SE COMPRENDERE È IMPOSSIBILE, CONOSCERE È NECESSARIO: PRIMO LEVI (27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA 2011) 11 1 20 31
Il testo dell'articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria: Legge 20 luglio 2000, n. 211, Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 177 del 31 luglio 2000, dal sito web Parlamento Italiano. Riportato il 12 aprile 2007.
Perché il 27 gennaio?
Di comune accordo con altre nazioni, si è scelto questo giorno di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo (nazismo) e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[2] del 1º novembre 2005. L'apertura dei cancelli ad Auschwitz, il 27 gennaio 1945 mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager.
Che senso ha oggi il Giorno della Memoria?(Cfr: da un discorso di Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane).
Quando il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz, le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, furono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l'umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L'uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l'Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d'Europa. Da quel trauma l'Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo. Dalla consapevolezza dei crimini di cui il nazismo si era macchiato nacque nel 1948 la Dichiarazione universale dei diritti umani, promulgata dalle Nazioni Unite allo scopo di riconoscere a livello internazionale i diritti inalienabili di tutti gli uomini in ogni nazione. La consapevolezza di ciò che era stato Auschwitz fu tra gli elementi fondamentali per la costruzione, identitaria prima ancora che giuridica, della futura Europa unita. Scriveva il filosofo Theodor Adorno che dopo Auschwitz sarebbe stato "impossibile scrivere poesie", intendendo rendere l'idea di quali implicazioni radicali comportava assumersene la responsabilità, negli anni della ricostruzione e della nascita dell'Europa unita. Era indispensabile stabilire con esattezza ciò che l'Europa non sarebbe stata. Alle radici dell'impostazione ideale dell'attuale Unione Europea c'è il rispetto per la dignità umana e il rigetto per ciò che era accaduto, sia prima che durante la guerra, a causa di idee razziste e liberticide. Auschwitz è la negazione dei principi ispiratori dell'Europa coesa, economicamente, socialmente e culturalmente avanzata che conosciamo oggi.
Da allora, ogni anno con forza e determinazione, nel mondo occidentale si difende la Carta dei Diritti e si incrementano tutte le arti che possono aiutare le giovani generazioni a non dimenticare l'orribile passato, ma anche di proseguire verso il futuro, in armonia, solidarietà e convivenza amichevole. Anche se- purtroppo- spesso gli eventi che ci capitano addosso, non sono da meno degli inumani fatti di non tanto tempo fa( anche se la tecnologia macina tutto in un miscuglio spaventoso, tanto da far passare sotto silenzio molte cose che la nostra memoria deve conservare per non cadere nei baratri oscuri della preistoria)..
Per tale ragione, ho scelto per il 27 gennaio 2011: 5 storie di bambine e donne dell'olocausto( di Daniela De Pasquale )
L'Unione Europea sostiene che l'insegnamento di quanto è accaduto durante l'olocausto dovrebbe essere maggiormente collegato al tema dei diritti umani. In tutto, si calcola che sono stati uccisi almeno un milione e mezzo di bambini e ragazzi, di cui più di un milione ebrei. Le restanti vittime erano rom, polacchi e sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla Germania, nonché bambini tedeschi con handicap fisici o mentali provenienti da istituti di cura. Le possibilità di sopravvivenza degli adolescenti, compresi tra i 13 e i 18 anni, erano invece maggiori, perché venivano utilizzati nel lavoro forzato.
Anna Frank è diventata il simbolo di tutte le speranze perdute con la morte di questi bambini. Il suo diario racconta le sue paure ed esperienze di adolescente, e viene oggi adottato in migliaia di scuole medie e superiori per raccontare ai ragazzi cos'è l'olocausto. Oltre ad Anna Frank, ci sono altre bambine e piccole donne le cui storie sono state raccolte e sapientemente narrate da scrittrici che le hanno così rese immortali. Eccone altre quattro
Quando Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr. è un libro consigliato dai 10 anni di età. Un libro che parla da bambina a bambina (e bambini), che racconta la storia della piccola Anna, costretta ad abbandonare la Germania con la sua famiglia perché ebrea, lasciando la sua casa, la scuola, i giochi, e anche il suo amato coniglio rosa. Ma cambiare vita può anche diventare una bella avventura, se si sta tutti insieme.
Auschwitz spiegato a mia figlia, di Annette Wieviorka, è un libro che parla da mamma a figlia: Annette risponde a tutte le domande che la sua bambina pone sull'olocausto, per condividere con la nuova generazione una follia che non va dimenticata perché non debba mai più ripresentarsi.
Ho sognato la cioccolata per anni di Trudi Birger è una storia da figlia a madre, che racconta un rapporto di affetto e devozione nel cammino della deportazione: la bambina rifiuta di salvarsi per non abbandonare la mamma, perché sa che solo dal loro profondo legame entrambe possono trovare la forza di continuare a sperare anche quando, nuda e rasata, sarà spinta dentro un forno crematorio.
La breve vita dell'ebrea Felice Schragenheim, di Erica Fischer. È la storia di una giovane giornalista proveniente da un'agiata famiglia ebrea, che incontra Lily Wust, moglie esemplare e madre di quattro figli, e se ne innamora. Felice vivrà la passione del suo amore scegliendo di non espatriare, senza lasciarsi intimorire dalla dittatura nazista né dal pregiudizio benpensante. Un racconto denso di poesia, da donna a donna.
Qualche altro libro:
YOSSL RAKOVER SI RIVOLGE A DIO
"Credo nel Dio d'Israele, anche se ha fatto di tutto perché non credessi in lui. Credo nelle sue leggi, anche se non posso giustificare i suoi atti. Il mio rapporto con lui non è più quello di uno schiavo verso il suo padrone, ma di un discepolo verso il suo maestro. Chino la testa dinanzi alla sua grandezza, ma non bacerò la verga con cui mi percuote. Io lo amo, ma amo di più la sua Legge, e continuerei a osservarla anche se perdessi la mia fiducia in lui. Dio significa religione, ma la sua Legge rappresenta un modello di vita, e quanto più moriamo in nome di quel modello di vita, tanto più esso diventa immortale"( Tratto da "Yossl Rakover si rivolge a Dio" di Zvi Kolitz, ed. Adelphi.)
I libri della Shoah
Se non ora, quando?
Primo Levi
Preferirei di no. Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini
Giorgio Boatti
Album Auschwitz
Intervista sul nazismo
2ª ed.
George L. Mosse
Maus
Art Spiegelman
I DVD della Shoah
La rosa bianca - sophie scholl (DVD)
Marc Rothemund Il falsario - operazione bernhard (DVD)
Stefan Ruzowitzky Le 13 rose (DVD)
Emilio Martinez Lazaro I diavoli della guerra (DVD)
Hotel meina (DVD)
Carlo Lizzani
La Shoah e la poesia dal '900 in poi .
