PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA SQUINZI A SONDRIO 12.7.10.42
Malinconia sondriese
L'impressione, arrivando in piazza per la centrata iniziativa dell'Unione Industriali è di malinconia profonda. La 34ma assemblea di industriali alla quale, in 51 giorni dalla sua elezione alla guida della Confindustria, Giorgio Squinzi partecipa é sicuramente l'unica alla quale ha parlato sotto un tendone, pur messo bene, da sagra popolare. E' l'immagine di una città che per iniziative di questo genere - in attesa di un teatro la cui gestione è tutta da indovinare - può offrire una sola struttura di un certo livello che risale a quasi 40 anni fa (e che è stata degradata da una allucinante dequalificazione dell'ingresso che ha fatto andare in bestia persino il Sindaco, l'Auditorium Torelli).
Le parole sul significato di un tendone da kermesse nella Piazza Garibaldi non riecono a mimetizzare, essendone lo specchio, la realtà di una città in profonda crisi che vetrine e vetrine vuote con le consuete scritte 'affittasi - vendesi' evidenziano in una con edifici o scheletri di edifici che offrono e offrono senza che venga una risposta perchè nessuno domanda. Fa malinconia pure il vedere le luci accese in una porzione di edificio, inquilino solitario.
Veniamo a Squinzi
Il clima é pesante per cui tutto finisce nel calderone, compreso Modys che con perfetta scelta di tempo ci dà due sberle mentre é tempo di un'altra asta di titoli di Stato. Si attende l'inizio e se ne parla con una rabbia diffusa verso questi padreterni, e sono quattro gatti, che con la loro prosopopea fanno e disfano passando, come su un panzer, su aziende, famiglie, persino Stati. Questi molto attenti ai casi nostri ma totalmente disattenti rispetto a quello che bolliva negli States anche se qualcuno là in una serie di conferenze aveva avvisato di cosa stava per succedere (Tremonti, per chi non lo sapesse).
Pomeriggio d grande occasione con il Gotha dell'imprenditoria c'è quello delle Istituzioni. La regione alpina che va da Montespluga all'Ortles é bene rappresentata. In forze la Valchiavenna ma non male anche l'Alta Valle per citare gli estremi.
Molteni
Parte il Sindaco di Sondrio Molteni. Il suo messaggio é quello di marciare compatti, e convinti, sui problemi. L'abbiamo fatto e i risultati si sono visti.
Sertori
Accalorato il Presidente della Provincia Sertori, da poco Presidente dell'UPI (Unione Province Italiane) di Lombardia, insiste sulla necessità di uno sforzo comune puntando sulle cose da fare che, come si é visto, possono portare persino a risultati neppure sperati.
Mainetti
Il Presidente Mainetti coglie l'occasione di dire la sua, come industriali della provincia. Una relazione da 20.000 battute almeno che meritano una successiva trattazione a parte anche per una serie di puntualizzazioni non convenzionali.
Fortis
Arriva il professore della Cattolica. Sul palco il Vicepresidente della Fondazione Edison Marco Fortis che dimostra come si può essere professore universitario ma ad un tempo anche grande comunicatore. Premette che la serie delle tabelle che proietterà avranno per riferimento soprattutto la Germania. E ce ne sarà motivo. Sotto i riflettori oggi c'è il rapporto debito pubblico - PIL che ci schiaccia. Per vedere la situazione reale, complessiva, e non parziale occorre considerare una serie di altri fattori e di altri confronti. La sequenza impressiona perchè - e si tratta di dati non di valutazioni discrezionali - salta fuori una realtà profondamente diversa e, se vogliamo, tale da non far perdere l'attenzione certamente ma meno pessimista. Ci chiediamo se non sia buona idea quella che Confindustria compri alcune pagine sulla stampa tedesca fornendo questi dati. L'opinione pubblica in Germania é infatti notevolmente intollerante nei nostri confronti perchè - si dice -'non vogliamo pagare i debiti degli italiani'. Si dimenticano di avere incassato, e parecchio, e di stare ancora incassando ma far vedere loro il rovescio della medaglia non sarebbe male.
Squinzi
Prende finalmente la parola Giorgio Squinzi, conoscitore della Valtellina e domenica prossima protagonista della tradizionale, ottava, gran kermesse Mapei "ReStelvio" con più di 3000 iscritti - nel suo intervento citerà anche fra gli aspetti negativi di deficit infrastrutturale i nostri problemi viabilistici -. sintetizzare il suo discorso non é semplice anche per il suo eloquio discorsivo. Un messaggio, esplicito, molto chiaro: "Siamo un Paese solido" e poi quantifica anche la sua previsione: "Con le riforme giuste possiamo ritrovare una crescita del 2%" e fra queste riforme giuste in primissimo piano la semplificazione burocratica e normativa senza di che gli stranieri non vengono ad investire in Italia. Manca la certezza fiscale con variazioni continue che non consentono pianificazioni corrette. Asfissianti i passaggi burocratici. Pesanti i veti, spesso per le opposizioni locali".
Potremmo sintetizzare alla nostra maniera così: "Possiamo farcela. Abbiamo di fronte una salita come lo Stelvio, con 34 tornanti in 21 km tra 1225 e 2758 metri di quota, in piedi (tra il 7 ed anche il 14%) ma le biciclette sono buone e chi le deve usare ha polmoni e polpacci testati e quindi all'altezza. L'importante è trovare la via abbastanza libera per non doverci fermare. Certo se al bivio per Livigno c'è un timbro da mettere, un altro dalle parti dei Bagni Vecchi, un altro alla prima galleria, un altro alla prima e cadente cantoniera, e poi alla seconda e poi alla terza e poi alla quarta e poi ancora uno al bivio per Santa Maria vuol dire scoraggiare chiunque abbia voglia di raggiungere la Cima Coppi. I rotteri d'un tempo che assicuravano il transito anche d'inverno non fermavano nessuno per timbrare le carte. Occorre, per l'altro Stelvio, quello del discorso del Presidente Squinzi, rotteri all'altezza ma anche ingegneri alla Donegani e manovratori alla Ferdinando d'Austria.
Un messaggio di preoccupato ottimismo cosciente dei problemi ma anche consapevole delle energie disponibili.
Iniziativa riuscita. OK a Confindustria Sondrio.
GdS