NOVITÀ SORPRENDENTE. LA VERGINITÀ DI RUBY. C' È ANCORA O NO? 11 3 30 20

La verginità di Ruby potrebbe essere il problema centrale del processo di Milano.

- Un tempo l'illibatezza (x) era per tanti un valore, per altri un tabù, in ogni caso un elemento importante nella vita dei singoli o, meglio delle singole direttamente e dei singoli indirettamente. Si integravano fra loro precetti religiosi, costumanze locali, condizioni sociologiche. Certo, non mancavano casi in cui vinceva un amore appassionato o c'erano situazioni particolari ivi compresa una seduzione maschile al limite del plagio se non oltre. Viene in mente il capolavoro di Germi, 'Sedotta e abbandonata', con la Sandrelli nella parte della sedotta e, gigantesca interpretazione, con Saro Urzì, - che per questo film venne premiato a Cannes come miglior attore -,nella parte del padre.

- Venne un altro tempo in cui prevalse la logica opposta. Nei cortei di tipo sessantottino la parola d';ordine era 'il corpo è mio e ne faccio quel che mi pare'. Tabù all'incontrario. Chi non aveva accondisceso alla moda corrente, fingeva di averlo fatto per non essere cacciata in un angolo dal clan. E così quello che un tempo era considerato come un dono da riservare al compagno di una vita veniva bruciato in frettolosi rapporti che lasciavano spesso l'amaro in bocca per l'inconsistenza sotto ogni profilo.

Da donna di malaffare in poi

L'evoluzione del costume ebbe altri effetti. C'erano allora le 'signorine', da nominarsi con un'accentuazione particolare per distinguerle dalle vere e oneste signorine. Ci si spingeva anche a chiamare una donna che praticava la più antica professione del mondo donna di malaffare. Persino meretrice, per l'intellettuale peripatetica ed anche etera, per il volgo passeggiatrice (e questo non lo si capisce visto che in genere erano in strada al solito posto e l'unico percorso che facevano era quello di pochi metri sino all'auto che si era fermata). L'ultimo soprassalto del tempo che fu avvenne con la parola sgualdrina seguita da quella dolce, 'lucciola'. Il volgo viaggiava in volgare. Alle classiche 'prostituta', 'puttana' e 'troia' si aggiungevano termini più o meno diffusi come battona, bagascia, baldracca.

Viaggiava parallelo l'altro treno, quello dell'altra sponda che però lasciamo indietro visto che non c'entra con il sesso naturale di cui invece parliamo.

Basta la parola

L'ultima evoluzione è stata quella del nobilitare queste ragazzotte con un nome para-esotico, ovvero escort. Per la gente comune però se una va a letto, o per campi, o sui sedili reclinabili, o in motel o dove cavolo ciascuno può pensare con la caratteristica comune a queste sedi ovvero una pratica sportiva a tempo ma soprattutto a pagamento era e continua a meritarsi l'attributo che Dante ha usato 800 e qualche anno fa nella Divina Commedia, capitolo 18, verso 133, a proposito di Taide: 'puttana'. Come una volta quando per una ventina d'anni Tino Scotti continuò a reclamizzare a Carosello il confetto Falqui (blando lassativo): BASTA LA PAROLA. Puttana, naturalmente.

Essere o non essere

Dopo questa premessa, corposa anzichenò, arriviamo alla dissertazione logica che i particolari anatomici, meglio uno solo e non di sesso maschile suggeriscono.

Il quesito da tempo è "ma allora c'è stato o no del tenero (eufemismo" fra Ruby e il Premier?

Lei dice di no. Lui dice di no. Dubbio amletico: essere o non essere? Questo il problema. I PM si affidano a loro deduzioni dalle intercettazioni e chissà poi da che cosa altro. Qualcuno ha scritto che Ruby avrebbe detto al telefono ad una amica che doveva ricevere 5 clienti. Non serve. Possono essere clienti di chissà che cosa, magari 5 venuti a farsi sistemare i calli. Oppure potrebbe essere una di quelle vanterie in fatto di conquiste di cui i ragazzi di una volta riempivano le piazze.

I due corni del dilemma

Ebbene, c'è una via che presenta due alternative. Vediamo di percorrere entrambe le due strade che abbiamo davanti.

a) Supponiamo che una visita ginecologica stabilisca che Ruby è vergine. Il discorso è chiuso. Il processo in corso finirebbe a tarallucci evino.

b) Supponiamo invece che una visita ginecologica stabilisca che Ruby non è vergine. Siamo nel caso del principio di indeterminazione di Heisemberg. Se ha già provato brividi fremiti non è affatto detto che sia stato il Premier a provocarli avendone, supponiamo, reciproco riscontro. Possono darsi casi diversi. Un giochino di gioventù. Il dono appassionato a un partner appassionato. Un'operazione commerciale.

Il da farsi

Stando così le cose non possiamo approdare ad alcuna conclusione. Non noi ma neppure gli inquirenti a meno che non salti fuori, a sorpresa un/una guardone/a che abbia assistito un po' come nel film "Una vergine per il principe" agli assalti del Gonzaga (Gassman) alla illibata Giulia (Virna Lisi), magari usando del telefonino la parte che serve a fotografare o filmare. Non ci sono elementi in proposito.

Vergine, assolutamente vergine

Nella prima udienza potrebbe venire l'incidente probatorio. Uniti Difesa e PM della citata visita.

Senza di quella e fino a prova contraria RubY deve essere considerata vergine, una condizione accertabile. Tutto il resto è evanescente perché ad una cosa gli avversari ne portano un'altra e così via. Attendiamo gli sviluppi.

Amarilli

Amarilli
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