"Nero latte dell'alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte
beviamo beviamo". [Paul Celan 1998]
«mostrateci lentamente il vostro sole.
Guidateci piano di stella in stella.
Fateci di nuovo imparare la vita» [Nelly Sachs 1966]
SHEMÀ
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi [Levi 1956].
E anche per non dimenticare vi sono tantissimi, shoccanti film del passato e del presente che- soprattutto nelle giovani generazioni- possono stimolare i sentimenti di fraternità tra tutti gli esseri umani.(Cfr: www.lager.it).
SHOAH
Regia: Claude Lanzmann
Produzione: Francia
Anno: 1985
Durata: 566' (col)
Opera fondamentale per comprendere la Shoah, basata esclusivamente sulle testimonianze dei sopravvissuti. Illuminante il commento di Simone de Beauvoir: "Abbiamo letto, dopo la guerra, un gran numero di testimonianze sui ghetti, sui campi di sterminio; ne eravamo sconvolti…Malgrado tutte le nostre conoscenze rimaneva distante da noi. Per la prima volta la viviamo nella nostra testa, nel nostro cuore, nella nostra carne. Né romanzo né documentario, Shoah realizza questa ri-creazione del passato con una stupefacente economia di mezzi: dei luoghi, delle voci, dei volti. La grande arte di Claude Lanzmann consiste nel far parlare i luoghi, nel risuscitarli attraverso le voci e, aldilà delle parole, nell'esprimere l'indicibile attraverso i volti…Un puro capolavoro".
L'Uomo che verrà di Giorgio Diritti
Anno: 2009 - Uscita gennaio 2010
Nazione: Italia 2009
Produzione : Mikado
Durata: 117 m
Regia: Giorgio Diritti
Film drammatico - Alle pendici di Monte Sole, sui colli appenninici vicini a Bologna, la comunità agraria locale vede i propri territori occupati dalle truppe naziste e molti giovani decidono di organizzarsi in una brigata partigiana. Per una delle più giovani abitanti del luogo, la piccola Martina, tutte quelle continue fughe dai bombardamenti e quegli scontri a fuoco sulle vallate hanno poca importanza. Da quando ha visto morire il fratello neonato fra le sue braccia, Martina ha smesso di parlare e vive unicamente nell'attesa che arrivi un nuovo fratellino. Il concepimento avviene in una mattina di dicembre del 1943, esattamente nove mesi prima che le SS diano inizio al rastrellamento di tutti gli abitanti della zona.
L'eccidio di Marzabotto è uno di quegli episodi che premono sulla grandezza della Storia per stringerla dentro alla dimensione del dolore del singolo. Per raccontare quella strage degli ultimi giorni del nazifascismo nella quale vennero uccisi circa 770 paesani radunati nelle case, nei cimiteri e sui sagrati delle chiese, Giorgio Diritti si affida a un proposito simile a quello del suo precedente Il vento fa il suo giro : partire dalla lingua del dialetto per raccontare una comunità e dal linguaggio del cinema per costruire un messaggio sull'identità culturale. Rispetto al lungometraggio d'esordio, L'uomo che verrà si confronta direttamente con la memoria storica e tende a ricostruire la storia del massacro in modo strategico ma senza risultare affettato, puntando sul lato emozionale ma mai ricattatorio della messa in scena. Non più il punto di vista di uno straniero che tenta di confondersi e integrarsi con quello di una comunità ostile, ma quello di un piccolo membro di una collettività, Martina, che si congiunge e si scambia con quello di tutte le vittime della strage. Per rendere questa idea, Diritti riscopre la fluidità delle immagini e, lontano dal facile realismo delle immagini sgranate girate con macchina a mano, costruisce scene a volte statiche e a volte in movimento, inquadrature fisse e piani sequenza, ma sempre modulati in funzione dei movimenti e delle emozioni della comunità rurale. La funzione patemica si concede un solo, brevissimo ralenti durante la scena dell'esecuzione, e delega il suo lavoro a delle semi-soggettive a lunga e media distanza dall'evento. La "visione con" di queste inquadrature diviene "con-divisione" di punti di vista e di emozioni sulla tragedia: dietro a quelle nuche che affiorano dai margini delle inquadrature fino ad occludere la visibilità degli scontri, c'è il progetto di una personificazione dello sguardo nella strage, l'idea che dietro ad ognuna di quelle morti ingiustificabili ci sia sempre un corpo e un punto di vista. Sguardi nella tragedia che si fanno sguardi sulla tragedia, per il modo in cui questo visibile parziale richiede il nostro coinvolgimento ottico ed emotivo. La distanza che fin dall'inizio pone l'antico dialetto bolognese si annulla così grazie alle scelte di messe in scena di Diritti, che elabora un modo di vedere la guerra dove non c'è bisogno di suddivisioni manichee o di una crudeltà pittoresca per comprendere da che parte stare. Per capire che i "partigiani" di oggi sono quelli che sanno collocare il proprio sguardo sul passato in prospettiva di un futuro pacifico di condivisione che ci riguarda tutti.
Dall'altra parte del mare di Jean Sarto
Anno: 2009 - Uscita in Italia il 27 Marzo 2009
Nazione: Italia 2009
Produzione : Dream Film Ila Palma
Durata: 80 m
Regia: Jean Sarto
Film drammatico - 'Sono un essere umano, un essere umano, sono un essere umano che vuole vivere... un essere umano!' E' questo il grido disperato di Ka-Tzetnik 135633 nel suo libro dal titolo SHIVITI. E' la storia di un sopravvissuto ad Auschwitz (Yehil De-Nur) con il numero marchiato nella carne del braccio sinistro, arrivato all'estremo limite di degradazione umana che dopo 30 anni ha accettato di rivivere l'esperienza del campo di concentramento con una terapia a base di LSD, sottoponendosi a 5 sedute chiamate Cancelli della Memoria. E' uno dei due deportati di Auschwitz nella messa in scena sulla shoah da parte di una compagnia teatrale, l'altra è Tosca Marmor, ebrea-polacca intervistata all'inizio del film da Clara che aveva realizzato un documentario su di lei a Parigi, dove entrambe vivevano ed erano diventate intime amiche. Tutto comincia ai giorni nostri quando Clara, che vive ancora a Parigi, viene chiamata dal regista Abele a Roma per collaborare a questa messa in scena. Si porta con sé il vecchio documentario girato nel '79 e incontra altri attori che stanno provando. Insieme cercano di impostare i personaggi ma ben presto sorgono dei contrasti tra Abele e Clara sul modo di impostare la rappresentazione: lei vorrebbe approfondire le esperienze singole, lui invece mantenere un tratto oggettivo. A Trieste, dove dovrebbe effettuarsi la messa in scena, Clara coglie l'occasione per cercare suo padre scomparso quando lei aveva 8 anni e viene a conoscenza un passato fin'ora oscuro. Abele cerca i luoghi adatti per il suo teatro itinerante, ma non trova più i segni del passato e l'orrore provato visitando San Sabba, lo fa desistere dall'impresa: non si può esprimere l'inesprimibile e neanche rappresentarlo. Clara, insieme al padre ritrovato, riesce a lasciarsi alle spalle i suoi fantasmi e può finalmente guardare dall'altra parte del mare.
