ANCORA SULLE PROVINCE. LA MOZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 12.6.20.68
Ci é stato chiesto di sapere che posizione ha la Regione Lombardia sul tema delle Province. Semplice: diamo la sintesi del documento recentemente approvato dal Consiglio Regionale. La mozione era stata presentata dal consigliere regionale bresciano ing. Mauro Parolini e approvata dal consiglio regionale con il voto favorevole del PDL, della Lega, dell'UDC e del partito dei pensionati ed il voto contrario di PD e IDV.
Il documento schiera la Regione Lombardia a sostegno delle Province ed al mantenimento dell'attuale organizzazione, I motivi illustrati nel documento dal consigliere Parolini sono molteplici. A cominciare dalla constatazione che le Province costituiscono un ente territoriale riconosciuto dalla Costituzione al riconoscimento che sono elemento d'identità riconosciuta, formatesi in molti casi ben prima della costituzione dello Stato Italiano. E ancora: la mozione sottolinea che, almeno nelle regioni del nord, hanno funzioni di gestione in settori rilevanti quali viabilità, trasporti, istruzione superiore, agricoltura, ambiente. Non a caso le Province gestiscono 125 mila chilometri di strade extraurbane, 120 mila classi frequentate da 2.500.000 allievi, 850 centri per l' impiego oltre ad occuparsi di coordinamento e pianificazione. In particolare il modello organizzativo Lombardo è sinonimo di democrazia ed efficienza. Per di più i costi di gestione e funzionamento rappresentano, a livello nazionale, solo l'1,35% della spesa pubblica mentre quella degli amministratori è pari allo 0,9% del costo complessivo di funzionamento delle Province. Il trasferimento delle competenze e delle funzioni comporterebbe invece un aumento della spesa del 25% per il passaggio del personale (56.000 unità) alla regione. Insomma bene ha fatto la Regione Lombardia a proporre ricorso alla Corte Costituzionale, iniziativa che il consiglio regionale, approvando ieri la mozione Parolini, ha condiviso a maggioranza.
"Le Province vanno razionalizzate e alcune, troppo piccole, vanno accorpate - dichiara Parolini. Ma la loro attività è insostituibile per tutte quelle funzioni che non possono essere gestite né dai singoli comuni, né dalle regioni, come le scuole superiori o le strade. La Provincia di Brescia, ad esempio, con quasi 1.300.000 abitanti, è più grande di molte regioni. Abolendo le province si riducono rappresentatività popolare ed efficienza di gestione - conclude Parolini".