Buone notizie da Gubbio. 12.1.30.31
Il Comune della cittadina umbra ha infatti abolito il registro delle coppie di fatto. Un registro senza alcuna valenza giuridica, ma soprattutto...inutile.
Infatti tale registro, pur esistendo da ben 10 anni, ha visto l'iscrizione di una sola coppia, su una popolazione di 33mila abitanti.
Un pò poco, a onor del vero.
La mozione è stata approvata in modo trasversale varie forze politiche, comprese parte di quelle che governano il Comune stesso.
Qualcuno però ritiene che l'istituzione di tale registro abbia solo una valenza di tipo simbolico. E, alla prova dei fatti, "veramente simbolico"!
Infatti anche a Bologna esiste un analogo registro dal lontano 1999 e indovinate quanti sono gli iscritti? Zero.
Forse ci si è dimenticati, nella foga ideologica, di un particolare non da poco.
Normalmente si sceglie di vivere come "coppia di fatto" proprio perchè non si vuole istituzionalizzare la relazione. E se la si vuole proprio istituzionalizzare c'è già il matrimonio, civile o religioso che sia, con il suo "pacchetto" di diritti e doveri già collaudato dalla storia e dal diritto. Perchè inventarne una fotocopia di serie B?
La realtà dimostra che gli italiani preferiscono dare alla eventuale esperienza di "convivenza more uxorio" i connotati di una scelta puramente privata e non di patto di rilevanza pubblica. Il primo infatti si scioglie con una semplice stretta di mano, e chi s'è visto s'è visto, mentre per il secondo è necessaria la presenza di un giudice.
E al Comune di Milano, giunta Pisapia, o a Parma, i candidati alle elezioni per il futuro sindaco della città, cosa vogliono fare?
Ormai è sempre più chiaro che tale registro non trovi affatto il gradimento della popolazione ed è un ulteriore e inutile appesantimento burocratico per le istituzioni comunali.
Glauco Santi