Deportato I 57633 voglia di non morire di Mauro Vittorio Quattrina
Anno: 2009
Nazione: Italia
Produzione: -
Durata: 45 m
Regia: Mauro Vittorio Quattrina
Film documentario - Il documentario «firmato» da Mauro Vittorio Quattrina dal titolo «Deportato I 57633 voglia di non morire» narra la vita di Ferdinando Valletti.
Valletti, veronese di nascita, deportato politico in seguito agli scioperi del '43 - presso gli stabilimenti dell'Alfa Romeo - a Mauthausen è riuscito a salvarsi dal lager perché sapeva giocare a calcio: aveva militato prima nell'Hellas e poi nel Milan. Così nei lager giocò nelle squadre delle SS che, per premio, lo misero a fare lo sguattero nelle cucine: un autentico privilegio per un detenuto. Di qui Valletti portava ai suoi compagni del cibo nascosto negli zoccoli. Il documentario si apre con la figura di Valletti anziano, poco prima della morte avvenuta nel 2007, mentre passeggia in un bosco. Via via si inserisce materiale d'epoca con immagini del lager, foto inedite e filmati originali trovati negli archivi americani. La voce narrante fuoricampo è del maestro Franco Bignotto, mentre le musiche originali sono state scritte dal maestro Pietro Salvaggio, entrambi veronesi. Alcune scene di fiction sono state girate a Volargne presso la baita degli Alpini.
Per Info: Ufficio stampa, pubbliche relazioni e contatti: Grazia Pacella 339/4818709
Definance (I giorni del coraggio) di Edward Zwick
Anno: 2008 - Uscita in Italia il 23 Gennaio 2009
Nazione: USA
Produzione : Grosvenor Park Productions, The Bedford Falls Company
Durata: 129 m
Regia: Edward Zwick
Film documentario/guerra - Nel 1941 gli ebrei dell'Europa Orientale vengono uccisi a migliaia da nazisti. Tre fratelli polacchi (interpretati da Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie Bell) riescono a sfuggire alla cattura nascondendosi nei boschi della vicina Bielorussia, dove si uniranno alla resistenza russa e costruiranno un villaggio che permetterà di salvare la vita a più di 1200 ebrei. Presto però tra due dei tre fratelli scoppierà una forte rivalità per la leadership del gruppo che hanno costituito mentre il terzo rimarrà nel mezzo di questa lotta intestina. Diretto da Edward Zwick, Defiance è tratto da una storia realmente accaduta.
Operazione Valchiria (Valkyrie) di Bryan Singer
Anno: 2008 - Uscita in Italia il 30 Dicembre 2008
Nazione: USA
Produzione: United Artists, Bad Hat Harry Productions
Durata: 120 m
Regia: Bryan Singer
Film drammatico - 1944: tornato in Germania dalla campagna d'Africa, dove è stato ferito gravemente, il colonnello Claus von Stauffenberg, un aristocratico tedesco, si unisce alla Resistenza ed entra a far parte dell'operazione Vakyrie, un piano che mira alla presa del potere da parte di un governo ombra una volta morto Hitler. Von Stauffenberg assumerà un ruolo centrale nel piano: sarà proprio lui a dover portare avanti il colpo di stato, uccidendo di sua mano il Führer. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti: il vero von Stauffenberg fu a capo di un piano - noto come il Complotto del 20 luglio - che mirava ad abbattere il nazismo e a porre fine alla guerra assassinando Adolf Hitler.
Il Bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pajamas) di Mark Herman
Anno: 2008 - Uscita in Italia il 19 Dicembre 2008
Nazione: Gran Bretagna, USA
Produzione: BBC Films, Heyday Films, Miramax Films
Durata: 100 m
Regia: Mark Herman
Film drammatico - Bruno è un tranquillo ragazzo di otto anni figlio di un ufficiale nazista, la cui promozione porta la famiglia a trasferirsi dalla loro comoda casa di Berlino in un'area desolata in cui questo ragazzino solitario non trova nulla da fare e nessuno con cui giocare. Decisamente annoiato e spinto dalla curiosità, Bruno ignora le continue indicazioni della madre, che gli proibisce di esplorare il giardino posteriore e si dirige verso la 'fattoria' che ha visto nelle vicinanze. Lì, incontra Shmuel, un ragazzo della sua età che vive un'esistenza parallela e differente dall'altra parte del filo spinato. L'incontro di Bruno col ragazzo dal pigiama a strisce lo porta dall'innocenza a una consapevolezza maggiore del mondo degli adulti che li circonda, mentre gli incontri con Shmuel si trasformano in un'amicizia dalle conseguenze terribili.
Hotel Meina di Carlo Lizzani
Anno: 2008
Nazione: Francia, Italia, Serbia 2007
Produzione: Titania Produzioni, Film '87 d.o.o., Plaza Film
Durata: 110 m
Regia: Carlo Lizzani
Film documentario - Il film è basato su fatti realmente accaduti, raccontati nell'omonimo libro di Marco Nozza. Lago Maggiore, settembre 1943. Un gruppo di 16 ebrei italiani, provenienti dalla Grecia, sono ospiti dell'Hotel Meina di proprietà di Giorgio Benar, ebreo anche lui ma con passaporto turco e quindi cittadino di un paese neutrale. In seguito all'8 settembre, giorno dell'armistizio fra l'Italia e gli Alleati, un reparto di SS capitanato dal comandante Krassler giunge a Meina. Due giovani, Noa Benar e Julien Fendez, sono strappati al loro amore dal brutale irrompere del drappello nazista. All'inizio non è chiaro quali siano gli ordini. Gli ebrei vengono reclusi nell'Hotel e inizia una settimana di attesa, terrore e speranza. È una strana convivenza tra ebrei, ospiti dell'albergo non ebrei e SS. Si discute sulle possibilità di fuga, mentre gli stessi tedeschi attedono ordini. Forse anche per loro si sta avvicinando la fine della guerra. Ma poi inizia l'escalation verso la strage. Le SS prelevano gli ebrei a piccoli gruppi e li traducono fuori dall'albergo per interrogarli - dicono - al Comando della vicina città di Baveno. In realtà li massacrano e poi li gettano nel lago. E risulta vano anche il tentativo di salvarli fatto da Cora, una tedesca antinazista collegata ad una Rete che opera tra Svizzera e Italia. Gli ultimi a finire falciati dalle pallottole naziste sono proprio Julien Fendez, i suoi due fratellini e il nonno. Noa riesce a fuggire col padre, la madre e il fratellino verso la Svizzera, dopo che è perduta ogni possibilità di salvarli.
