APRILE. ACCOGLIENZA COLPEVOLE PERCHE' INCENTIVA I TRAFFICI DI CLANDESTINI 11 3 30 18
In TV persona insospettabile ha detto chiaro e tondo cosa bisogna fare, anzi cosa non bisogna fare per quanto riguarda il problema dei migranti che arrivano dalla Tunisia. Si tratta di persona nota per la sua attività di accoglienza, Don Mario. In TV è stato chiaro. Ha detto che sta arrivando chi non ne ha bisogno reale perché in Tunisia non è successo niente con una crisi, diciamo di 'di palazzo', subito risolta con 'l'abdicazione' dopo 23 anni due mesi e sette giorni di Zine El-Abidine Ben Ali, detto di più semplicemente Ben Ali. Basta dire che a Primo Ministro è stato chiamato l'ex Presidente del Parlamento ed ex Ministro, l'83enne Béji Caïd Essersi, che da oltre 15 anni si era ritirato a vita privata.
Certo, non mancheranno i problemi in quel Paese.
Rivolte: l'orco, il vero orco
In fin dei conti i regimi messi sotto processo, cosa non compresa neppure dall'Occidente, hanno avuto come molla quella efficacemente descritta in TV dalla principessa figlia del Re Hussein di Giordania ma illustrata con dati di dettaglio dal nostro giornale con titolo "LIBIA E NORDAFRICA. L'ESASPERAZIONE PER I PREZZI ALLE STELLE DEI PRODOTTI ALIMENTARI VERO MOTORE DI QUEL CHE SUCCEDE. CHI SOFFIA NEL FUOCO? 11 3 10 49" (x) - indirizzo in calce.
Quando dal giugno dello scorso anno il riso aumenta del 20,6% la gente comincia a protestare ma se nello stesso tempo si registrano altri aumenti patologici e non fisiologici (Soia 59,6. Frumento 75,3. Mais 104,8. Zucchero 113,9) la gente esplode. Esploderemmo anche noi. Patologia in quanto le ragioni addotte per questi incredibili dati non reggono. Sono scuse di chi vuole mettere la testa sottoterra come gli struzzi o, meglio, farla mettere a tutti noi. C'è un orco che sta pervadendo il pianeta, naturalmente in tempo reale, un orco senza volto e senza fisionomia che cavalca e cavalca sapendo che non ci sono antidoti. In un tempo neppur lontano veniva tenuto a freno dalla politica. Ma la politica è stata travolta. I nuovi dei sono gli gnomi della finanza, la logica è quella dell'esasperazione del profitto senza riscontri reali ma solo muovendo le cifre. Sembra di vedere il mostro del film "Il pianeta proibito", quello creato dal subcosciente, virtuale ma più terribile di quelli reali. La speculazione imperversa e corre il rischio di trascinare tutto il pianeta - forse Cina e India esclusi per riscontri reali con una popolazione esuberante - nell'abisso.
In Egitto e in Tunisia non hanno capito. Un po' in ritardo ma l'ha capito Gheddafi aumentando del 50% gli stipendi e concedendo un una-tantum alle famiglie, per cui non ha perso consensi salvo quelli delle tribù che avevano rotto il patto con altre tribù sul quale si basava il potere assoluto di Gheddafi pur senza nessuna carica istituzione. Defezione della Cirenaica, terra-base di una potente tribù e da sempre con voglia di autonomia.
Tunisia
Abbiamo trovato in Tunisia infrastrutture adeguate. Non solo nelle zone turistiche ma anche scendendo e arrivando fino al Sahara. Ferrovie moderne, in parte a doppio binario ed elettrificate. Un elettrodotto ad alta tensione che corre verso sud evidentemente non per i beduini ma per grosse fabbriche. Un acquedotto di grossa portata in costruzione per centinaia di km. Investimenti, forse soprattutto esteri sul turismo. Eccetera. Possiamo capire i problemi in quel Paese oltre che per i citati aumenti dei prezzi anche per il fatto che la popolazione complessivamente è mo9lto giovane per cui la disoccupazione giovanile è alta. Da dati a memoria abbiamo comunque l'impressione che complessivamente ci sia una situazione migliore, come percentuale di occupati, rispetto a zone del nostro sud.
