APRICA: DIFFICILE BILANCIO DI FINE STAGIONE PER GLI IMPIANTI DI RISALITA 12.4.30.27
Arnaldo Soncelli, presidente della Siba Magnolta, affettua una lucida analisi dell'inverno appena finito per gli impianti di risalita di Aprica. "Scarso innevamento, temperature oltre la media stagionale, consumi al ribasso derivanti dai tanti interrogativi sulla situazione economica, sono stati gli elementi che hanno contraddistinto l'appena conclusa stagione invernale, rimarcati dalla relazione del presidente Anef nell'assemblea del 19 aprile a Bolzano. La stagione appena conclusa 'è stata senza dubbio una delle peggiori della nostra storia. Bisogna risalire alla fine degli anni '80, per ritrovare situazioni analoghe'. Diciamo che il suo virgolettato potrebbe essere la sintesi di tutto. Che i fattori sopra accennati abbiano colpito tutte le località turistiche invernali e fra queste alcune di quelle leader non può essere però elemento di consolazione, ma di grande preoccupazione. E così è per Aprica. Non vogliamo soffermarci sui risultati degli impianti di risalita, a dir poco deprimenti, che hanno confermato le previsioni di inizio stagione, ma analizzare fattore per fattore le negatività che, a nostro avviso, sono emerse nella loro piena realtà".
Quindi eccone alcune. "Accenniamo - sempre Soncelli - solo al ponte dell'Immacolata, che ha segnato un inizio stagione all'insegna del pessimismo e dove le perdite di incassi sono state trascinate per tutta la stagione, senza possibilità di recupero. E' pur vero che si pensava ad una stagione simile al 2010/2011 compensando gli aumenti dei prezzi, sia pur contenuti, con la diminuzione delle presenze, ma questo è avvenuto solo parzialmente. Gli impianti di risalita in luogo, uno degli elementi trainanti di una catena che coinvolge alberghi, seconde case in locazione, scuole di sci ed esercizi, in sostanza hanno segnato il passo. Tutti insieme però facciamo sistema e tutti scontiamo la recessione e crisi del biennio trascorso, con un domani dove le incertezze potrebbero farla da padrone. L'aumento dei soggiorni brevi ed il calo delle settimane bianche ha portato degli scompensi nella pianificazione del lavoro di tutti gli operatori, soprattutto alberghieri. Se poi si aggiunge che il turista cerca l'occasione low cost su Internet o da altre fonti di informazione ricercando tariffe agevolate, sconti ecc, il gioco è fatto".
I soggiorni brevi, intesi come inferiori ai sette giorni, secondo Soncelli "portano ad una domanda indirizzata sull'albergo e quindi alla esclusione della casa in locazione settimanale. Certamente se questa tendenza dovesse continuare negli anni a venire, ci si troverà ad affrontare degli interventi necessari. Ad esempio il miglioramento delle strutture alberghiere offrendo soggiorni di qualità, ci sia permessa la battuta 'pochi giorni di vacanza, ma buoni'. Sembra che la tendenza in atto sia quella di optare per località vincenti in ospitalità, quindi alberghi moderni e confortevoli con la neve da complemento, pur importante, della vacanza, attività del dopo sci coinvolgenti ecc. Poi interventi sulle seconde case per ovviare al loro degrado al fine di offrire un prodotto valido. Ma perché non arrivare a dare le stelle agli appartamenti in locazione, come proposto o fatto da altri addetti ai lavori? Poi lo studio di una nuova offerta di skipass plurigiornalieri, funzione dei modificati flussi turistici".
Spostandoci al di fuori dei confini del Comune di Aprica, "si trova la conferma di quanto sopra detto. Tutte le stazioni invernali dell'arco alpino, come sopra anticipato e sia pure in forme diverse, hanno presentato risultati non rispondenti alle aspettative di inizio stagione, già peraltro al ribasso, manifestando una forte preoccupazione per il futuro. Purtroppo sembra che ricette o rimedi al momento non ce ne siano e quindi ognuno debba pensare a se stesso non essendoci all'orizzonte sostegni di sorta, non necessariamente economici, ma solo promesse da parte delle istituzioni che, in passato, si sono sprecate. Proprio il pensare di cui sopra, ritornando entro i nostri confini, dovrebbe stimolare tutti gli operatori di Aprica, nessuno escluso, a lavorare di concerto per la ricerca di soluzioni ed interventi da condividere e tali da incidere positivamente nel mercato dove operiamo. Anche se non ci sono stati riconoscimenti particolari, noi impiantisti abbiamo ricevuto molti complimenti da chi ha frequentato la nostra stazione per quanto all'innevamento e alla tenuta dei percorsi di discesa e così ci auguriamo sia stato per le altre attività operanti. Dobbiamo però far rilevare che, se pur felici degli apprezzamenti, i bilanci non si fanno con i complimenti".
In conclusione, "si evidenzia la necessità di dare il via ad un rilancio della nostra località perché crediamo se lo meriti, anche per alcune sue eccellenze che altri ci invidiano".
Marco Quaroni