The Reader (A voce alta) di Stephen Daldry
Anno: 2007 - Uscita in Italia il 20 Febbraio 2009
Nazione: Germania, USA 2008
Produzione : Mirage Enterprises, Neunte Babelsberg Film, The Weinstein Company
Durata: 124 m
Regia: Stephen Daldry
Film drammatico/storico - Michael Berg è un adolescente nella Germania post-bellica degli anni '50. Un giorno, mentre cammina per strada, è vittima di un malore, e viene soccorso da Hannah, una donna trentenne dal misterioso passato. Michael, rimane subito conquistato dalla donna ed inizia a frequentarla passando ogni giorno, dopo la scuola, a casa sua. Hannah, non solo respinge il ragazzino, ma lo inizia al sesso provando piacere nell'ascoltare le letture di Michael dei libri che studia a scuola. Improvvisamente Hannah scopare e la storia d'amore termina, ma Micheal la ritroverà in un processo che la vede imputata come criminale nazista.
Katyn (La tragedia Polacca) di Andrzej Wajda
Anno: 2007 - Uscita in Italia il 13 Febbraio 2009
Nazione: Polonia 2007
Produzione : Akson Studio, Istituto Polacco di Roma, Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, Ambasciata della Repubblica di Polonia in Italia
Durata: 119 m
Regia: Andrzej Wajda
Film drammatico/storico - Katyn è la storia degli ufficiali polacchi trucidati a Katyn dalla NKVD durante la Seconda guerra mondiale e delle loro famiglie che, inconsapevoli di quanto accaduto, aspetteranno il ritorno dei propri mariti, padri, figli, fratelli. In Katyn si racconta l'indomita battaglia per preservare la memoria e per affermare la verità: il film è un'inflessibile resa dei conti con la menzogna creata dal potere comunista per costringere la Polonia a dimenticare coloro che furono uccisi. All'inizio della Seconda guerra mondiale, il 17 settembre 1939, dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, anche l'Armata Rossa sconfinò sul suolo polacco per ordine di Stalin. Gli ufficiali polacchi furono fatti prigionieri dai Russi. Anna, la moglie di un Capitano del Reggimento Uhlan, attende il ritorno del suo uomo e, sebbene abbia già ricevuto la prova inconfutabile del suo assassinio da parte dei Russi, si ostina a rifiutare la realtà. La moglie di un Generale, invece, apprende la morte di suo marito dopo la scoperta da parte dei Tedeschi di fosse comuni di ufficiali polacchi nella foresta di Katyn. Agnieszka, la sorella di un pilota, ha invece il cuore spezzato dal muro di silenzio e di omertà che circonda l'assassinio del fratello. Jerzy, un amico del Capitano, arruolatosi nell'Armata del Popolo Polacco, è l'unico sopravvissuto. Cosa ne sarà di queste donne che attendono i loro amati in Polonia e che alla fine della guerra si ritroveranno sotto l'egemonia della Russa? Parole come patria e libertà manterranno lo stesso significato per coloro che hanno accettato il nuovo stato delle cose?
Auschwitz 2006 di Saverio Costanzo
Anno: 2007
Nazione: Italia
Durata: 50 m
Regia: Saverio Costanzo
Documentario - Durante una visita degli alunni di 250 scuole romane ad Auschwitz, alcuni sopravvissuti al campo di sterminio, raccontano la persecuzione, i giorni di prigionia e finalmente la ritrovata libertà. I racconti sono accompagnati da materiale di repertorio a colori, che rendono ancor più forte il ricordo di quei terribili momenti durante l'Olocausto.
Un bellissimo documento che mostra la capacità dei viaggi della memoria a Auschwitz organizzati dal comune di Roma con gli studenti grazie al lavoro straordinario dell ex sindaco di Roma Veltroni , di "passare il testimone" della shoah alle future generazioni per quando i testimoni diretti della shoah purtroppo non ci saranno piu' . Veramente imperdibile ! Raccomando soprattutto il pezzo dove le sorelle Bucci raccontano la storia del loro cuginetto Sergio fatto morire da Mengele e il pezzo finale sulla vita e sulla morte , dove è impossibile non trattenere le lacrime ! Imperdibile!
Die Falscher (Operazione Bernhard) - Il Falsario di Stefan Ruzowitzky
Anno: 2007
Nazione: Austria , Germania
Distribuzione: Lady Film
Durata: 98 m
Regia: Stefan Ruzowitzky
Film documentario - Berlino 1936. Sorowitsch è il re dei falsificatori ed è ebreo. La sua vita cambia quando viene portato a Mauthausen e da lì trasferito, per la sua competenza, in un campo privilegiato insieme ad altri tecnici della falsificazione. Dovranno produrre valuta pregiata falsa per sostenere le casse ormai vuote del Reich. Sorowitsch inizialmente non si pone problemi: ha trovato il modo di sopravvivere e di esercitare la propria 'arte'. Progressivamente uno dei suoi privilegiati compagni di prigionia lo pone dinanzi al dilemma: continuare a falsificare denaro favorendo il nazismo o boicottare l'operazione mettendo a repentaglio le proprie vite?
La Strada di Levi di Davide Ferrario
Anno: 2006
Nazione: Italia
Produzione: Rossofuoco, Rai Cinema
Durata: 92 m
Regia: Davide Ferrario
Documentario - Nel 1945 Primo Levi, autore di "Se questo è un uomo", veniva liberato dal campo di concentramento di Auschwitz. Dopo dieci mesi, dozzine di deviazioni, molti ritardi e centinaia di chilometri, è tornato a Torino. Durante il viaggio ha attraversato la Polonia, l'Ucraina, la Moldavia, la Romania, l'Ungheria, la Slovacchia, l'Austria, la Germania per arrivare finalmente in Italia. Ha raccontato poi questo viaggio nel libro "La tregua", portato sullo schermo da Francesco Rosi. Sessanta anni dopo, Davide Ferrario e lo scrittore Marco Belpoliti ripercorrono lo stesso itinerario nell'Europa post comunista. Il film ricostruisce l'avventura di Levi mostrando la condizione dell'Europa moderna: i resti dell'impero sovietico, Chernobyl, i raduni neo-nazisti, i villaggi dei poveri migranti. La strada di Levi è un road-movie senza attori ma costruito su un'esigenza di ricerca.
Senza destino (Sorstalanság)
Anno:2006
Nazione: Ungheria , Germania , Gran Bretagna
Durata: 130 m
Regia : Lajos Koltai
Budapest, anni '40. L'incontro in un autobus con un poliziotto, cambierà completamente la vita di un ragazzo, tanto da farlo arrivare in uno dei noti campi di concentramento.
