COMUNI DI CONFINE SUL PIEDE DI GUERRA: IL PROBLEMA DEL PATTO DI STABILITÀ. PRONTI A CHIUDERE ED INVIARE LE 99 CHIAVI DEI COMUNI A NAPOLITANO 12.5.10.14
Con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 13 ottobre 2011 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 gennaio u.s. e registrato alla Core dei conti al reg. n.2 foglio 42 in data 21/12/2011) lo Stato Italiano non solo riconosce, ma stanzia i fondi per "la valorizzazione e la
promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a Statuto speciale". A seguito di questo, è stato pubblicato il 21 marzo 2012 il decreto del Capo Dipartimento per gli affari regionali (in attuazione del disposto dell'articolo 2 comma 4 del DPCM) che definisce la ripartizione delle risorse e le modalità di presentazione delle richieste di finanziamento di progetti per la valorizzazione e promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a
statuto speciale. Se il fondo è sicuramente una buona cosa, nasconde un risvolto a dir poco preoccupante. Sembrerebbe che i fondi a disposizione dovrebbero rientrare nel patto di stabilità, quindi ci sarebbero notevoli difficoltà per i comuni a spendere i soldi erogati dal ministero. Sono 99 i Comuni che appartengono alle macroaree interessate e possono presentare domanda entro 90 gg. dalla pubblicazione del decreto, ossia entro il 19 giugno 2012. Le risorse disponibili sono quelle stanziate per il 2007 (residui), 2008, 2009, 2010, 2011. Un totale di 57. 771. 838 euro, così ripartiti:
16. 989.335, 69 per la macroarea confinante con la Regione Val d'Aosta;
17. 229.105, 11 per la macroarea confinante con la Regione Trentino Alto Adige;
23. 553.397, 20 per la macroarea confinante con la Regione Friuli Venezia Giulia.
Di questi 99 comuni, 70 hanno più di mille abitanti, cioè sono soggetti al patto di stabilità (o lo saranno a partire dal 2013).
Come detto, ribadisce il Segretario Generale Ass.Comi.Conf. Nicola Adriano, le risorse disponibili a valere sul fondo sono cospicue, ed è presumibile che avendo il bando come scadenza il 19 giugno 2012, e considerando i tempi per l'istruttoria, si arrivi alla pubblicazione delle graduatorie
verso ottobre 2012, e all'erogazione dei fondi a novembre 2012. Ciò significa che i soldi che arriveranno nelle casse dei comuni non potranno essere spesi dagli stessi pena la violazione del patto di stabilità. E' decisamente una beffa, tuona ancora Nicola Adriano, dato che stiamo parlando
di fondi ministeriali. A seguito di esplicita richiesta di chiarimento da parte dell'Associazione su tale punto, il Ministero degli affari regionali ha comunicato ufficialmente tale risposta: "Da notizie acquisite per le vie brevi è emerso che anche il Fondo rientra nel patto di stabilità. E' stata richiesta conferma formale in proposito alla Ragioneria generale del Ministero dell'economia e delle finanze. Sono in corso approfondimenti sulla questione relativa alle modalità di erogazione del Fondo al fine di poter agevolare i comuni nella
spesa" Cioè una non-risposta. Ad oggi quindi (a quasi un mese dalla scadenza del bando) non si sa ancora se questi soldi potranno essere spesi o no. Per risolvere questa impasse, rimangono quindi due soluzioni:
1. Far classificare questi fondi come fondi speciali, e in quanto tali fuori dal patto di stabilità
2. Cambiare le modalità di erogazione dei fondi per far si che i comuni possano spendere i soldi senza violare il patto.
E' volontà dell'Associazione trovare un accordo con il Ministero degli Affari Regionali, puntualizza il Presidente Marco Scalvini, per far sì che questo problema venga risolto a breve, in modo da garantire che questi fondi vengano veramente messi a disposizione dei territori di confine, e non
solo in modo virtuale, se ciò non dovesse avvenire siamo pronti a chiudere i nostri Comuni e a spedire le 99 chiavi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nicola Adriano (x)
(x) Segretario Generale Ass.Comi.Conf.
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