LE POLEMICHE IN VALCHIAVENNA PER MILENA (SUOR MARIA LAURA MAINETTI...) TESTIMONE DI NOZZE DELLA SORELLA 2012.agosto.10.40

Polemica accesa in quel di Mese, alle porte di Chiavenna, per il fatto che una delle tre assassine di Suor Maria Laura abbia fatto, in chiesa, da testimone matrimonio della sorella. Polemica, proteste, in qualche caso indignazione.

Don Casimiro Digoncelli, 47enne nativo di Piantedo, parroco di Mese dal 1980 stempera i toni. Ricorda la parabola del figliol prodigo, informa che Milena ha pagato il suo debito con la società ma a condanna scontata ha continuato a risiedere in una comunità di don Antonio Mazzi in cui continua il suo recupero.

Da prete probabilmente Don Casimiro non poteva fare un discorso diverso, anche però se altri sacerdoti non sono dello stesso avviso, né ci sentiamo di salire noi sul pulpito e fargli una lezione. Ricordiamogli comunque il Vangelo (Luca 17, 2) "Gli sia messa al collo una macina da mulino...e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli". Gesù Cristo si riferisce ai bambini ma può essere applicata anche al nostro caso, in termini di inflessibilità. Aggiungiamo poi che la linea di comportamento indicata dalla parabola del figliol prodigo aveva un piccolo non trascurabile particolare: era, appunto, Gesù Cristo a giudicare e quindi a dirlo, per recuperare il figliol prodigo. Lui ne aveva possibilità quella che nessuno di noi ha.

C'é poi da considerare il quadro complessivo che è fatto di mille sfaccettature perché una situazione può apparire diversa secondo da dove e come viene riguardata. Il parroco valuta il recupero nella comunità di Don Mazzi. E' uno degli elementi. Tanta gente é stata ed é ancora scossa per il truce assassinio di Suor Maria Laura Mainetti morta ripetendo "vi perdono". La ragazza ha pagato il debito formale con la società, quello stabilito con sentenza. Tanta gente ritiene intanto che la pena sia stata lieve e in secondo luogo che sia comunque in debito sul piano morale. Non dimentichiamo infatti che sono passati solo 12 anni da quel 6 giugno del 2000, che il ricordo é ancora fresco per molti , che turba ancora molti, che la scia d'un evento così terribile si é sparsa per ogni dove e non si é ancora spenta.

Due osservazioni

La prima. La sposa non c'entra e non deve quindi essere condizionata da fatti che riguardano la sorella. E quindi sta bene anche la scelta della chiesa del suo paese e non altra, altrove, come taluno ha prospettato.

La seconda. La scelta della sorella come testimone é stata assolutamente infelice. A nostro avviso la Chiesa accoglie a braccia aperte il figliuol prodigo. La Chiesa si basa sulla legge dell'amore. La Chiesa ricorda - Vangelo di Matteo - Gesù che richiede come passaporto per entrare nel Regno dei Cieli opere di misericordia. Fra le sette corporali c'é anche quella, la sesta, di visitare i carcerati, dare cioé sollievo a chi ha gravemente mancato. Fra le sette spirituali c'é anche quella, la quinta, di perdonare le offese. Bene. Tutto questo induce a ritenere che il portone della chiesa sia aperto anche a lei quando entrano tutti gli altri. Ma ci sono anche le virtù cardinali la prima delle quali é la 'Prudenza'. Questa vorrebbe che, entrata sì nella chiesa, la sorella non salga sull'altare, sotto i riflettori che illuminano la coppia che sta per diventare famiglia, ma si metta là in fondo, discretamente in un canto, questo sì.

La scelta

Non sappiamo la genesi della scelta. Ci possono essere solo due ipotesi. La prima di una scelta fatta senza pensare a tutti gli aspetti.

La seconda che invece la scelta sia stata ponderata in un certo senso volendo costituire una riabilitazione a condanna scontata.

In entrambi i casi hanno sbagliato e più di tutti la famiglia gettando una nube sulla serenità di un evento che é la festa della vita appannandolo col ricordo di una tragica serata. E forse anche Don Casimiro, in buona fede sicuramente, ma che non può cavarsela sostenendo che "il ruolo del testimone di nozze è un ruolo civile". L'inopportunità manifesta prescinde dal ruolo. Sarebbe stata tale anche se gli sponsali fossero stati celebrati anziché da Don Casimiro nella chiesa di San Vittore dal prof. Codazzi in fascia tricolore in Comune con rito civile.

gDs

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