Sophie Scholl - Die letzten Tage di Marc Rothemund
Anno: 2005
Nazione: Germania
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 117 m
Regia: Marc Rothemund
Film documentario - Monaco, 1943. Mentre la guerra di Hitler devasta l'Europa, un gruppo di coraggiosi giovani universitari decide di ribellarsi al nazismo e alla sua disumana macchina da guerra. Nasce così la "Rosa Bianca", un movimento di resistenza al Terzo Reich. Sophie Scholl è l'unica donna che si unisce al gruppo; una ragazza come tante, che il tempo matura in una combattente audace ed impegnata. Il 18 febbraio 1943, Sophie ed il fratello Hans vengono scoperti ed arrestati mentre distribuiscono volantini all'università. Nei giorni a seguire l'interrogatorio di Sophie da parte di Mohr, ufficiale della Gestapo, si trasforma in uno strenuo duello psicologico. La ragazza mente e nega, ricorre a strategie e provocazioni, sembra cedere e si riprende con rinnovata forza, arrivando quasi a disarmare il suo avversario. Le prove schiaccianti, la confessione, e l'ultimo disperato tentativo di proteggere il fratello ed i compagni della Rosa Bianca. Colpito dal suo straordinario coraggio, Mohr le offre una via d'uscita, ma ad un costo: tradire i suoi ideali. Sophie rifiuta l'offerta...
Ogni cosa è illuminata (Everything is Illuminated) di Liev Schreiber
Anno: 11 nov 2005
Nazione:Stati Uniti
Durata: 102 m
Regia: Liev Schreiber
Alex, un ragazzo americano di religione ebraica, un giorno, dopo aver ascoltato tante volte suo nonno raccontare storie della guerra e della follia nazista, decide di partire per l'Ucraina per andare a cercare l'uomo che un giorno di sessanta anni prima ha salvato la vita a suo nonno. Cosa succede se le sole persone in grado di capirlo un po' nel villaggio - un suo quasi coetaneo e suo nonno "cieco vedente" accompagnato da un cane psicopatico - parlano un inglese bislacco e incomprensibile? Alex intraprende il viaggio che lo porterà a comprendere l'importanza della memoria e l'assurdità dell'olocausto, la funzione dell'amicizia e il valore dell'amore...
Volevo solo vivere di Mimmo Calopresti
Anno: 2005
Nazione : Italia
Produzione: Gagè Produzioni, Wildside Media
Durata: 75 m
Regia: Mimmo Calopresti
Nove cittadini italiani sopravvissuti alla deportazione e alla prigionia nei campi di sterminio di Auschwitz. Nove storie attraverso cui riviviamo i passi più significativi di questa allucinante esperienza: il momento dell'emanazione delle leggi razziali in Italia, gli inutili tentativi di fuga, la deportazione, la separazione dalle proprie famiglie, la miracolosa sopravvivenza ad Auschwitz, la liberazione con l'arrivo dei soldati alleati. Testimonianze che a tratti non temono di svelare neppure sentimenti di commossa dolcezza né qualche inattesa allegria
Cefalonia di Riccardo Milani
Anno: 2005
Nazione: Italia
Durata: 210 m
Regia: Giuliano Montaldo
Film documentario - L'8 settembre 1943 il generale Badoglio annuncia alla radio la notizia dell'armistizio con le forze militari angloamericane. L'esercito italiano è allo sbando. La divisione Acqui, di stanza nelle isole greche di Cefalonia e Corfù, con 525 ufficiali e 11.000 soldati si trova dinanzi a un terribile bivio o consegnare le armi e arrendersi all'esercito nazista o combattere fino all'ultimo, sapendo sin dall'inizio di non poter contare su alcun aiuto esterno. Dopo un primo momento di dubbio, il generale Gandin, non avendo ricevuto direttive dal governo di Roma, chiede ai suoi uomini di scegliere mediante un referendum. Ufficiali e soldati chiedono in stragrande maggioranza di non arrendersi. Impugnate le armi, affrontano l'esercito nazista, firmando una delle pagine più drammatiche della storia italiana del Novecento.
Perlasca di Alberto Negrin
Anno: 2004
Nazione: Italia
Produzione: Rai Fiction [it], France 2 [fr], Sveriges Television [se], Hamster Productions [fr], Palomar-Endemol [it]
Durata: 200 m
Regia: Alberto Negrin
Si chiamava Giorgio Perlasca. Era di Padova, faceva il commerciante. Salvò migliaia di ebrei a Budapest, nel 1944, spacciandosi per il console spagnolo. La sua storia è divenuta film:: un tv-movie prodotto da Rai Fiction (con Palomar, Focus Film e Hamster Productions), per la regia di Alberto Negrin, la sceneggiatura di Stefano Rulli e Sandro Petraglia, protagonista Luca Zingaretti.
Dov'è Auschwitz di Mimmo Calopresti
Anno: 2004
Nazione: Italia
Durata: 110 m
Regia: Mimmo Calopresti
Dopo sessant'anni dall'apertura dei cancelli del lager di Auschwitz, simbolo dell'orrore perpetrato per anni dai nazisti sugli ebrei, sul cancello d'entrata c'è ancora la scritta: "Il lavoro rende liberi". Ce lo mostra Mimmo Calopresti, in occasione delle celebrazioni in tutto il mondo del Giorno della Memoria, il 25 gennaio 2005 con il suo documentario realizzato durante la visita nel campo di concentramento fatta il 16 ottobre 2004, insieme al sindaco di Roma Walter Veltroni, ad un gruppo di studenti della Capitale e ad alcuni dei sopravvissuti italiani all'Olocausto. Le loro testimonianze sono la parte più preziosa del documentario. Non sono utilizzate immagini di repertorio che danno a volte l'impressione di raccontare qualcosa che riguarda il passato, mentre ciò che è successo è ancora vivo, attuale. I sopravvissuti italiani parlano camminando negli stessi posti in cui sono stati quando erano ancora dei ragazzini e si sono sforzati di continuare a ripetere la loro storia pur di lasciare una testimonianza e far sì che la gente sappia e non dimentichi. Come Shlomo Venezia che ad Auschwitz si occupava dei cadaveri che uscivano dalle camere a gas. Per lui è terribile parlare di questo, ma è necessario perché gli altri possano capire. Il regista lavora molto sui dettagli non per cinismo, ma perché dalle parole dei sopravvissuti ci si rende conto che il lager era molto più della paura della camera a gas: era essere spogliati, non sapere cosa sarebbe successo, stare schiacciati gli uni contro gli altri, consapevoli che nelle camere a gas ci finivano donne, bambini, senza sapere che fine avessero fatto amici, conoscenti, figli, mogli, padri, mariti. Questi sono particolari che trasformano una parola - Shoah - in una realtà. Non si deve dimenticare che si parla di un posto in cui si uccidevano migliaia di persone al giorno e per far questo c'era bisogno di un'organizzazione che era agghiacciante proprio nei particolari.
