SOCIETÀ ECONOMICA VALTELLINESE SI INTERROGA SUL FUTURO DELL'ISTITUZIONE PROVINCIA 12.6.20.27
Società Economica Valtellinese, insieme al Consorzio "Vivi le Valli", si è fatta in questi anni soggetto propulsore dello "Statuto Comunitario per la Valtellina", elaborato dal Prof. Quadrio Curzio. E' inevitabile chiedersi se questo strumento conservi ancora un senso, nel momento in cui sembra che la nostra Provincia, come tutte le altre, debba perdere o almeno vedere fortemente attenuata la propria identità istituzionale.
Occorre rammentare che il Prof. Quadrio Curzio ha elaborato lo Statuto Comunitario, pubblicato da S.E.V. e da Vivi le Valli nel 2008, con l'obiettivo esplicito di offrire alla Comunità valtellinese uno strumento per orientare il proprio governo secondo principi di solidarietà, sussidiarietà e sviluppo sostenibile. Sono principi incardinati negli strumenti, gli Statuti, appunto, che hanno guidato per secoli la gestione della nostra comunità, e rimangono validi qualunque sia il quadro normativo in cui ci troveremo inseriti, come lo sono stati attraverso le tormentate vicende che hanno visto la nostra terra passare dal governo del Ducato di Milano a quello delle Tre Leghe, alla Repubblica Cisalpina, all'Impero Austroungarico, al Regno d'Italia. Certamente i diversi possibili assetti istituzionali non possono essere considerati uguali e indifferenti in termini di corrispondenza con i principi sopra enunciati.
Per questo motivo S.E.V., ha riflettuto in modo approfondito, alla luce dello Statuto Comunitario, sulle conseguenze di una possibile abolizione della Provincia di Sondrio o di un suo accorpamento con altri territori.
Riteniamo innanzitutto che l'obiettivo di rafforzare l'identità di una comunità non sia un concetto superato dalla globalizzazione, ma costituisca un presupposto indispensabile per assumersi in pieno un ruolo di cittadinanza attiva, responsabile e consapevole. Non sappiamo se la scelta generale di abolire l'istituzione Provincia consegua effettivamente gli obiettivi di risparmio economico che si prefigge; sicuramente nel caso della Provincia di Sondrio andrebbe contro una unitaria identità territoriale consolidata da 500 anni.
Ci siamo anche chiesti se S.E.V. potesse mettere in atto qualche azione specifica per contrastare questa scelta, e abbiamo concluso che S.E.V. in sé e per sé non può fare molto sotto il profilo politico, ma può continuare e rafforzare il proprio ruolo di riflessione culturale sul tema, e lo sta facendo attivamente.
La nuova edizione dello Statuto Comunitario per la Valtellina, anch'essa frutto della riflessione del Prof. Quadrio Curzio e pubblicata da S.E.V. pochi mesi fa, è stata arricchita da 3 nuovi articoli, raggruppati in un Titolo IV che non a caso ha come titolo "CONFERMARE L'IDENTITA'". In questi nuovi articoli si sottolinea la necessità di operare realisticamente, ricercando anche in un eventuale nuovo assetto istituzionale gli strumenti per confermare e consolidare la capacità di governo comunitario di cui lo Statuto vuole essere espressione.
Un'altra attività che S.E.V. ha avviato è stato l'avvio di una ricerca condotta da CRANEC, il Centro di ricerca specialistico dell'Università Cattolica presieduto dal prof. Quadrio Curzio, volta a raccogliere elementi di riflessione sui molteplici aspetti costituzionali, giuridici, finanziari, che caratterizzano il livello istituzionale intermedio tra Comuni e Regioni, con particolare riferimento a quelle aree, come le zone montane, in cui la configurazione geografica e morfologica ha determinato in passato e determina tuttora forme e modalità di gestione del territorio assolutamente peculiari.
Ovviamente ci siamo anche chiesti se i risultati di questa ricerca non rischino di arrivare in ritardo rispetto a scelte del legislatore che sembra debbano essere prese in tempi stretti. Riteniamo però che questa eventualità renda ancora più importante una riflessione approfondita sul senso che un livello istituzionale intermedio assume, sul ruolo che dovrebbe svolgere, e sull'importanza che questo ruolo venga comunque svolto, nella specifica realtà della nostra Provincia, anche in presenza di scelte organizzative che la nostra popolazione ha dimostrato di non condividere.
Oltre a ciò vorremmo organizzare insieme alla Amministrazione Provinciale di Sondrio e a CRANEC un incontro pubblico con la presenza del Prof. Alberto Quadrio Curzio e di altri eminenti studiosi; questa iniziativa si svolgerà nel mese di Settembre e dovrebbe servire, oltre che a presentare i risultati della ricerca avviata da CRANEC, a sviluppare una articolata riflessione comune su questo tema alla luce dello Statuto Comunitario e del ruolo che lo stesso potrebbe svolgere nell'indirizzare le scelte e nel gestire gli scenari che verranno definendosi. Siamo certi che da questa iniziativa emergeranno spunti, stimoli ed indirizzi sicuramente interessanti.
In conclusione siamo sicuramente convinti che in aree montane come la nostra, e con una storia come quella che ha caratterizzato la nostra area, l'istituzione Provincia non sia un inutile orpello ma uno strumento importante per la vita quotidiana dei cittadini e delle istituzioni che li rappresentano.
Con altrettanta certezza siamo convinti che il mantenimento della Provincia dovrebbe essere per il nostro territorio non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per esprimere con forza la capacità di organizzarsi in modo più avanzato, integrato ed efficiente, sia a livello di infrastrutture, che di attività produttive e culturali, che infine anche di riorganizzazione e razionalizzazione di tutte le istituzioni presenti sul territorio, Comuni e Comunità Montane in primo luogo.
Non sappiamo quale sarà il futuro, e quanto potrà tenere conto delle specificità del nostro territorio in un contesto sempre più difficile per il settore degli Enti pubblici.
Siamo però convinti che, qualunque sia l'esito di questa riorganizzazione istituzionale, toccherà alla Società civile in tutte le sue articolazioni, agli Enti Locali e agli altri soggetti organizzati attivarsi per confermare e rafforzare questa identità comunitaria, avvalendosi a tal fine anche di uno strumento indubbiamente importante come lo Statuto Comunitario.
Società Economica Valtellinese, il Presidente Benedetto Abbiati