I GIOVANI DI CONFINDUSTRIA AGLI ALUNNI DEL PFP: LAVORATE CON PASSIONE
Impegno, serietà, passione per il proprio lavoro, ma anche buona educazione e flessibilità, senza dimenticare l'attenzione al modo di vestire e di porsi: ecco i fattori che determinano un ingresso positivo nel mondo dell'occupazione secondo i rappresentanti del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Sondrio, il presidente Michele Rigamonti e Valerie Ehrenberger Schena, che in mattinata hanno incontrato i quasi 130 alunni delle prime classi del centro di Sondrio.
Per un'ora e mezza, riuniti nell'aula multimediale, i ragazzi che seguono i corsi per cuochi e camerieri, estetiste e parrucchiere, muratori, hanno ascoltato dalle parole di giovani imprenditori che cosa serve per entrare nel mondo del lavoro, qual è il giusto approccio, quali sono le competenze e le qualità richieste dalle aziende. "Voi partite avvantaggiati - ha esordito Rigamonti - perché avete scelto un percorso formativo con sbocchi certi. In questi settori, nonostante la crisi, il lavoro non manca, ma dovrete presentarvi nel miglior modo possibile ed essere animati dalla passione, che muove tutto". Dalla passione è partita anche Valerie Ehrenberger Schena, titolare di una società che si occupa di reclutamento al lavoro: "Con la passione sarete in grado di cogliere le opportunità. Domandatevi che cosa può fare la differenza tra voi e un altro e fate esperienze di lavoro durante gli anni della scuola". Fondamentale e trasversale a tutti i settori è la conoscenza delle lingue, almeno una, scritta e parlata: l'inglese dunque, ma anche il tedesco essendo confinanti con la Svizzera. Una priorità condivisa dal PFP Valtellina che sta valutando l'ipotesi di introdurre nei corsi una seconda lingua, oltre all'inglese.
Sono intervenuti anche i ragazzi per motivare la loro decisione: Ivan di Sondrio, che ha scelto di fare il cuoco per passione, ha voglia di girare il mondo e il sogno di aprire un ristorante tutto suo; Martina di Faedo, che ha scelto estetista perché le piace e in futuro si occuperà di piercing; Jamaica di Teglio, futura parrucchiera, con tanto entusiasmo; Mosè di Cosio Valtellino, che segue il corso in edilizia ma è ancora incerto sul suo futuro.
Il ragionamento sulle buone maniere e sull'abbigliamento consono alla situazione ha coinvolto entrambi i relatori che hanno molto insistito sugli aspetti legati alla serietà, alla puntualità e al decoro, su cui punta da sempre il PFP Valtellina. Il direttore Lorena Bonetti ha ricordato come la scuola sia una palestra nella quale allenarsi nel buon comportamento, in cui abituarsi a rispettare regole che diventano precetti nel lavoro, e che, se disattesi, possono pregiudicare la carriera professionale.
Come distinguersi, oltre che con la preparazione, le buone maniere e l'abbigliamento consono, ad esempio in un colloquio? Questo è stato un altro degli aspetti toccati nel loro intervento dai due rappresentanti di Confindustria Sondrio. Innanzitutto mostrarsi flessibili e disponibili ad adattarsi alle esigenze del datore di lavoro, ma anche mettere in campo qualità apprese ad esempio nel mondo dello sport o dell'associazionismo che hanno molta presa sugli imprenditori. Perché impegnarsi in una disciplina sportiva, così come nel volontariato, presuppone impegno, senso del dovere e rispetto delle regole.
Al termine dell'incontro Rigamonti si è rivolto ai ragazzi, che hanno seguito con interesse, per spronarli a prendere il meglio di sé stessi: "Voi dovete essere e fare ciò che siete, tirate fuori quello che avete dentro, e non abbattetevi alle prime difficoltà. Il lavoro è, per definizione, un impegno gravoso, vuol dire sacrificio: i momenti difficili non mancheranno ma potrete anche togliervi delle soddisfazioni".
A margine degli interventi dei due imprenditori, Velda Mozart per conto di Confindustria ha presentato la nuova edizione del concorso riservato agli istituti professionali alberghieri della provincia di Sondrio: una sfida in cucina e ai tavoli che decreterà i migliori.
"Il bilancio dell'incontro è senza dubbio positivo - ha commentato il direttore Bonetti -, sia per l'attenzione e l'interesse dei ragazzi sia per la ricchezza di contenuti. È un'ulteriore conferma di come questi confronti tra la scuola e il mondo del lavoro, rappresentato dalle associazioni di categoria, siano in grado di sancire un rapporto di collaborazione e di scambio che si rivela fruttuoso per entrambe le parti".