L'ISCHIA FILM FESTIVAL 12.7.10.24
Si è svolta dal 30 Giugno al 7 Luglio 2012 la decima edizione dell'Ischia Film Festival, concorso cinematografico internazionale dedicato alla location. L'Ischia Film Festival è un festival cinematografico internazionale specificamente dedicato alle location del cinema, realizzato dall'Associazione Culturale Art Movie e Music ed il suo ideatore e Direttore Artistico è Michelangelo Messina. La prima edizione del festival si è tenuta nel 2003 presso l'isola d'Ischia con il nome di Foreign Film Festival. Essa è nata con l'intento di conferire un riconoscimento artistico alle opere, ai registi, ai direttori della fotografia e agli scenografi che hanno valorizzato "location" italiane o straniere per invogliare nello spettatore il desiderio di conoscerne e visitarne le bellezze. Il festival, che si svolge in luglio, organizza annualmente il Convegno Nazionale sul cineturismo. La rassegna cinematografica si compone di tre sezioni competitive dedicate ai cortometraggi e ai documentari, una sezione speciale denominata Primo Piano dedicata ai lungometraggi e una sezione fuori concorso denominata Scenari. Il festival fa parte dell'AFIC, l'Associazione Italiana Festival di Cinema, cui appartengono altre analoghe manifestazioni nazionali di notevole importanza per la promozione del cinema italiano. Al Festival possono partecipare tutte le opere che abbiano valorizzato il territorio attraverso la scelta delle location, promuovendone così la realtà storica sociale ed umana, le tradizioni e la cultura. Ogni anno vengono proiettate opere selezionate da tutto il mondo che valorizzano, attraverso il racconto filmico, l'identità culturale e paesaggistica di un territorio. Una giuria composta da autorevoli personaggi del mondo del cinema premia quelle opere che sono state selezionate per la competizione ufficiale. Durante la settimana di proiezioni, oltre alle opere in concorso, si propone il focus sulla location negata e gli omaggi a personaggi del cinema internazionale. Il festival è parte integrante di un progetto denominato "Cinema & territorio", che ha come obiettivo principale la salvaguardia della particolarità paesaggistica e culturale dei territori per la loro promozione attraverso l'audiovisivo( quindi fa opera altamente in difesa dell'ambiente). All'interno del festival si svolge ogni anno la BILC (Borsa Internazionale delle Location e del Cine- turismo), l'unico mercato in Europa dedicato alle locations e al Cineturismo, un momento di scambio culturale e commerciale tra l'audiovisivo e il territorio, in cui studi, ricerche e case history consentono di discutere sulle opportunità commerciali e turistiche che derivano dal co-marketing tra questi due grandi settori. Hanno aderito all'iniziativa nel corso di questi anni personaggi del mondo cinematografico e studiosi del marketing territoriale .Tra i suoi partner l'APE (l'associazione dei Produttori Esecutivi) e l'AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema), cui appartengono altre analoghe manifestazioni nazionali di notevole importanza per la promozione del cinema italiano. Non andremo a scandagliare, giorno dopo giorno, che cosa ha presentato l'Ischia Film Festival che di per sé è già una grandissima festa per gli occhi e per il cuore per raccogliere in uno spazio così piccolo, tanti e bellissimi location che sono ancora il vanto dell'Italia e del mondo. Ischia non è meno di Capri, ma- forse- è più intima, soffusa di una poesia intellettuale che pacifica il cuore di chi vi partecipa, lo rasserena, con il suo rigoglioso "verde", che lo immerge totalmente in qualcosa di totalmente "altro", fino a farlo rimpiangere che tutto - poi - finisce.
Naturalmente, ci atteniamo ai film premiati in questa 10.ma edizione: i "Le Bonheur" e "Il Pescatore di Sogni, mentre a Paolo Genoé andato il premio per la Regia
_ Il primo premio della sezione documentari è andato a 'Le Bonheur' di Laurent Hasse, la storia di un uomo che attraversa a piedi il proprio paese, la Francia, riscoprendo paesaggi e scenari dimenticati ma soprattutto se stesso attraverso un percorso che da geografico diventa umano, un 'on the road' a piedi, alla ricerca della felicità. Un mix originale e di grande impatto dunque, che ha conquistato la Giuria, composta da Alessandro Signetto, responsabile della Promozione Internazionale del Documentario Italiano, dallo scenografo Bruno Amalfitano, da Linde Froehlich, direttrice artistica del Lübeck Nordic Film Days, e dal giornalista e critico cinematografico Alberto Castellano.
- Il premio per il Miglior Cortometraggio è andato invece a 'Oroverde' di Pierluigi Ferrandini, storia di una Puglia lontana del tempo e di una tredicenne che scopre lavoro, amore e morte lavorando in una piantagione di tabacco. Nella sezione Location Negata trionfa invece 'Dashnamoure' di Levon Minasian, short movie ambientato in un'Armenia devastata, ma bellissima.