La fuga degli innocenti
Anno: 2004
Nazione:Italiana
Durata: 205 m
Regia: Leone Pompucci
Durante la primavera del 1941 la rete di soccorso clandestina della comunità ebraica riesce a far espatriare in Croazia una cinquantina di ragazzi provenienti da diversi paesi del Centro Europa. In attesa di partire per la Palestina, i piccoli fuggiaschi vengono accolti e aiutati da Abraham, rabbino-capo di Zagabria. Ma in seguito all'invasione della Jugoslavia da parte delle truppe naziste, Abraham viene arrestato durante una retata nel ghetto. Prima di essere deportato, il rabbino incarica suo figlio Joseph (interpretato da Ken Duken), maestro della scuola ebraica, di portare in salvo i ragazzi, provvisoriamente nascosti in un magazzino nel centro della città.
Un giardino per Ofelia - Tiergartenstrasse 4
Anno: 2004
Nazione:Italiana
Durata: 85 m
Regia: Pietro Floridia, Micaela Casalboni e Paola Roscioli
Quando le ragioni della morte riducono al silenzio qualsiasi altra istanza, quando è difficilissimo già solo restare vivi, chi sarebbe così folle da preoccuparsi di preservare la bellezza di un giardino? Ofelia coltiva fiori nel giardino che il padre, partendo per la guerra, le ha lasciato. Ma forse la sua vita rientra nelle "vite indegne di essere vissute", secondo la definizione che i nazisti davano della vita dei disabili fisici e psichici, per i quali non c'era posto nel "nuovo ordine": dovevano essere eliminati. Gertrud, infermiera, viene inviata dall'ospedale per valutare la dignità della vita di Ofelia, per scoprire infine che la salvezza, anche di una sola donna, rappresenta la sua salvezza. Dal '41 al '45 la villa di Tiergartenstrasse 4 a Berlino fu trasformata nel quartier generale dell'Aktion T4, il programma di "eutanasia" con cui i nazisti soppressero oltre 200.000 disabili, mettendo a punto i metodi che avrebbero poi utilizzato per lo sterminio degli ebrei. Le alte gerarchie della chiesa e molti rappresentanti dell'intellighenzia tedesca riuscirono a fermare il progetto e questo fa di questo episodio un elemento fondamentale di lettura dell'Olocausto.
Il Servo ungherese di Massimo Piesco Giorgio Molteni
Anno: 2003
Nazione:Italia
Durata: 108 m
Regia: Massimo Piesco Giorgio Molteni
August Dailermmann è al comando di un campo di concentramento e dopo l'ingresso a casa sua di Miklos, un servo ebreo ma soprattutto un sensibilissimo intellettuale, comincia ad interessarsi all'arte e riunisce nella sua casa una squadra di pittori e musicisti presi tra i deportati. Ma l'interesse del nazista non servirà a salvare il servo ungherese e i suoi compagni dal loro tragico destino. August verrà presto rispedito a Berlino, sostituito dal Tenente Tross, uno spietato aguzzino.
La zona grigia (The grey zone)
Anno:2002
Nazione: Usa
Durata: 108 m
Regia : Tim Blake Nelson
È l'autunno del 1944. La macchina dello sterminio nazista è ormai nel pieno del suo viaggio di morte attraverso tutta l'Europa ed in Polonia, ad Auschwitz, un posto come tanti altri diviene il simbolo del terrore che il mondo non potrà mai dimenticare: i campi di concentramento e sterminio ospitano giudei da tutto il vecchio continente. Nei lager sono stati costituiti i Sonderkommando: "squadre speciali" di prigionieri ebrei a cui i nazisti stessi affidano l'infame compito di far funzionare il sistema delle camere a gas. Pena per il rifiuto l'esecuzione immediata, il premio qualche mese di vita. Il film, ispirato agli sconvolgenti documenti ritrovati e ai diari degli stessi prigionieri, racconta il tentativo da parte di un Sonderkommando di organizzare l'unica rivolta mai tentata ad Auschwitz e del sorprendente miracolo di una vita scampata alle camere a gas, una bambina di 14 anni. Un evento catalizzante per Hoffman ed Abramowics, uomini in cerca di redenzione.
Il Pianista (The Pianist) di Roman Polansky
Anno: 2002
Nazione:Italia
Durata: 148 m
Regia: Roman Polansky
Un brillante pianista polacco, di religione ebraica, viene confinato nel ghetto di Varsavia dove sperimenta sulla pelle la sofferenza e l'umiliazione. Sfugge alla deportazione nascondendosi fra le rovine della città, e un ufficiale tedesco lo aiuta a sopravvivere.
Dopo tanti illustri colleghi (il più recente, Spielberg), Roman Polanski (di origini polacche nonchè ebree) porta sullo schermo il dramma degli ebrei durante il nazismo. Lo stile di Polanski è davvero impeccabile, la sceneggiatura asciutta, e la regia assolutamente perfetta per questo tipo di film. Anche il cast se la cava bene, Brody è un bel protagonista e soprattutto è ben diretto. Manca però quel piccolo slancio, quel qualcosa che mi faccia gridare al capolavoro. Sarà il tema ormai davvero saccheggiato dal cinema, sarà che la rappresentazione del dolore senza speranza è sempre difficile da digerire, sarà che nonostante le sue origini il regista ci offre un quadro talmente lucido da apparire freddo... insomma ho apprezzato 2 ore e mezzo di ottimo cinema, ma non penso che questo Pianista diventerà un classico.
Conspiracy - Soluzione finale di Colin Firth Frank Pierson
Anno: 2001
Nazione: Stati Uniti
Distribuzione: Mondo Home Entertainment Dvd
Durata: 92 m
Regia: Frank Pierson
Film documentario - Ricostruzione storica della Conferenza di Wannsee, Germania 1942. Quindici membri del governo Nazista, alti ufficiali, economisti e avvocati, si riuniscono in una prestigiosa dimora nei dintorni di Berlino per discutere della soluzione finale alla questione degli Ebrei .
Il cielo cade di Andrea e Antonio Frazzi
Anno: 2000
Nazione . Italia
Produzione: Parus Film, Viva Cinematografica, Istituto Luce, Rai Radiotelevisione Italiana.
Durata: 110 m
Regia: Andrea Frazzi - Antonio Frazzi
Nelle campagne vicino Firenze, Alfred Einstein, ebreo, fratello del grande Albert, conduce la propria vita con moglie, figli e bambini adottivi, al riparo dalla guerra, in una grande villa patrizia. All'indomani dell' armistizio, però, l' occupazione tedesca lo pone in grande pericolo. Sotto gli occhi di una bambina, narratrice dell'intera vicenda, si svolgerà il dramma improvviso e brutale.
