ProVe D'AUTUNNO. LA PRIMA E' ANDATA
Prove d’autunno. La prima è andata…
Un’ora e mezza piacevole e intensa quella passata sabato
scorso, nella sala conferenze del Museo di Storia
naturale di Morbegno, in compagnia dei poeti Alberto
Figliolia e Çlirim Muça. Come si possa considerare “di
casa” un autore albanese, il perché di un titolo
incomprensibile come “prove d’autunno” che i promotori
hanno voluto dare alla rassegna e la prova provata della
“versatilità della poesia” come titolava il primo
incontro… Tutto ciò – sono state le parole con le quali
Gianfranco Peyronel, Assessore alla cultura del Comune
di Morbegno, ha concluso l’appuntamento – si è oggi
puntualmente verificato ed è stato svelato!
E a disvelare come una piccola rassegna di autori e la
presentazione di nuovi libri potesse concorrere alla
straordinaria compagna per salvare il giornale, che ‘l
Gazetin ha dovuto intraprendere per fronteggiare il peso
spropositato delle note vicende legali, è stata subito
la storiella con la quale si apre il libro di Muça Il
mercato azionario della favola che è stata letta a
introduzione dell’incontro:
«Il curatore fallimentare
Al solito ruscello s’incontrano il Lupo e la Pecora, uno
di fronte all’altro sulle due sponde.
O Pecora! – disse il Lupo – Attenta all’acqua che scorre
ai lati; è sporca ed inquinata, vieni in mezzo perché lì
scorre acqua buona da bere.
O Lupo – rispose la Pecora – Non della mia vita, ma
della mia morte vuoi diventare curatore».
Di Alberto Figliolia è stata presentata l’intera
produzione di quest’anno, particolarmente fecondo per lo
scrittore e giornalista. Si tratta di tre raccolte di
poesie: Una curva nel cielo, con i ritratti poetici
(accompagnati da dettagliatissime schede biografiche e
tecniche) di alcuni leggendari protagonisti dello sport
fra i quali, per limitarci alle liriche proposte
nell’incontro di Morbegno, Coppi & Bartali, Reinhold
Messner, Yuri Chechi; Ambra ombre e van’amori, opera
intensa e particolarmente significativa perché segna la
raggiunta maturità artistica del poeta e, nelle due
sezioni che la compongono (“Tangeri e altri sogni” e
quella che dà il titolo al libro), propone una
panoramica completa della sua ricerca espressiva e,
infine, con piacevoli divertissements e veri e propri,
insensati giochi di parole affiancati a “cose più
serie”, Disimprimatur il più fresco di stampa (settembre
2004) libro di Figliolia. E con l’ironico “(per carità)
Non si stampi!” che reca nel titolo, si chiude il gioco
poetico. Ma soltanto per ora… perché l’autore già sta
preparando, e uscirà nei prossimi mesi, una nuova
raccolta di racconti interamente dedicati al mondo del
calcio.
È stato poi molto apprezzato il poeta albanese, Çlirim
Muça, che ai promotori interessava particolarmente far
conoscere (Alberto Figliolia lo è già parecchio da
queste parti): piaciuta la piccola raccolta Il mercato
azionario della favola, brevissime e fulminanti
storielle – alla Esopo per intenderci e… rigorosamente
rivolte agli adulti, ha voluto precisare l’autore, com’è
sempre per le favole – in cui, volendo, possiamo trovar
anticipate vicende attualissime (Parmalat e via dicendo)
e utilissimi insegnamenti di prudenza nei confronti di
assicurazioni, banche, borsa... Ma è piaciuta
soprattutto la silloge poetica (prima e unica, al
momento, in lingua italiana) Da oltre il mare dove è
espressa la sua esperienza di emigrante (da 13 anni in
Italia, di cui 5 da clandestino), con i sentimenti di
rabbia, nostalgia, smarrimento; e gli amori, quelli
lasciati là è quelli trovati o inseguiti; i suoi figli,
nati qui - uno ha poco più di cinque anni e l'altro
quattro... Sentimenti di varia umanità che Gina Grechi,
l’apprezzatissima lettrice, ha magistralmente saputo
trasmettere al pubblico, lei stessa commossa alla
lettura di un paio di liriche.
A Pasqua, se tutto va come previsto, Figliolia e Muça
usciranno insieme con un nuovo libro: poesie dell'uno e
dell'altro, in lingua italiana e con traduzione in
albanese. Una prima esperienza del genere e, questa
volta, potrà essere letto... al di qua e al di là del
mare!
«Per la presentazione di questo libro e di quello sul
calcio – hanno concluso i “due amici poeti” – saremo
lieti di poter tornare a Morbegno, in questa accogliente
sala».
Enea Sansi
GdS - 30 XI 04 - www.gazzettadisondrio.it