettivi bilanci di previsione al finanziamento dei cosiddetti progetti speciali.
L'implementazione di tali progetti ha sinora reso possibile un progressivo rafforzamento del livello delle prestazioni e dei servizi erogati dagli enti e permesso di conseguire consistenti risparmi di spesa. Grazie ai "progetti speciali" infatti, è stato da un lato possibile mettere in campo costanti incrementi produttivi, a tutto vantaggio della funzionalità, della fruibilità e della velocità dei servizi e, dall'altro, di costruire modelli organizzativi che, in quanto imperniati sull'attribuzione di incarichi di responsabilità ai funzionari, hanno tra l'altro consentito di ridurre sensibilmente il numero degli incarichi dirigenziali. Ne consegue che, ove approvato nella sua attuale formulazione, l'art. 4 consentirebbe alle amministrazioni di raggiungere l'obiettivo di risparmio loro imposto anche riducendo le risorse annualmente destinate al finanziamento di piani la cui finalità è quella di rendere più funzionali, più facilmente accessibili e più veloci i servizi erogati dagli enti in tutte le realtà locali; servizi la cui erogazione è peraltro diretta al soddisfacimento di bisogni fondamentali dei cittadini e delle imprese (prestazioni pensionistiche, ammortizzatori sociali, invalidità civile, lotta al lavoro nero e all'evasione contributiva, indennità per inabilità temporanea, rendita diretta per inabilità permanente, ecc…). Questa nuova misura verrebbe inoltre a sommarsi a quella che impone all'Inps e all'Inail una ulteriore riduzione degli organici dirigenziali e non dirigenziali (art. 2 del decreto legge n. 95/2012, convertito, con modificazioni, con la legge n. 135/2012); riduzione che, già di per sé, rischia di produrre una contrazione del livello delle prestazioni e dei servizi erogati dal "SuperInps" e dall'Inail. Tutto ciò, in un momento nel quale sarebbe invece opportuno operare per assicurare, incrementando l'efficacia dei servizi stessi, adeguata risposta alle nuove e accresciute necessità espresse da cittadini e imprese.
Consentire alle amministrazioni di conseguire il previsto obiettivo di risparmio attraverso un taglio alle risorse destinate al finanziamento dei progetti speciali equivarrebbe inoltre ad esporre i lavoratori e le lavoratrici degli enti al rischio di una decurtazione della quota di retribuzione collegata alla realizzazione di tali progetti. E ciò, in una fase nella quale, per effetto del blocco dei rinnovi contrattuali disposto dalla normativa vigente, le retribuzioni dei pubblici dipendenti rimarranno congelate, fino a tutto il 31/12/2013, ai livelli 2010.
Funzione Pubblica
Da anni la Cisl FP si dichiara pronta a sostenere interventi di rilancio strutturale degli enti previdenziali e assistenziali realmente capaci di coniugare l'esigenza di rispondere alle crescenti attese di tutela con le ragioni della sostenibilità economica. Attraverso il mantenimento ed il rafforzamento del livello dei servizi, il recupero selettivo delle risorse da sprechi e disorganizzazioni, la valorizzazione delle competenze e delle professionalità interne. La scrivente O.S. chiede pertanto un fattivo interessamento da parte della S.V. affinché, nel corso dell'iter parlamentare di approvazione del ddl stabilità, si faccia strada l'idea di accogliere le proposte emendative volte ad espungere dal dispositivo del più volte citato art. 4 la norma in cui si prevede che l'obiettivo dei 300 milioni di euro annui di risparmio possa essere conseguito, da parte delle amministrazioni, anche attraverso una riduzione delle risorse di cui all'art. 18 della legge n. 88/89.
L'accoglimento della modifica proposta, per di più neutrale rispetto all'esigenza di salvaguardare i saldi già definiti in sede di varo del disegno di legge stabilità, consentirebbe, come è corretto che sia e come cittadini e lavoratori legittimamente si attendono, di indirizzare la scure, piuttosto che su servizi e retribuzioni, sulle ingenti spese improduttive (sprechi, appalti, affitti, commesse inutili, consulenze interne ed esterne,
ecc…) sostenute dagli enti. Appare del resto evidente come, se si avessero veramente a cuore gli interessi dei cittadini e delle imprese e si volesse contemporaneamente contenere la spesa pubblica, si dovrebbero tagliare le spese inutili e non certo le risorse da destinare alla produttività e al miglioramento dei servizi.
Sondrio, 14 novembre 2012
Il Segretario Gen.le FP-CISL Marco Contessa