A LIVIGNO MEGLIO NON RAPINARE E POI IL 13 PORTA SFORTUNA AI RAPINATORI. I CARABINIERI FANNO 13 E LI PRENDONO SUBITO!
Giorno 13 agosto, di primo mattino in Livigno. Sono da poco passate le otto e mezza. Cominciano ad arrivare i clienti alla Banca popolare di Sondrio. Nev arrivano due particolari. Hanno freddo visto che si coprono parzialemte la faccia con una sorta di sciarpa (in realtà una bandana). Hanno anche un ferro del mestiere, con un colpo in canna, quindi anche pronto a fare fuoco. L'impiegat5o che può fare? Arrendersi. Non é che avesse qualche altra scelta. Ci sono centomila €uro. Se li prendono. Come inizio di giornata, 50.000 a testa, non é male. Non scappano. Se ne vanno via a piedi. Hanno calcolato tutto, addirittura la fuga in moto su verso l'Alpisella dove ci sono le sorgenti dell'Adda. Sanno dove andare. Passano i bacini artificiali dell'ex AEM, il laghetto di Fraele e scendono. Tutto bene fino a quel punto. Pensano, oggi 13, di avere fatto 13 al Totocalcio (quando non c'era il 14). A Pedenosso, in comune di Valdidentro, il dubbio. Come si sa c'é anche il rovescio della medaglia. Per qualcuno il 13 é un ben numero. Per qualcun altro porta rogna (oggi si usa altro termine ma noi siamo conservatori). I carabinieri sono in pista. Valdidentro, Bormio, Grosio. A questo punto l'idea di schizzare su in alto. Le vie sono tre e sulla montagna, Re lo Stelvio, regina del Giro d'Italia, il Mortirolo, "i carabinieri li seminiamo" pensano i due "e poi arriviamo a casa mia a Lovere" dice uno dei due. Ma il 13 gioca male per i rapinatori mentre, rovescio della medaglia, gioca bene per i carabinieri che acciuffano i due dopo avere recuperato i 100.000 €uro buttati via nella fuga. In quattro e quattr'otto quindi pratica chiusa. Ferragosto con brindisi per la brillante operazione.