X DOMANI IL DECRETO SULLE PROVINCE CHE RESTANO E QUELLE CHE SI ACCORPANO (MEGLIO: CHE VENGONO ANNESSE)
Pochi minuti fa é uscita la convocazione del Consiglio dei Ministri. Testuale:
Il Consiglio dei Ministri è convocato per domani, martedì 30 ottobre 2012, alle ore 16,00 a Palazzo Chigi per l'esame del seguente ordine del giorno:
- DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SEMPLIFICAZIONE - INTERNO);
- DISEGNO DI LEGGE: Norme e deleghe al Governo in materia di infrastrutture, trasporti e territorio (INFRASTRUTTURE) - ESAME PRELIMINARE;
VARIE ED EVENTUALI.
Correva voce che il Consiglio sarebbe stato il 31. Qualcun altro, tesi poco attendibile, ipotizzava che il Governo avrebbe atteso la sentenza della Corte Costituzionale. Gli amanti della cabala ricordano che il martedì é giorno infausto in cui né ci si posa né si parte. Tant'é, domani sera conosceremo le decisioni finali.
L'incontro a Roma dell'Ufficio di Presidenza dell'UPI (Unione Province Italiane), presente anche ikl Preesidente dell'UPI Lombardia, che é poi il Presidenre della nostra Provincia Sertori con i Ministri Cancellieri e Patroni Griffi non ha aggiunto nulla di nuovo a quanto avevamo scritto. Ci riferivamo all'audizione del Ministro Patroni Griffi in quinta Commissione del Senato. Era stato eloquente, anche nella mimica da buon napoletano sia quando aveva in sostanza, proprio più con la mimica che con le parole, asserito non potersi prendere in considerazione le 'specificità' addotte da alcune Province nel tentativo di sopravvivere. L'unica eccezione aveva sostenuto poteva essere fatta per le due Provinc di Sondrio e Belluno ma purtroppo il Senato in sede di coversione del DL 95 non aveva accfolto questa proposta.
La situazione è di una chiarezza totale. Il rischio é che parta una specie di parola d'ordine "o tutti o nessuno". In questo caso a mali estremi estremi rimedi. Speriamo non ce ne sia bisogno.
GdS
(x) Riportiamo uno stralcio di quanto avevamo scritto il 22 scorso:
Il Ministro Patroni Griffi - 1
Abbiamo attentamente seguito il Ministro Patroni Griffi nella sua duplice (26 IX e 3 X) audizione alla Commissione quinta del Senato, Bilancio ecc., Ricapitoliamo le sue posizioni:
1) Genesi del provvedimento taglia-Province: "Il contesto fondativo del riordino é di tipo contabile con ricadute ordinamentali, il cui fondamento trova leva nella lettera della Banca centrale europea dell'agosto 2011"
2) Precisazione su una serie di aspetti (costituzionalità, con una singolare interpretazione, denominazione delle nuove Province a cura dei CAL, sedi degli uffici in base all'efficienza dei servizi, auspicio di un taglio di 10 nelle Regioni a Statuto Speciale, accorpamento dei Comuni o delle funzioni).
3) L'intenzione di tornare al numero delle Province all'origine della loro istituzione. Fosse così ci battono in pochi visto che quella di Sondrio risale, come "Dipartimento dell'Adda", a 207 anni fa, ad opera dell'Amministrazione Napoleonica, con successive conferme di quella Asburgica, del Regno d'Italia e della Repubblica!
4) Per quanto riguarda la deroga: "Non é possibile pensare a deroghe, posto che il completamento é affidato a questo Parlamento e a questa Legislatura. Pertanto i requisiti fissati sono puntuali e precisi
Il Ministro Patroni Griffi - 2
Nella successiva seduta del 3 ottobre, Presidente l'on. Donato Bruno, il Ministro ha citato il caso delle "specificità" addotte da talune Province per giustificarne la sopravvivenza, citando il Sannio, Mantova e altre. Categorica la posizione negativa del Governo.
