SONDRIO RICORDA SABATO 2 UN GRANDE VALTELLINESE: PIETRO PEDEFERRI, SCIENZIATO E ARTISTA 11 3 30 16

Sondrio 2 aprile 2011: convegno in Provincia (ore 16) e inaugurazione Mostra a Palazzo del Governo (ore 18)

Il 3 dicembre del 2008 si spegneva prematuramente un Grande valtellinese, il prof. ing. Pietro Pedeferri, illustre figura di scienziato ma anche originalissimo artista.

Ordinario al Politecnico di Milano ha in particolare ideato e messo a punto un nuovo metodo di prevenzione della corrosione di strutture in calcestruzzo armato a rischio di inquinamento da cloruri da lui chiamato "prevenzione catodica", oggi recepito in diverse normative internazionali ("i diagrammi del Pedeferri secondo la comunità tecnico-scientifica internazionale).

All'attività scientifica ha abbinato un impegno artistico, nato quasi per caso in laboratorio mentre studiava il comportamento del titanio in bagno elettrolitico. Da cosa nasce cosa e parallelamente all'impegno scientifico coltivava quello artistico al punto da meritare il premio "Science pour l'art" consegnatogli solennemente dal Ministro della Cultura francese. Fra i riconoscimenti il Lions d'Oro - lo aveva molto apprezzato perché veniva dalla sua terra - conferitogli dal Lions Sondrio Host.

(In calce biografia commentata).

Andava ricordato in forma ufficiale

Andava ricordato in Valtellina. E così un Comitato promotore costituito da suoi amici e colleghi ha predisposto un programma per cogliere e far cogliere il senso delle due attività, fra loro intrecciate.

L'evento è stato programmato per sabato 2 aprile con Patrocino di Provincia, Comuni di Sondrio e Delebio (natio), Politecnico, Pro Valtellina, Liceo Classico G. Piazzi (x).

CONVEGNO

Alle ore 16 un Convegno nella sala del Consiglio Provinciale, alle 18 l'inaugurazione della Mostra "Titaniocromie" dedicata alla sua attività artistica.

Scheda

Convegno Pietro Pedeferri, scienziato, Pietro Pedeferri, artista

Sala Melazzini del Consiglio Provinciale - 2 aprile ore 16

Programma:

- Saluto Autorità (manca solo la conferma del Comune di Delebio)

- Relatori suoi colleghi professori del Politecnico: Giancarlo Consonni, Luca Bertolini, MariaPia Pedeferri, Luciano Lazzari

MOSTRA

Inaugurazione 2 aprile ore 18

Scheda

Mostra "TITANIOCROMIE"

Sala Ligari, Palazzo del Governo . Sondrio 2 - 16 aprile 2011

Saranno esposte 35 opere della Mostra che gli ha dedicato la Triennale ed altre


Predisposto un CD con le fotografie delle sue opere


Sostenitori dell'iniziativa:

Pro Valtellina, Banca Popolare di Sondrio, INA Assitalia, Lions Sondrio Host, CFP Sondrio, Massera Group

Il Comitato Promotore:

Paolo Biglioli, Mario Della Cagnoletta, Pierfranco Forlani, Alberto Frizziero, Oreste Massera, Dino Mazza, Floriana Palmieri, Vittorio Proh

(x) Al Liceo G. Piazzi, frequentato da Pedeferri, è stato proposto di intitolargli il laboratorio di chimica e Fisica. La Preside ha giudicato positivamente la richiesta che verrà portata nelle sedi opportune per l'iter di legge.

(segue, in appendice, biografia commentata)


Pietro Pedeferri e l'arte dell'ossidazione anodica del titanio

Pietro Pedeferri inizia a occuparsi della colorazione del titanio nel 1967 al Politecnico di Milano. Trascorsi pochi mesi, dopo aver individuato i principi sottostanti all'ottenimento dei colori, osserva che il titanio nel colore dei suoi ossidi può conservare "memoria" delle condizioni iniziali di funzionamento, e che quest'ultima proprietà consente la registrazione sulla sua superficie di movimenti di liquidi. Da allora la ricerca sui mezzi tecnici per la registrazione di movimenti di liquidi o di altri fenomeni naturali e la sperimentazione di nuove potenzialità espressive nel campo della comunicazione visiva si sono intrecciate, traendo vantaggio l'una dall'altra.

