NAUFRAGIO 2 . CAPITANERIA DI LIVORNO SUPER. MA NON SOLO PER L'AUDIO CON IL COMANDANTE. C'E' ANCORA DELL'ALTRO. SEQUENZA MEMORABILE 12.1.20.5
I giornali di tutto il mondo hanno parlato di lui, 47enne capitano di fregata - il grado corrispondente a tenente colonnello nell'esercito - Gregorio De Falco dopo aver sentito e letto le sue telefonate shock con il Comandante della Costa Concordia, il 52enne Francesco Schettino da un decennio alla Costa Crociere e da oltre quattro al comando della più grande nave italiana per passeggeri.
Lo hanno, in Italia e all'estero, considerato un eroe per come si è comportato. Lui nega, e dice di avere fatto solo il suo dovere.
No. E' andato ben oltre il suo dovere e l'ha fatto in un modo grandemente encomiabile.
Quell'audio, quella trascrizione, sono documenti eccezionali, non c'è ombra di dubbio. C' però qualcosa di più, molto di più, di veramente eccezionale che al minimo merita, subito, la promozione a capitano di vascello - il grado corrispondente a colonnello nell'esercito -. Di uomini come questi ha bisogno la nostra pubblica amministrazione. E con lui il suo collaboratore , sottocapo - equivalente a caporalmaggiore nell'esercito - Alessandro Tosi, pure lui da promuovere, che ha avuto la prima idea di qualcosa di storto, osservando che la Costa Concordia sul monitor stava navigando all'incontrario rispetto a quella che avrebbe dovuto essere la sua rotta e per giunta a velocità da lumaca, circa sei nodi pari a circa 11 km/h quando la velocità normale è di 21,5 nodi (quasi 40 km/h) con punte sino a 23,2 (quasi 50 km/h). Insieme, naturalmente a quanti ne hanno fatte di tutti i colori, in bene naturalmente. Tutti, VVFF, Marina, GdF, Carabinieri, Guardia Costiera, elicotteristi, Protezione Civile, anche privati con le loro barche eccetera eccetera, grande solidale generosità della gente del Giglio a parte.
In premessa comunque merita fermarsi sul 'Copamare' di Livorno (54 in tutta Italia; sigla che sta per compartimenti marittimi-capitanerie di porto), per capire come un ufficiale a Livorno potesse dire di comandare lui e impartire ordini al Comandante Schettino. Il Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera ha infatti funzioni di polizia giudiziaria, per le violazioni previste dal Codice della navigazione e delle altre leggi speciali (pesca, demanio marittimo, diporto nautico, ambiente etc.) nonché funzione di pronto intervento nei casi di soccorso marittimo o di crimini commessi in mare. Casualità dei nomi: il Compamare di Livorno si trova in Piazza della Sanità...
Una sequenza memorabile
Ore 22 circa. Una passeggera chiama la figlia a Prato, o viceversa. Piange perché non sa come andrà a finire.
I familiari a Prato, encomiabili, non perdono tempo. Viene loro in mente di chiamare i carabinieri. Questi non perdono tempo.
22.04 I carabinieri di Prato non perdono tempo. Chiamano subito Livorno Copamare riferendo della telefonata.
22.07 Il sottocapo Tosi ha un'intuizione vedendo sul monitor quel puntino minuscolo che rappresenta la Costa Concordia sul monitor va in giù al posto di andare in su come dovrebbe fare in una rotta che da Civitavecchia deve portarla su a Savona. Ne parla con il suo superiore anche perchè c'è un'altra anomalia: la lentezza (meno in un terzo della velocità di crociera).
22.10 Verificata la situazione chiamano senza indugia la Costa a Savona dove vengono permanentemente seguite tutte le navi della Compagnia in giro per il mondo. Rispondono che tutto è tranquillo. Non hanno alcun allarme.
22.15 De Falco non è convinto e chiama direttamente la nave. Chi risponde è sorpreso che a Livorno si sia saputo. Che cosa? Dicono un black-out da poco prima delle dieci. Stanno risolvendo il problema e rispondono di non aver bisogno di aiuto.
22.16 De Falco non è convinto. Ordine ad un mezzo navale della Guardia di Finanza che è in mare di dirigersi a massima velocità verso la nave.
22.26 De Falco chiama di nuovo la nave e questa volta risponde il Comandante Schettino che finalmente si decide a dire che c'è una falla, che c'è un piccolo sbandamento della nave e chiede un rimorchiatore.
22.29 De Falco prende una decisione coraggiosissima: dà ordine a cinque navi non distanti di accorrere verso la nave. Attiva i rimorchiatori e i mezzi navali della Guardia Costiera. Gli elicotteri, chiunque. Perchè 'coraggiosissima' la sua decisione? Immaginiamo che, verificata la situazione reale questa fosse quella comunicata dalla nave, ossia un semplice black-out e poco più. Che fine avrebbe fatto? Per fortuna lui ha fatto quello che in emergenza si dive fare: decidere. Ne abbiamo avuto eloquente dimostrazione durante la calamità del 1987.
Ci fermiamo qui. Il resto è cronaca. Quella descritta è una pagina fulgida. Per questa al capitano di fregata e al sottocapo va il titolo di eroe. Certo, come per tanti altri, fra i soccorritori - quelli dell'equipaggio compresi che nelle polemiche iniziali sembrava fossero tutti scappati -, quelli fra gli stessi passeggeri che non si sono fatti prendere dal panico e hanno cooperato ai salvataggi. A loro due in quel di Livorno il grande merito di avere fatto scattare la macchina dei soccorsi con eccezionali tempestività ed efficacia, elemnti fondamentali per il salvataggio di così tanta gente.
GdS