QUEL TRAGICO INCIDENTE, QUEI 28 BAMBINI BELGI... 12.3.20.25
"È difficile trovare le parole per descrivere quanto avvenuto sulle strade svizzere, e lo è ancor di più lenire il dolore delle famiglie che nel terribile incidente hanno perso i loro affetti più cari. Vite ancora acerbe, troppo giovani per essere spezzate, bambini e ragazzi innocenti davanti a Dio e alla società morti lungo una strada che, per conoscenza diretta, ritengo essere fra le più sicure d'Europa. Purtroppo, ancora una volta la cruda realtà ci dimostra che è in corso una gara senza fine che ogni anno, solo nel nostro Paese, miete cinquemila vittime, una ogni due ore, un numero più alto di quello del contingente militare americano in Iraq. Molto si è investito per la sicurezza stradale, tanto da riuscire quasi a dimezzare i morti anche in Italia, nonostante ciò dobbiamo essere consapevoli che, comunque sia, con questi parametri, nei prossimi dieci anni dobbiamo attenderci 50 mila morti. Ritengo che la società, attraverso la politica, in questo lasso di tempo, dovrà adoperarsi per fermare questa strage. In modo particolare, il legislatore dovrà essere sempre più sensibile rispetto all'educazione stradale, ma dovrà anche promuovere, nella maniera più seria possibile, quelle tecnologie che possono essere di grande aiuto a limitare l'errore umano. Credo che l'obiettivo debba essere quello di ridurre drasticamente i tempi fra la disponibilità della tecnologia e l'obbligo della sua applicazione sui veicoli in circolazione. Il riferimento è al dispositivo della 'frenata assistita', il cosiddetto Abs, disponibile sin dal 1976 ma reso obbligatorio solo nel 1995: addirittura 19 anni dopo! Considerato che questa tecnologia ha rappresentato una rivoluzione in materia di sicurezza, contribuendo in maniera determinante a ridurre il numero dei morti, mi chiedo quale sarebbe stato il beneficio se fosse stata introdotta molto prima. Per non parlare degli airbag. Questi ritardi ci sono costati centinaia di migliaia di morti, purtroppo. Oggi, tecnologie innovative sono già disponibili sul mercato e sarebbe opportuno riflettere seriamente sul loro possibile impiego in tempi ragionevolmente brevi. Un esempio su tutti, il più conosciuto: il controllo elettronico della stabilità, Esp, già introdotto su diversi veicoli in commercio ma non ancora obbligatorio. O anche la disponibilità del sistema Abs per motociclette e motocicli. Ma la ricerca tecnologica si sta spingendo oltre, verso lo sviluppo di nuovi sistemi, peraltro molto avanzati, che tendono a controllare in maniera diretta non solo il veicolo ma anche chi lo guida. Se questo dispositivo venisse reso disponibile diventerebbe forse lo spartiacque verso un grado di sicurezza stradale decisamente migliore. Un approccio serio, sensibile e giudizioso nei confronti di queste nuove tecnologie da parte di chi, come noi parlamentari, è chiamato a regolamentare e a normare la sicurezza stradale, può portare benefici molto importanti, contribuendo a contenere lo sterminio che quotidianamente la guerra sulle strade ci consegna, e che nella tragedia svizzera ha vissuto uno dei momenti più dolorosi".
Jonny Crosio (x)
(x) Deputato al Parlamento