A
DEL 1603 IL
FORTE DI FUENTES
La storia del Forte di Fuentes in Colico sostanzialmente
inizia il 16 settembre 1602, giorno dell'arrivo a Milano come
Governatore spagnolo Pedro Enriquez de Acevedo conte di Fuentes
condottiero e raffinato diplomatico. che si preoccupa di
tutelare il territorio dai confinanti Grigioni.
Nell'ottobre del 1603 il conte di Fuentes dà inizio ai lavori di
costruzione di un forte sulla sommità del colle di Monteggiolo a
Colico, zona strategica per il controllo degli sbocchi di
Valtellina e Val Chiavenna.
Duemila operai-guastatori agli ordini dell'architetto militare
Gabrio Brusca e protetti da otto compagnie di soldati con venti
pezzi d'artiglieria, finirono i lavori della colossale
fortezza almeno nelle parti essenziali.
La fortezza, di pianta irregolare, misura in lunghezza 300 metri
ed in larghezza 125 metri, è dotata di una costruzione a "U" che
comprende gli alloggiamenti dei soldati, il Palazzo del
Governatore, la chiesa, il mulino con il forno, alcune cisterne
per l'acqua e, nei sotterranei, i magazzini.
Opere accessorie erano: la torre di Sorico, la torretta del
Passo, il fortino d'Adda, il torrino di Borgofrancone, la
torretta di Curcio e la torre di Fontanedo.
Nel 1769 duca di Milano l'imperatore Giuseppe II, figlio di
Maria Teresa d'Austria, visita il Forte e lo dichiara
militarmente inutile. 13 anni dopo la soppressione e la messa
all'asta. Lo compra una signora di un paese del Lario,
prestanome però dell'ultimo Comandante del Forte.
Nel 1796 a Napoleone Buonaparte entrato in Milano i Grigioni
chiedono e ottengono la distruzione del Forte, nonostante che
militarmente non conti più nulla e funzioni invece come tenuta
agricola.
Negli anni compresi fra il 1820 e il 1859 trovano rifugio fra le
rovine del forte e nei suoi sotterranei gruppi di banditi che la
gendarmeria Austriaca, non riuscendo a sgominare, si limita a
controllare.
Nel primo novecento l'Esercito pensa di utilizzare il Forte come
osservatorio e postazione sussidiaria delle artiglierie in
appoggio al "Forte Lusardi" di cui parleremo più
avanti.
Il Forte passò poi in proprietà della Provincia di
Como e, alla Provincia di Lecco quando venne istituita.
Se ne occupa meritoriamente l'Associazione Forte di Fuentes, con l'apporto di un
appassionato volontariato che ha ottenuto, come scrive il suo
Presidente Walter Gardenghi, dall'Amministrazione Provinciale
di Lecco, proprietaria del Forte, l'incarico di intraprendere
iniziative culturali e di presidiare ed effettuare opere di
ordinaria manutenzione su tutto il complesso storico e l'area
circostante.
L'Associazione chiede l'aiuto di ogni
cittadino, che può essere dato in tre modi: si può collaborare come volontari attivi, mettendo a
disposizione dell'Associazione una piccola parte del proprio
tempo libero e/o sottoscrivendo la tessera di socio sostenitore
(Lit.15.000), Riferimenti: tel. 0341/940893 - 3384471309 -
e-mail a walterga@vis.it.
Orari: Festivi 10/18,
in agosto tutti i giorni 10/18
FORTE LUSARDI, INTATTO, CON I
SUOI GRANDI CANNONI
A Colico non c'é soltanto il secentesco Forte di Fuentes. Su uno
dei "montecchi", le montagnole nella piana ove finisce il Lario,
precisamente nel "Montecchio nord" sorge un forte edificato
all'inizio della prima Guerra Mondiale e conservatosi intatto al
contrario degli altri due Forti valtellinesi, il Forte Canali
sopra Tirano, abbandonato, e il Forte di Oga, peraltro
sufficientemente restaurato, presidiato con visite guidate.
Tutti e tre in posizioni strategiche, tali da fronteggiare
eventuali iniziative militari austriache di aggiramento della
nostra linea difensiva passando attraverso la Svizzera. Da
questa montagnola si dominavano da un lato la Valchiavenna,
comunicante con la Svizzera attraverso i Passi dello Spluga e
del Maloia, dall'altro la Valtellina, oltre naturalmente la
parte terminale del Lago di Como.
Non ci fu, fortunatamente, occasione di impiego militare, salvo,
in questo dopoguerra, l'uso come deposito di munizioni prima di
passare al Demanio.
Le visite guidate consentono di vedere, e apprezzare, la
struttura del Forte, e molte soluzioni del tutto innovative
adottate nella sua realizzazione. Una sorpresa per il visitatore
é costituita dal poter osservare non soltanto i quattro cannoni
che avevano una gittata dai 12 ai 14 km, con installazioni a
pozzo girevoli protetti ciascuno da una cupola d’acciaio ma
addirittura il loro funzionamento (sparo escluso!). Anora oggi
si possono tranquillamente le cupole corazzate, dal peso di
quasi 100 tonnellate ciascuna, e alzare le canne dei cannoni, i
maggiori esistenti nel nostro Paese.
La visita guidata si svolge all'interno della momtagna, nei vari
settori di cui si compone il Forte.
Dal 1° aprile al 1° novembre aperto il sabato e festivi, dalle
10 alle 18, mentre in agosto è aperto tutti i giorni. Per le
visite guidate: tel. 0341 850789-0347 2940524 - .0338 5926220
Marilena Beltrama
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