E' legge l'accordo per l"Organizzazione internazionale della vigna e del vino"

di Red



Il Parlamento ha definitivamente licenziato la legge di
"Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo
dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, con
allegati e relativo atto finale, fatto a Parigi il 3 aprile
2001", di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

(Testo approvato in via definitiva dalla Camera dei deputati il
19 dicembre 2002, non ancora promulgato o pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale)


Dalla relazione introduttiva del relatore, on. Amoruso,
stralciamo i passi più significativi.


"Nel corso dei lavori della 4a sessione della Conferenza
internazionale dei Paesi membri dell'Office international de la
vigne et du vin (O.I.V.), tenutasi a Parigi il 3 aprile 2001, è
stato adottato il testo finale dell'Accordo concernente la
creazione della Organizzazione internazionale della vigna e
del vino
sulla base dell'adattamento al nuovo contesto
internazionale delle missioni, dei mezzi umani, materiali, di
bilancio, delle procedure e regole di funzionamento dell'Office international de la vigne et du vin (O.I.V.) istituito con l'Arrangement
in data 29 novembre 1924.

La necessità di adattamento è derivata essenzialmente dal
diverso assetto interno che l'Organismo intergovernativo ha
assunto negli ultimi anni. Nel 1924 l'Italia è stata uno degli 8
membri fondatori insieme alla Francia ed ad altri Paesi
produttori europei. Attualmente ne fanno parte 45 Paesi.

Il nuovo contesto nella cooperazione internazionale, a seguito
degli accordi in sede OMC (Organizzazione mondiale del
commercio), ha determinato, inoltre, l'esigenza di rivedere il
ruolo che questo Organismo intergovernativo deve svolgere
nell'affrontare i problemi scientifici tecnici ed economici del
settore vitivinicolo, sia in rapporto ai Paesi che ne sono
membri che in relazione alle altre Organizzazioni internazionali
con le quali si raffronta.

L'Accordo rappresenta, in concreto, il compendio di realtà
produttive e commerciali diverse di Paesi produttori
vitivinicoli tradizionali (Francia, Spagna e Portogallo) e di
Paesi tradizionalmente consumatori, da poco tempo anche
produttori. Si è raggiunto un comune intento di rinnovamento
finalizzato a valorizzare il ruolo scientifico e tecnico dell'O.I.V.
affinché venga riconosciuta una competenza specifica di settore
nell'ambito di altre Organizzazioni internazionali quali la
Commissione Codex alimentarius della FAO, l'OMC (Organizzazione
mondiale del commercio) e l'OMPI (Organizzazione mondiale per la
proprietà intellettuale).

Gli aspetti sostanzialmente innovativi del nuovo Accordo sono
evidenziati nei seguenti articoli:


a) Articoli 1 e 2 - Obiettivi ed attribuzioni

L'"Organizzazione internazionale della vigna e del vino" si
sostituisce all'Office international de la vigne et du vin
proseguendone l'attività definita nell'Accordo istitutivo del
1924 ma rinnovandola sulla base del nuovo ruolo assunto di
Organismo intergovernativo di carattere scientifico e tecnico di
competenza riconosciuta per i settori della vite, del vino,
delle bevande a base di vino, delle uve da tavola, uve secche e
degli altri prodotti ottenuti dalla vigna.

Tale attività dovrà essere svolta nell'interesse dei produttori
e dei consumatori assistendo le altre Organizzazioni
internazionali per questioni attinenti alla viticoltura ed
enologia, nell'ambito degli Accordi Trips, in materia di
indicazioni geografiche e denominazioni di origine, pratiche
enologiche ed aspetti nutrizionali e di salute.


b) Articolo 3 - Organi dell'O.I.V.

Gli organi interni ricalcano quelli già previsti nel precedente
Arrangement fatta eccezione per il Comitato di coordinamento del
quale ne è stata ampliata la composizione e precisate le
competenze. L'Assemblea generale è l'organo supremo che può
delegare talune funzioni al Comitato esecutivo ed al Comitato di
coordinamento.

E' stato introdotto un "Piano strategico" delle attività dei
diversi organi scientifici (Gruppi esperti, Sottocommissioni,
Commissioni e Comitato tecnico-scientifico) che periodicamente
deve essere approvato dall'Assemblea generale.


c) Articoli 4 e 5 - Diritto di voto e Processo decisionale.

In particolare l'Italia e la Francia, in quanto Paesi-leader, in seno all'O.I.V.,
per volumi di produzione e di esportazione, sono i maggiori
Paesi contribuenti al bilancio della Organizzazione di cui ne
consegue il più elevato peso ponderale nelle votazioni per
numero di voti esprimibili (2 voti di base + 9 voti
addizionali).

Rilevante novità è l'inserimento della lingua italiana insieme a
francese, inglese e spagnolo con le medesime modalità di
finanziamento che graveranno al 100 per cento sul bilancio dell'O.I.V..


d) Articolo 8 - Partecipazione di organizzazioni internazionali
e intergovernative all'O.I.V.


e) Articolo 11 - Capacità giuridica della Organizzazione

Viene riconosciuta all'Organizzazione, così come previsto
nell'Accordo istitutivo dell'O.M.C., una capacità giuridica
limitata allo svolgimento delle proprie funzioni, esercitabile
relativamente ai suoi membri solo se accordata dagli stessi.


Dati statistici

La superficie viticola mondiale (dato O.I.V. provvisorio 1999)
si attesta su 7.864.000 di ettari di cui 4.312.000 sono
coltivati nell'Unione europea che rappresenta il bacino viticolo
prevalente a livello mondiale (- il 54 per cento di quella
mondiale).

In Italia, la superficie viticola complessiva delle superfici
destinate ad uve da mensa, rappresenta l'11 per cento di quella
mondiale ed oltre il 20 per cento di quella dell'Unione europea.

Su percentuali simili si collocano le superfici vitate di
Francia e Spagna con le quali l'Italia condivide una posizione
leader nel settore.

La produzione mondiale di vino (dato O.I.V. provvisorio 1999) è
stata di 283,5 milioni di ettolitri e nell'Unione europea di
circa 184,7 milioni di ettolitri (il 65 per cento di quella
mondiale).

La produzione italiana nel 1998 ha rappresentato il 20 per cento
di quella mondiale ed oltre il 30 per cento di quella della
Comunità europea. La Francia nel 1999 si è attestata su
percentuali simili a quelle italiane.

Il volume delle esportazioni a livello mondiale vede tra i
cinque Paesi leader nelle esportazioni (Italia, Francia,
Germania, Spagna e Portogallo) un 28 per cento dell'Italia sul
totale mondiale nel 1999 alla pari con la media degli anni
1991-1995, leggermente superiore alla media degli anni
1986-1990. La Francia mantiene percentuali di esportazione in
volume di qualche punto inferiore.

Questi brevi note statistiche dimostrano il ruolo preminente che
svolge l'Italia nel settore vitivinicolo europeo e mondiale".
Red


GdS 28 I 03 -
www.gazzettadisondrio.it

Red
Dalla provincia