Gli ultimi giorni (The Last Days) di James Moll
Anno:1999
Nazione: Stati Uniti
Durata : 90 m
Regia: Steven Spielberg
Prodotto dall'Istituto per la raccolta delle testimonianze dei sopravvissuti fondato da Steven Spielberg, propone la testimonianza di cinque ebrei ungheresi deportati insieme a tutta la comunità ebraica quando per i tedeschi andava già profilandosi la sconfitta. Essi raccontano con grande intensità la propria esperienza e tornano insieme ai figli sui luoghi dove avevano vissuto precedentemente e nei lager dove hanno visto morire tutti i loro familiari.
Train de vie (Un treno per vivere) di Radu Mihaileanu
Anno: 1998
Nazione: Francia - Belgio - Paesi Bassi
Durata: 101 m
Regia: Radu Mihaileanu
Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shetl (villaggio ebraico dell'Europa centrale) romeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l'URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la terra promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie tra cui l'incontro con un gruppo di gitani che, a bordo di autocarri, hanno avuto la stessa idea. 2? film del romeno Mihaileanu, attivo in Francia, è una tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell'umorismo yiddish (condito di una grottesca ironia critica verso gli stessi ebrei, i tedeschi, i comunisti), di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di E. Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell'Europa orientale. Fotografia del greco Yorgos Arvanitis, l'operatore di Anghelopulos e di Laurent Daillant. Colorita galleria cosmopolita di interpreti, dialoghi italiani di Moni Ovadia. Non manca una dimensione poetica, incarnata in Schlomo (L. Abelanski), lo scemo del viaggio che funge da narratore. L'inquadratura finale può essere la chiave di lettura a ritroso. Grande successo di pubblico e premio Fipresci alla 55a Mostra di Venezia 1998.
La vita è bella di Roberto Benigni
Anno: 1997
Nazione: Italia
Produzione: Cecchi Gori
Distribuzione: Cecchi Gori
Durata: 120 m
Regia: Roberto Benigni
Guido Orefice, toscano montanino ed ebreo, s'innamora sul finire degli anni '30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti, la sposa. Sei anni dopo nell'intervallo sono venute le leggi razziali (1938), la guerra e le deportazioni Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall'orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi con un carro armato in palio. 6? film di Benigni regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori essenziali i contributi della fotografia ma complementari: la 1a spiega e giustifica la 2a. Una bella storia d'amore, scritta con Vincenzo Cerami: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l'una è la continuazione dell'altra. Il frenetico dinamismo di R. Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un'elegante leggerezza distingue G. Durano nel più riuscito dei personaggi di contorno. 5 Nastri d'argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette (film straniero, attore per Benigni, musica per Nicola Piovani).
La tregua di Francesco Rosi
Anno: 1997
Nazione: Italia - Francia - Germania - Svizzera
Durata: 127 m
Regia: Francesco Rosi
Dal libro (1963, premio Campiello) di Primo Levi (1919-87), sceneggiato da F. Rosi, S. Rulli, S. Petraglia con l'apporto di Tonino Guerra. Il 27-1-1945 i soldati russi arrivano a Buna-Monowitz (Polonia), una delle trentanove sezioni del lager di Auschwitz (Oswiecim). Alla fine di febbraio il chimico ebreo torinese Primo Levi (J. Turturro) comincia il lungo viaggio di ritorno che dura quasi otto mesi tra destinazioni incerte, derive, soste obbligate, peripezie, vagabondaggi. Dopo un viaggio in treno di 35 giorni il 19-10-1945 arriva a casa, a Torino. Era assai difficile cavare un film da un libro rapsodico e frammentario di 159 pagine con pochi dialoghi e trasferire in narrazione audiovisiva una scrittura precisa, concreta, sostenuta da riflessioni da un'alta tenuta morale, in continua oscillazione tra luce e tenebra, allegria e gravità, io e noi. Rosi e i suoi non ci sono riusciti. Quando segue il libro, il film è spesso impacciato o banale. Quando inventa, si sente il calcolo mercantile. Dove non c'è calcolo, subentra il formalismo lirico. Due volte trova la corda dell'epica, ma per rendere la dimensione di gaiezza, arguzia, gioia persino puerile che in Levi esiste si ricorre agli stereotipi della commedia italo-romanesca. Tra i personaggi le note positive sono il greco Mordo Nahum di R. Serbedzija, il Daniele di S. Dionisi e il Primo di Turturro, nonostante la differenza di età e di altezza e il fuoco interiore che cova, meridionale più che piemontese. Musiche di Luis Bacalov. Dedicato alla memoria di Pasqualino De Santis (fotografia) e di Ruggero Mastroianni (montaggio), morti durante la lavorazione e sostituiti da Marco Pontecorvo e Bruno Sarandrea.
La settima stanza di Marta Meszaros
Anno: 1996
Produzione: Italia - Francia - Polonia - Ungheria
Durata:110 m
Regia: Marta Meszaros
Film biografico - A Breslavia nel 1922, la brillante allieva del filosofo Husserl, la docente di filosofia Edith Stein, appena battezzata con il nome di Theresia Hedwig, deve affrontare le rimostranze della madre Auguste, che l'accusa di aver tradito la religione ebraica. Agli inizi degli anni '30, durante una conferenza a Munster, viene attaccata dal professore Franz Heller, ex collega di studi e innamorato respinto, che l'accusa di opportunismo. Intanto il nazismo dilaga ed Edith viene sospesa dall'insegnamento. Heller, entrato nelle file naziste. Dopo la tragica "Notte dei cristalli", nel 1938 Edith e Rosa si trasferiscono in Olanda, ma l'espansione nazista fa sì che le due donne vengano arrestate e caricate su un vagone, dove si prodigano per consolare i bambini deportati.
La lista di Schindler (Schindler's List) di Steven Spielberg
Anno: 1993
Nazione: Stati Uniti
Durata: 195 m
Regia: Steven Spielberg
Dal libro dell'australiano Thomas Keneally La lista. L'industriale tedesco Oskar Schindler, in affari coi nazisti, usa gli ebrei dapprima come forza-lavoro a buon mercato, un'occasione per arricchirsi. Gradatamente, pur continuando a sfruttare i suoi intrallazzi, diventa il loro salvatore, strappando più di 1100 persone dalla camera a gas. E il film più ambizioso di S. Spielberg e il migliore: prodigo di emozioni forti, coinvolgente, ricco di tensione, sapiente nei passaggi dal documento al romanzesco, dai momenti epici a quelli psicologici. La partenza finale di Schindler è l'unica vera caduta del film, un cedimento alla drammaturgia hollywoodiana, alla sua retorica sentimentale. L. Neeson rende con grande efficacia le contraddizioni del personaggio. L'inglese R. Fiennes interpreta il paranoico comandante del campo Plaszow come l'avrebbe fatto Marlon Brando 40 anni fa. Memorabile B. Kingsley nella parte dell'ebreo polacco, contabile, suggeritore e un po' eminenza grigia di Schindler. 7 Oscar: film, regia, fotografia di Janusz Kaminski (in bianconero, tranne prologo ed epilogo), musica di John Williams, montaggio, scenografia e sceneggiatura. Quel rosso del cappottino della bambina che cerca di sfuggire al rastrellamento è una piccola invenzione poetica, un esempio del modo con cui gli effetti speciali possono diventare creativi.