HA AGGIUNTO CHE SOLO IN UN CASO ERA POSSIBILE ACCOGLIERE LA PROPOSTA DI DEROGA E CIOÈ PER LE DUE PROVINCE INTERAMENTE MONTANE. Sondrio che aggiungeva la posizione geografica e Belluno l'essere incastrata fra due Regioni a statuto speciale con la spinta dei Comuni a passare dall'altra parte.
"SAREMMO STATI FAVOREVOLI MA PURTROPPO DURANTE LA DISCUSSIONE IN SENATO PER LA CONVERSIONE IN LETTE DEL D.L. 95/12, LA PROPOSTA DI EMENDAMENTO PRESENTATA IN TAL SENSO DAI SENN. VACCARI E GARAVAGLIA É STATA BOCCIATA" dato il parere sia del relatore che del rappresentante del Governo.
La bocciatura in Senato
Questa la posizione espressa dal relatore: "Con riferimento, in particolare, al subemendamento 17.1000/9" (presentato dai senatori Garavaglia e Vaccari - ndr) ", pur pronunciandosi in senso contrario (in conformità ai principi generali prima enunciati), osserva che la problematica relativa alla specificità di alcune province, come quelle interamente montane, non può, tuttavia, essere trascurata, e necessiterà di essere debitamente approfondita. Spiccano, al riguardo, le particolari situazioni delle province di Sondrio (stante l'orografia della stessa e la collocazione geografica), e di Belluno (collocata tra due regioni a statuto speciale in cui molti comuni della stessa vorrebbero essere ricompresi per beneficiare della particolare disciplina di cui godono gli enti territoriali autonomi)."
La 'raccomandazione' al Governo
Il senatore Massimo GARAVAGLIA (LNP) ritira il subemendamento 17.1000/9, presentando contestualmente l'ordine del giorno G/3396/51/5, che ne recepisce il contenuto. Il testo:
"Il Senato,
in sede di conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di dare attuazione al disposto normativo del subemendamento 17.1000/9.
(0/3396/51/5)
VACCARI, MASSIMO GARAVAGLIA"
D'altra parte la necessità dell'inserimento di una deroga ai criteri di riordino formulati dal Governo
e tendente alla salvaguardia delle Province con territorio interamente montano, è stata evidenziata
dal Centro Studi della Camera dei Deputati, alla scheda n. 672, nella relazione di accompagnamento
al maxi emendamento al DL n. 95.
Il Governo 'accetta'
Unanimità sull'odg G/3396/51/5 che viene quindi accolto dal Governo come raccomandazione.
Questa la situazione che non é mutata.
Positivo che il Governo abbia capito la specificità di Sondrio e Belluno, reale e ben diversa da tutte le altre che sono state evocate a cominciare dalle lombarde. Monza, ad esempio, é stata fino all'altroieri con Milano così come Lecco con Como, certamente rivali ma storicamente insieme.
Pesa parecchio la bocciatura in Senato sia pure temperata dall'odg approvato.
Dicevamo che abbiamo seguito attentamente l'esposizione del Ministro, anche la mimica, le espressioni mentre commentava questo o quell'aspetto. Quando ha citato le specificità facendo gli esempi del Sannio e di Mantova il suo volto era di una eloquenza unica. Niente deroghe con una sola eccezione per noi e Belluno non soltanto perché interamente montane ma aggiungendovi per noi "la posizione geografica"e per Belluno l'essere stritolato dalle due Regioni a Statuto Speciale confinanti.
Pesa però il no del Senato. Di qui l'esigenza di superarne il condizionamento facendo leva sulla 'raccomandazione' al Governo, unanime. Elemento fondamentale quindi il fare capire a Roma, come aveva capito il Ministro, che Sondrio é una 'anomalia' e non solo geografica come andiamon ad indicare...