Ha scritto Bruno Munari: "Non litografia, né xilografia, ma ossidazione anodica (del titanio), la tecnica che utilizza Pietro Pedeferri. Il tipo di tecnica non ha importanza. Quello che conta è il gioco, il piacere di usare correttamente un mezzo per comunicare qualcosa. E il piacere di fare si ritrova poi nell'oggetto della comunicazione." Nei quarant'anni che hanno seguito quel felice esordio nell'arte metallocromica, la gamma dei colori e le loro intensità e luminosità sono state estese e aumentate e le piastrine di pochi centimetri sono divenute lastre o composizioni che raggiungono il metro; è diventato possibile sostituire selettivamente alcune tinte con altre e, accanto a quelle usuali perfettamente stabili, produrne alcune che, invece, si modificano nel tempo.

L'ossidazione anodica sviluppata da Pedeferri è un formidabile strumento per ottenere curve e disegni che sono la fedele e dettagliata rappresentazione grafica della legge temporale con cui sulla superficie del titanio si producono fenomeni naturali oppure movimenti deliberatamente effettuati.

Al contempo questo metodo è anche una potentissima tecnica per dipingere. E questo è vero, ovviamente, quando l'artista fissa con colori da lui scelti le successive posizioni del pennello che muove a suo piacimento sulla superficie del titanio. Ma lo è altrettanto quando fa ricorso ai fenomeni naturali sopra descritti e, in relazione ai segni che pensa di produrre, decide come far muovere il liquido, ossia quali regole imporre al suo movimento, quali condizioni stabilire per il contorno delle piastre, quali ostacoli collocare sulla superficie del metallo; poi, mentre i fenomeni si vanno determinando, interviene a guidarli verso quelle forme che la fantasia gli ha già fatto intravedere.

Negli anni le tecniche messe a punto e i risultati ottenuti sono stati illustrati su riviste, libri e mostre. Sono stati presentati in convegni sugli aspetti scientifici e tecnologici della finitura superficiale dei metalli e in seminari sul tema "Scienza ed Arte", in Europa, come in America o in Africa. Nel 1989 a Parigi le apparenze su titanio hanno avuto l'onore di essere premiate (dal Ministro della Cultura) al concorso internazionale Science pour l'Art assieme ai frattali di Benoît Mandelbrot, e nel 1996 di essere inserite nel programma di esposizioni della Fondazione Corrente di Milano.

Nel novembre 2008 si è tenuta presso l'API di Lecco l'esposizione ""Le barche a vela di Piero Pedeferri, e nel dicembre dello stesso anno una mostra a Lecco ha presentato la sua interpretazione dei solidi platonici che attualmente sono esposti al Politecnico di Milano.

Altre mostre successive alla sua scomparsa si sono tenute presso Triennale di Milano in una sezione speciale a lui dedicata nell'ambito della mostra "Titani preziosi" , a villa monastero a Varenna nell'agosto del 2010.

Per meriti scientifici nel campo della corrosione e protezione dei metalli, oltre che per meriti artistici, Pedeferri è entrato a far parte dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere (x), di cui è stato membro effettivo. Dal 1990 per le Edizioni Pulcinoelefante ha realizzato, in collaborazione con Alberto Casiraghi e numerosi poeti, tra cui Alda Merini, Annalisa Cima e Giancarlo Consonni, più di duecento "librini" a tiratura limitata impreziositi con pitture su titanio. Una raccolta di dieci librini di Alberto e Pietro dal titolo "Tessiture di luce" è stata stampata nel 2008 da Lucini Editore.

Nelle sue personali, nei suoi libri sulla colorazione del titanio - e in particolare nel suo ultimo Titaniocromia (e altre cose) - e con le sue plaquettes, Pietro Pedeferri ha mostrato come con il fascino degli attacchi corrosivi, con la magia dei veli di ossido, con la memoria del titanio, con i ritmi del potenziale sia possibile musicare i colori e colorare le idee. Nel corso di più di quarant'anni le sue opere sono cambiate nei disegni, nei colori, nelle finiture superficiali e nelle tecniche con cui le ha prodotte, ma hanno conservato intatto "l'interno lume" che dà loro "leggerezza di aurora". Che poi è la loro magia.