Quelli che arrivano poi non sono emaciati, morti di fame e via dicendo. E' gente che ha speso cifre notevoli per gli scafisti. Fra questi gente con gli abiti griffati, il satellitare ecc. Non tutti, certo. Non siamo però nella condizione di altri Paesi africani o dello stesso Egitto. L'economia, con pregi e difetti, è inquadrata in un programma nazionale di sviluppo (quello 2007-2011 è l'undicesimo) che aveva principali obiettivi la crescita economica e l'occupazione..
Certo, ripetiamo, non mancheranno i problemi in quel Paese. Come in Italia.
Torniamo al tema iniziale ricordando due episodi, uno di carattere generale e uno che ci ha riguardato direttamente.
I dirottamenti aerei
C'é stato un periodo in cui i dirottamenti aerei erano all'ordine del giorno. Più si cedeva, sotto ricatto per la vita delle persone, e peggio andavano le cose. Ogni calata di braghe costituiva un incentivo. Un bel giorno all'aereo che atterrava per rifornirsi i brasiliani fecero un'accoglienza preventiva. Appena fermato sulla pista l'aereo divenne inservibile perché i militari spararono a raffica sulle gomme. Decollo impossibile. Un rischio ma l'indicazione di quale strada da seguire che diede ottimi risultati (Il caso delle Torri Gemelle è diverso, essendosi trattato di una raffinatissima manovra militare)
Insegnamento per la soluzione dei problemi attuali.
L'invasione di clandestini
L'otto agosto del 1991 arriva a Bari dall'Albania la nave Vlora, Valona in albanese. Allucinante. 20.000 persone a bordo, chi additittura sbbarbicato a un albero. Il comandante fa un attracco-capolavoro perché non ha visibilità, come, durante la traversata, non aveva quella radar. Problemone Non c'è altro posto dove collocarli. Vanno allo Stadio barese dove quantomeno arriva acqua e del cibo. Riunioni febbrili per il da farsi, sotto gli occhi di tutto il mondo. Alla fine il Governo cede. Tutti i giornali, tutte le parti politiche, economiche sociali criticano la decisione. Il Ministro dell'Interno Vincenzo Scotti che, d'intesa con il Presidente del Consiglio Andreotti e il vice Martelli, ha steso il suo piano. Su treni e centinaia di pullman gli albanesi vengono distribuiti nelle diverse località italiane.
Sorpresa.
Mentre i giornali sono in edicola con titoli roboanti per la calata di braghe il Ministro Scotti annuncia che non un solo dei 20.000 albanesi si trova su suolo italiano. Divide et impera. Divisi in gruppi non sono stati portati, come era stato fatto loro credere, ai centri di soggiorno ma a porti ed aeroporti con un'operazione da manuale.
La fortuna era stata che c'era stata una sollevazione contro il Governo. Se questi avesse annunciato la decisione di rimandarli indietro avremmo avuto le solite strumentalizzazioni contrarie…
Insegnamento per la soluzione dei problemi attuali.
Finalmente il Don Mario
Finalmente possiamo arrivare, dopo le premesse, al Don Mario.
Isospettabile data la sua attività per l'accoglienza.
Don Mario ha dichiarato in TV che stiamo saturando le nostre possibilità di accoglienza per ricevere persone che non hanno le ragioni dei profughi, le ragioni di chi si trova in zone di guerra, le ragioni dei perseguitati.
In Tunisia è cambiato, e solo in parte, il volto del potere. L'economia oggi è quella di tre mesi fa, anzi qualche vantaggio il conflitto libico alla Tunisia lo porta, in particolare per i prodotti agricoli e della pesca.
Don Mario è drastico. Questi portano via il posto a chi arriva spinto veramente dalle ragioni dette dianzi, a chi ha assolutamente bisogno. Deve esserci - ha sostenuto il sacerdote ricordando anche la sua veste - una gerarchia di problemi, di interventi, di scelte. A casa, in altri termini, i tunisini!
Come è un problema sicuramente. Ma bisogna essere inflessibili anche con i funzionari ONU ed europei, in genere pagati a peso d'oro, che pontificano.
Smetterla con le polemiche!
Infine cerchiamo di imitare gli altri Paesi europei dove le critiche ai rispettivi governi non mancano ma non quando si è in trincea bensì soltanto a cose fatte.
Sarebbe ore che lo si capisse anche nel nostro Paese.
Frizziero
(x) http://www.gazzettadisondrio.it/31108-libia_e_nordafrica__l_esasperazion...