Dottor Korczak - Korczak di Andrzej Wajda
Anno: 1990
Nazione: Polonia , Germania , Francia
Distribuzione: Academy
Durata: 113 m
Regia: Andrzej Wajda
Film documentario - Il medico e scrittore Janusz Korczak è un ebreo polacco. Educatore, è anche il responsabile di un orfanotrofio di Varsavia in cui accoglie e cura circa duecento bambini. Durante l'invasione nazista della Polonia, è stato costretto a trasferire la sua Casa degli orfani all'interno del ghetto ebraico, dove prosegue nel suo operato. Korczak è impegnato su più fronti. Se da una parte deve confrontarsi con le esigenze materiali e con i problemi di convivenza dei suoi ragazzi, dall'altra deve mediare per la sopravvivenza dell'orfanotrofio con le figure di rilievo politico all'interno del ghetto. Per un lungo periodo egli riesce a evitare che i costanti rastrellamenti tedeschi tocchino i suoi protetti, rinunciando alle numerose occasioni che gli si prospettano per mettersi in salvo. Fino al 6 agosto 1942, giorno in cui Korczak deve scortare i suoi bambini, ignari della sorte che li attende, fino al campo di concentramento di Treblinka, dove moriranno tutti. Una grande prova di Wajda, un uso magistrale del bianco e nero.
Gli occhiali d'oro di Giuliano Montaldo
Anno: 1987
Nazione: Italia Francia Jugoslavia
Durata: 103 m
Regia: Giuliano Montaldo
Film documentario - Ferrara, 1938. Le persecuzioni tedesche cominciano ad incutere timore nella popolazione ebraica della città, che è costretta a subire le prime vessazioni, come il professor Perugia (Roberto Herlitzka), a cui viene tolta la cattedra universitaria a Bologna. Anche in casa Lattes, nonostante il padre predichi fiducia, la vita si fa più difficile; soprattutto Davide (Rupert Everett) - alunno ed amico del prof. Perugia, e fidanzato con un'altra ragazza ebrea, Nora (Valeria Golino) - avverte l'ostilità dei tempi. Nelle sue andate a Bologna, Davide con i suoi amici incontra regolarmente sul treno il dottor Fadigati (Philippe Noiret), un omosessuale che nasconde la sua condizione e che diventa amico di tutta la combriccola grazie alle sue premure. Il dottore diventa in particolare amico di Eraldo (Nicola Farron), un pugile, con cui instaura, grazie anche dei costosi regali, un rapporto molto intimo. I due trascorrono le vacanze assieme in un lussuoso hotel al mare, dove però la contemporanea presenza della Ferrara bene fa nascere forti pettegolezzi. L'atmosfera si inasprisce, finché una sera i due si scontrano: Eraldo colpisce il dottore e, in seguito, mette a soqquadro la loro camera, riprendendosi le sue cose. E' uno scandalo che Fadigati sconta amaramente. Solo Davide gli resta amico, anche perché si sente come lui: perseguitato e solo, visto che Nora, entrata nelle grazie di un gerarca, ha deciso di battezzarsi. Ma l'amicizia di Davide, peraltro osteggiata dalla sua famiglia, non basta e Fadigati si suicida gettandosi nel fiume.
Vincitori e Vinti di Stanley Kramer
Anno: 1961
Nazione: Stati Uniti
Durata: 178 m
Regia: Stanley Kramer
Scritto da Abby Mann che adattò un suo teledramma, il film ricostruisce in chiave romanzesca il processo di Norimberga del 1948 contro i criminali di guerra nazisti. Questa verbosa maratona giudiziaria è, forse, il più compatto e armonioso film del produttore-regista S. Kramer, e un tipico frutto culturale della presidenza di J.F. Kennedy. Saggio di oratoria democratica ad alto livello, è affidato a un all star cast nel quale bisogna segnalare i brevi e intensi interventi di J. Garland e M. Clift. 8 nomination ai premi Oscar e 2 statuette, una per lo sceneggiatore Abby Mann e l'altra a M. Schell
Exodus di Otto Preminger
Anno: 1960
Nazione: Stati Uniti
Durata: 212 m
Regia: Otto Preminger
Film documentario - Nel 1947, a Cipro, trentamila ebrei, provenienti dai lager nazisti, premono per andare in Palestina. Mentre la decisione delle Nazioni Unite si fa attendere, un gruppo di seicento profughi, guidato da un esponente dell'organizzazione clandestina ebraica, intende forzare il blocco organizzato dagli inglesi per giungere al più presto possibile nella agognata Terra Promessa. Sono da superare anche le resistenze degli arabi, che ormai da millenni occupano i territori palestinesi. I seicento profughi ebrei riescono a vincere la forte opposizione anglo-araba attraverso l'organizzazione di uno sciopero della fame di cento ore. Successivamente armano una nave a cui danno il nome di "Exodus" e prendono il mare, sbarcando poi in Palestina.
Kapò di Gillo Pontecorvo
Anno: 1959
Nazione: Italia
Produzione : Franco Cristaldi per la Vides Cin.Ca, Moris Ergas per la Zebra Film, Cineriz (Roma), Francinex (Parigi)
Durata : 118 m
Regia: Gillo Pontecorvo
Film drammatico - Portata in un Campo di concentramento nazista, Nicole, un'ebrea adolescente, vede morire i suoi genitori nella camera a gas. Una disperata paura di morire spinge la ragazza a prostituirsi freddamente ai suoi aguzzini, ed a schierarsi dalla loro parte, tradendo la sua razza. Ella diventa una Kapo', cioè la feroce guardiana delle sue compagne di sventura. Al Campo di lavoro arriva un gruppo di prigionieri di varie nazionalità. Nicole, che sembrava aver dimenticato ogni sentimento che non fosse la paura e l'odio, s'innamora di Sascia, un prigioniero russo, e l'amore la rende capace di compiere per lui e per i compagni di sventura il sacrificio della vita. Ella infatti aiuta i prigionieri in un loro tentativo di fuga: durante il cambio della guardia entra nella cabina elettrica e stacca i fili della corrente che rende insuperabili le barriere del Campo. I prigionieri fuggono verso la foresta: i tedeschi uccidono Nicole e crivellano di colpi il gruppo dei fuggenti, tra i quali è Sascia, sconvolto per il sacrificio della piccola ebrea.
N.B.
Naturalmente, nell'elenco proposto non vi è assolutamente un ordine temporale ed- ovviamente- moltissimi dei film suggeriti si trovano in DVD.
Maria de Falco Marotta