CURRICULUM VITAE ET STUDIORUM

Pietro Pedeferri è nato il 21/12/1938 a Delebio (SO) e si è spento a Milano il 3 dicembre del 2008. Ha frequentato le scuole elementari, medie e il liceo classico a Sondrio, ha seguito a Pavia il biennio di Ingegneria come allievo del Collegio Borromeo. Si è laureato in ingegneria Chimica al Politecnico di Milano nel 1963 con medaglia d'oro Montecatini e premio De Nora. La sua carriera si è svolta al Politecnico di Milano tranne un anno, il 1973, passato all'Università di Cambridge, come visiting scholar presso il Corpus Christi College, e i due anni di prima nomina presso l'Università di Bari. Nel 1965 è stato assistente di "Chimica-fisica", nel 1980 ha vinto il concorso a cattedra di "Elettrochimica" presso l'Università di Bari; dal 1983 è stato nominato ordinario di "Corrosione e protezione dei materiali" al Politecnico di Milano. Dal 1974 al 1986 (con l'interruzione dei due anni passati a Bari) ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Milano; dal 1993 al 1999 è stato direttore del Dipartimento di Chimica Fisica Applicata, dal 2002 al 2006 membro del Senato Accademico.

Ha iniziato la sua attività scientifica nell'ambito dell'elettrochimica, per poi passare, alla fine degli anni sessanta, al settore della corrosione e della protezione dei metalli, con un'evoluzione che, a partire dagli aspetti generali, l'ha portato sempre più verso le problematiche ingegneristiche di questa disciplina. Negli anni sessanta ha studiato la cinetica dei processi che hanno luogo nelle celle per la produzione di alluminio, lo svolgimento elettrodico di gas con riferimento agli effetti anomali che lo accompagnano, l'ossidazione anodica del titanio e di altri metalli refrattari. Negli anni settanta-ottanta si è dedicato allo studio dei materiali soggetti a sollecitazioni meccaniche costanti o variabili; delle opere in bronzo dorato esposte all'atmosfera; della protezione catodica nei terreni e in acqua di mare; della colorazione elettrochimica del titanio e delle proprietà catalitiche dei suoi ossidi mettendo a punto un metodo per la visualizzazione dei fronti d'onda liquidi e di altri processi chimici e chimico-fisici altrimenti invisibili.

Dopo il 1985 la sua ricerca ha riguardato la corrosione nelle strutture in calcestruzzo armato e della sua prevenzione. In particolare nel 1991 ha ideato e messo a punto un nuovo metodo di prevenzione della corrosione di strutture in calcestruzzo armato a rischio di inquinamento da cloruri da lui chiamato "prevenzione catodica", oggi recepito in diverse normative internazionali ("i diagrammi del Pedeferri secondo la comunità tecnico-scientifica internazionale).

Si è occupato anche degli inizi dell'elettrochimica in Italia con riferimento in particolare all'opera di Alessandro Volta. Ha svolto attività didattica sia all'interno dell'università dove ha tenuto i corsi di "Corrosione e protezione dei materiali", di "Elettrochimica" e di "Tecnologia dei materiali", sia all'esterno in molteplici seminari e corsi in Italia e all'estero.

È stato autore o coautore di 25 libri in particolare sulla corrosione e protezione dei metalli, sulla protezione catodica, e sulla durabilità del calcestruzzo armato e sulla colorazione elettrochimica del titanio. Ha pubblicato più di 350 lavori a stampa su riviste scientifiche e in atti di congressi nazionali e internazionali. Per venti anni stato il rappresentante italiano in progetti di ricerca europei sulla corrosione delle armature e sulla durabilità delle costruzioni in calcestruzzo armato (COST Actions); ha fatto della Commissione AICAP (Associazione Italiana Calcestruzzo Armato e Precompresso) per le strutture in calcestruzzo armato e precompresso ed stato membro della Commissione dei Beni Culturali del Politecnico di Milano.

Nel 2007 gli è stato conferito dal Lions Sondrio Host il "Lions d'oro", ambito riconoscimento che fra i premiati annovera il Presidente dell'Argentina Illia, Alberto Quadrio Curzio, Paolo Biglioli, Francesco Mazzoni, Pasquale saraceno, Renzo Sertoli Salis, Giuseppe Foianini, Grytzco Mascioni, G. Luigi Rondi, Don Egidio Vigano, Hugo Decensi, Achille e Debora Compagnoni, Giuliano Zuccoli ecc.

(x) L'Istituto Lombardo, Istituzione di altissimo prestigio, è stato istituito da Napoleone Bonaparte su modello dell'Institut de France nel 1797 30 membri pensionati e 30 onorari, con membri associati italiani ed esteri, suddivisi in 3 sezioni; scienze fisiche e matematiche, scienze morali e politiche, letteratura e belle arti. Fra i membri Alessandro Volta, primo Presidente, Vincenzo Monti, lo stesso Napoleone.

Di questa ristrettissima élite - con, oggi, due valtellinesi illustri, Giulio Tremonti e Alberto Quadrio Curzio - faceva parte Pietro Pedeferri

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