un problema di decenza (I SOLDI BIM)
Pubblichiamo,
ripetendo quanto detto nel contributo precedente, ovviamente senza commenti perché così é giusto fare per i
"Contributi" - salvo motivate eccezioni - lo scritto di Valerio
Delle Grave. Anche qui solo incidentalmente facendo rilevare,
per coerenza con quanto da noi già scritto, che
magari nella querelle tra il consigliere regionale Bordoni e la
sua collega, pure in maggioranza, Ferretto Clementi era lui ad
aver ragione e l'ambientalista sui generis, disinformata, ad
aver torto
Si sente e si legge (che vergogna) di forti somme giacenti nelle
casse istituzionali presenti in provincia, o in quelle della
Regione Lombardia ma competenti alla provincia di Sondrio, che
non vengono impiegate a causa dell’incapacità di spesa dei
responsabili istituzionali.
IL Consigliere Regionale G. M. Bordoni confligge (abbiamo letto
sulla stampa) con una sua collega di maggioranza, la quale lo
rimbrottava di non fare abbastanza per spendere al più presto i
tanti milioni di €uro stanziati per la Legge Valtellina e ancora
non spesi (circa 1.200 miliardi delle vecchie £ire). Egli ha
risposto farfugliando scuse incomprensibili.
IL sig. Alberto Frizziero, già sindaco di Sondrio, si dimette
dalla carica perché a distanza di un anno dalla sua nomina a
consigliere in rappresentanza del comune di Sondrio, nella
assemblea provinciale del BIM, l’assemblea non si è ancora
riunita in quanto i comuni non hanno ancora nominato i loro
rappresentanti. Quanti siano i soldi non conferiti a spesa non
si sa di preciso, pare comunque che si aggirino sulla ventina di
miliardi di vecchie £ire. Frizziero ha dimostrato dignità.
Oltre alle sopraindicate giacenze immobilizzate, quindi
infruttuose e soggette alla continua erosione inflativa, si
legge che in questi giorni, per merito dei Parlamentari Scherini
e Parolo, sarebbe stato approvato un emendamento alla
Finanziaria che prevede un aumento dei sovracanoni idroelettrici
pari a circa il 40% dell’attuale ammontare annuo (circa 2.5
milioni di €uro), che dovranno essere versati al BIM a partire
dal gennaio 2003. Quindi nuovi soldi che entrano nelle casse
provinciali a disposizione delle amministrazioni pubbliche, che
però nessuno è capace di spendere in qualche progetto fattibile
in grado di dare qualche timida risposta alle vere necessità
della popolazione della provincia. Scherini e Parolo hanno il
solo merito di appartenere alla maggioranza di governo.
Soldi a disposizione che nessuno è capace di spendere. Con che
coraggio si è preteso la autonomia amministrativa della
provincia, sapendo di avere un gruppo dirigente così incapace??
Come arrivano quattro gocce d’acqua più della norma ci troviamo
assediati da smottamenti, frane, allagamenti, disastri in
genere, e spesso anche qualche morto.
Solo quando succede il peggio si assiste a una sequela di
polemiche sulle responsabilità di chi doveva fare opere di
prevenzione e di messa in sicurezza del territorio e non l’ha
fatto. Poi il silenzio, nessuno dice più niente.
L’arteria principale di comunicazione. Un budello stretto,
angusto, quasi impraticabile causa la sconnessione del fondo
stradale che, quasi quotidianamente, miete vittime, sia attive
che passive, per la maggior parte lavoratori che si recano o
tornano dal posto di lavoro. Ad ogni incidente si scatenano gli
improperi contro questi o quelli che dovevano realizzare la
nuova strada e non l’hanno fatto mai e chissà quando si farà.
Poi di nuovo il silenzio.
Chi è toccato personalmente dai tristi eventi non gli rimane che
piangere e soffrire in silenzio. Eppure qualche notabile
provinciale, con qualche responsabilità istituzionale, ha pure
il coraggio di assistere ai funerali. Ma tant’è. Un po' di pietà
costa poco e forse serve a far sopportare ancora qualche tempo;
quanto tempo??
IL turismo, risorsa importante per l’economia della provincia, è
messo in ginocchio a causa degli eventi di cui sopra. E allora
ecco che si scatenano i pianti e le grida di dolore degli
operatori (albergatori, ristoratori, eccetera). Quella è una
categoria che ha imparato quasi esclusivamente a lamentarsi, a
chiedere, quando non a pretendere.
Quando qualcuno tenta di voler fare sul serio per affrontare
concretamente i problemi di cui soffre il turismo di montagna,
specie della nostra, e chiede anche la loro fattiva
partecipazione economica, ecco che inaspriscono i loro pianti
mettendo a nudo la loro miseria. Fattori atmosferici,
ingratitudine divina, calamità naturali o provocate da chissachì,
sono le colpe da attribuire con larghezza di mezzi. Mai che
qualcuno di loro (gli operatori) azzardi qualche proposta che
vada al di la della richiesta di qualche sussidio (abbiamo in
mente i prossimi mondiali di sci?).
I mass-media. Questi, tranne qualche rarità locale, non perdono
occasione per diffondere notizie roboanti e catastrofiche sulla
situazione di insicurezza e di pericolo che si corre andando,
venendo e arrivando in Valtellina (la Valchiavenna sembra
cancellata dalla carta mediatica).
Ci sarebbe dell’altro ancora, ma mi fermo qui. Anche per uno
vaccinato e navigato come il sottoscritto, tutto ha un limite, è
una questione di decenza.
Mi sia consentito rivolgere una nota di critica anche ai
sindacati.
Di fronte a tanti ritardi, dimenticanze, lungaggini,
insipienze e pavidità da parte degli operatori economici e da
parte dei responsabili istituzionali, ci vorrebbe un po’ più di
verve propositiva; un po' più di coinvolgimento dei lavoratori,
un po’ più di scuotimento di quest’albero valtellinese e
valchiavennasco che rischia di inaridire senza più dare frutti.
Altro che divisioni pretestuose e strumentali. Pensiamoci
seriamente alla parabola evangelica dei Talenti: a colui che ha
nascosto il proprio sotto terra senza metterlo a frutto gli è
stato tolto anche quello.
Riflettiamoci!!!
Valerio Delle Grave
GdS - 28 XI 02 - www.gazzettadisondrio.it