- E' invece Paolo Genovese ad aggiudicarsi il Premio Castello Aragonese come miglior regista, per 'Immaturi - Il viaggio', seguito della pellicola campione d'incassi 2010: i protagonisti del primo capitolo, dopo aver affrontato per la seconda volta l'esame di maturità, realizzano il vecchio sogno di compiere un viaggio tutti insieme, tra tante risate e un po' di malinconia.
- Il Premio Aenaria per la miglior scenografia è stato invece assegnato a Marta Maffucci per il discusso 'Diaz - Don't clean up this blood', ricostruzione cruda e a tratti spietata dei tragici fatti del G8 di Genova.
- Il premio Epomeo per la miglior fotografia va a Terry Stacey per 'Il Pescatore di Sogni' di Lasse Hallstrom, commedia su un ricercatore ittico inglese impegnato nell'improbabile missione di introdurre il salmone nelle acque dello Yemen(!!!).
-Assegnati anche i Foreign Awards: clamoroso ex-aequo per 'I Borgia' e 'Hotaru no Hikari'
Menzioni speciali per 'Mare Chiuso' di Andrea Segre, a 'Damiano - Al di là delle nuvole iniziano i sogni' di Giovanni Virgilio per la sezione corti e a '(R)esistenza' di Francesco Cavaliere per la Location Negata.
Parliamo di: Francesco Patierno.
Vincitore della prima edizione dell'Ischia Film Festival con il bellissimo e spiazzante "Pater Familias", il regista Francesco Patierno è tornato ad Ischia con la fiaba antirazzista "Cose dell'altro mondo". Presentata alla 68.esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Controcampo Italiano, dove è stata accolta da dieci minuti di applausi, "Cose dell'altro mondo" è una pellicola che tratta in modo anticonvenzionale temi come l'immigrazione ed il razzismo, una commedia in cui la fantasia incontra la riflessione sociale e che attori come Valerio Mastandrea, Valentina Lodovini e un Diego Abatantuono, particolarmente brillante, rendono al tempo stesso lieve e profonda .
- di Gaetano Ippolito, documentarista, che ha presentato " 'Casa del Sole', 'Inside Africa' (2012) un viaggio sospeso tra speranza e dolore ambientato in un piccolo villaggio della Tanzania. Centro della narrazione è l'esperienza del dottor Giuseppe Valente nel Continente nero, il suo impegno missionario a rapportarsi quotidianamente con il dolore, la miseria la morte. Per dare agli abitanti di un piccolo villaggio di capanne una speranza in più di sopravvivere, l'unica strada è la costruzione di un presidio medico, impresa difficilissima. Il medico cercherà inoltre di salvare Mariamu, una giovane nata con una grave malformazione, rendendo possibili quegli interventi chirurgici che la restituirebbero ad un'esistenza quasi normale.
- E poi c'è stata la presentazione dell'opera collettiva: "Napoli 24", ritratto di una città complessa e in movimento che si compone attraverso lo sguardo di 24 registi .La città di Napoli è la protagonista della sera del 6 luglio. A raccontarla nella sua complessità i "ritratti" di 24 registi. "24 atti d'amore - dice Paolo Sorrentino, regista de "La Principessa di Napoli" - che danno un quadro abbastanza completo non solo di Napoli, ma dell'Italia… Credo che Napoli, per la sua teatralità, si presti molto bene a rendere pregi e difetti degli italiani". "Non ci interessava edulcorare la realtà - spiega Nicola Giuliano, che ha prodotto il film insieme ad Angelo Curti e Paolo Sorrentino -, quanto piuttosto mettere in luce la risorsa inestinguibile di questa città, che è quella della creatività e del talento"."Napoli non pensa né che domani sarà migliore né che sarà peggiore: Napoli pensa, come il ristoratore che si vede nel film, "chissà se domani ci sveglieremo". - dice il produttore Angelo Curti - Io credo che l'arte faccia politica, ma venga ancora prima di essa: non dimentichiamoci che non è stato il Risorgimento la premessa della rinascita dell'arte napoletana, ma al contrario ne è stato una conseguenza. La speranza è quella che da un episodio come questo, fatto di creatività, possa nascere anche un cambiamento politico".."Di questo film mi piace la schizofrenia - dice Vincenzo Cavallo -, questo creare una mappa che metta in comunicazione delle realtà scollegate".
Infatti, a sentire e a leggere quello che attualmente- oltre alla "monnezza" vi sono le blatte rosse che assediano la città c'è da domandarsi il perché i partiti non si uniscono per dare un volto decente a questa città che è e sarà sempre bellissima, per il suo patrimonio culturale, gastronomico, sociale che include anche Ischia, l'isola magica del Film Festival, dove ciascuno potrà tuttora trascorrere giornate di lievi fatiche e sogni verdi.
Maria de falco Marotta & Team