COME ASSORBIRE L'AUMENTO DELL'IVA, BALZELLO EQUIDISTRIBUTIVO, CON IL CONCORSO DI TUTTI 11 9 20 11
L'aumento dell'IVA dell'un per cento quanto inciderà sulle tasche e sui portafogli degli italiani?
Pare che la risposta non sia difficile: l'un per cento.
Più aumenti per chi spende di più
Sotto un certo profilo, evasori di tale imposta a parte, si tratta di un balzello equi-distributivo nel senso di rapportarsi proporzionalmente alla capacità di spesa dei singoli. Due esempi:
- C'è chi può permettersi il culatello a 77 €uro al kg (70 più IVA che in questo caso dovrebbe essere del 10%) e che dovrà stanziare ulteriori 70 centesimi.
- C'è chi gli piacerebbe il culatello ma si accontenta del prosciutto crudo, di quello a 26,40 (24 + il 10%) e che dovrà stanziare ulteriori 24 centesimi.
- C'è chi deve accontentarsi della mortadella a 11 (10 + il 10%) e che dovrà stanziare ulteriori 10 centesimi.
Altro caso, quello delle auto. Chi ha da spendere i 146mila per la Bmw 760Li dovrà stanziare ulteriori poco più di 1200 € mentre chi invece può spendere solo gli 8.950 della Panda se la cava con un aggravio di circa 75 €.
L'evasione
L'evasione. Prima di passare alle ricette un capitoletto destinato all'evasione. Grosso discorso quello della fatturazione, campo della Guardia di Finanza. C'è un campo che ci coinvolge tutti.e per il quale non dobbiamo aspettare che arrivino i finanzieri. Ci riferiamo allo scontrino fiscale. Chi non ce lo dà è giusto che venga castigato. Ma sarebbe giusto che venissimo castigati anche noi se rinunciamo a chiederlo quando vediamo che non ci viene dato. Diventiamo ad un tempo conniventi, complici cioè, e autolesionisti perché l'evasione si scarica su chi non evade.
Il segreto
Dovrebbe essere il segreto di Pulcinella ma la realtà invece è che nessuno ci pensa. Abbiamo la possibilità di recuperare, mediamente, ben più dell'uno per cento come una serie di analisi, valutazioni, conteggi - che non riportiamo per non affliggere il lettore - dimostra.. Limitiamoci per ora a questo obiettivo.
Recuperare
Stiamo parlando del recupero di tante cose che sprechiamo buttandole via.
Subito un'obiezione: 'ma in tanti facciamo già la raccolta differenziata'. Vero fino a un certo punto. Comuni ricicloni: sedicesimo posto per Sondrio tra i capoluoghi di provincia; Piuro al 152° posto tra i Comuni; nell'elenco anche Grosio, Chiuro e Bormio con un indice di poco inferiore a 50. E gli altri Comuni della nostra provincia? Perché indietro? Questo non dipende da chi raccoglie ma da chi produce i rifiuti Sempre in termini di quantità da segnalare che la SECAM informa che "se è vero che la raccolta con i sacchi colorati a Sondrio è stata ben metabolizzata dai privati cittadini è altrettanto vero che a latitare sono le grandi utenze. Tribunale, ospedale, caserme piuttosto che altri pubblici uffici sarebbero fautori di una raccolta differenziata non proprio ottimale".
Presidenti di Tribunale, AOVV, ASL, Questore ecc.: dare ordini!
Presidenti di Tribunale, AOVV, ASL, Questore, Presidenti e Direttori dei vari soggetti: dare ordini ai sottoposti perché il richiamo della SECAM è una nota negativa per soggetti e sottoposti ma anche per i numeri uno. Tanta carta in più al riciclo, tanti alberi in meno da tagliare ma anche un contributo all'economia del Paese. E così per il vetro e per la plastica. Vale per tutti
Non ci sono solo carta, vetro e plastica
La raccolta del vetro è iniziata a Sondrio quando pochissimi Comuni in Italia la facevano. Poi la carta e la plastica. Ma non ci sono solo loro. Da recuperare c'è di tutto.
Il caso del pane
Mediamente una famiglia italiana di quattro persone pare consumi settimanalmente circa tre kg e mezzo. Si stima, dato variabile, che ne avanzi e si getti, tranne nelle zone agricole, tra il 10 e il 20%. Assumiamo pure il dato minore, il 10%. Quella famiglia - nella quale chiunque può rispecchiarsi (con gli aggiustamenti proporzionali se non è di quattro persone) - butta via annualmente 18 kg di pane che finiscono nei rifiuti 'da sacco nero' e poi in discarica o all'inceneritore. Circa 250 milioni di kg sprecati mentre potrebbero far risparmiare mangimi e altri prodotti a chi alleva maiali o animali da cortile
La luce
Al tempo della crisi energetica seguita alla guerra arabo-israeliana per un po' di tempo venne adottato un provvedimento volto al risparmio con la riduzione delle emissioni luminose di notte, pubblica illuminazione e vetrine. La cinghia la ristringe non solo con le grandi iniziative ma sommando goccia a goccia.
Il telefono
Al primo apparire dei cellulari scrivemmo che in Italia avrebbero spopolato dato il nostro carattere individualista. E' stato così al punto che il nostro Paese, in testa alle classifiche mondiali ha in un certo senso ripetuto la storia degli orologi Swacht visto che il nostro Paese ha molti più cellulare che non persone al punto che se dovessimo andare avanti così arriveremmo a due telefonini per persona!. Una parte rilevante del traffico è sostanzialmente superflua. Basti pensare al brulichio di sms soprattutto, ma non solo, da parte dei ragazzi. Basti pensare all'uso distorto del cellulare in particolare quando si potrebbe usare, o passarvi, al telefono fisso. Eccetera.
Calorie e frigorie
Il fabbisogno energetico ci comporta un vero e proprio salasso di risorse. Per petrolio e gas che dobbiamo importare e così pure per l'energia elettrica che ci costa il 30% in più rispetto al resto d'Europa. Quanto calore buttiamo via d'inverno? Una enormità. Per la legge bisognerebbe tenere una temperatura di 20 gradi. Per il buon senso arriviamo anche a 21 o 22. Delitto entrare in ambienti dove fa molto più caldo, in qualche caso con finestre aperte. Quante energia sprechiamo d'estate? Una enormità. Una gestione oculata dell'aria condizionata vorrebbe che si tenga un differenziale modesto rispetto alla temperatura esterna (3 - 4 gradi) con il vantaggio di avere l'umidità regolata e quindi un vantaggio per la sensibilità personale alla temperatura. In tantissimi posti invece sembra, entrando, che qualcuno abbia trasformato quei locali in un freezer.
Continua…
Lasciamo alla fantasia dei lettori il compito di continuare l'elenco e alla loro coscienza la necessità di evitare ogni spreco.
GdS