Gestione delle acque (e relativi soldi) da Milano a Sondrio

di D.C.

La Democrazia Cristiana di
Valtellina e Valchiavenna
, in relazione alla contestazione della
Regione fatta, con apposita deliberazione, da parte della
Provincia che rivendica il trasferimento pieno dei poteri in
fatto di acque e delle relative risorse, circa 6,5 milioni di
€uro, nell’intento, come da propria linea di azione, di
contribuire alla soluzione del problema:

1) ritiene innanzitutto doverosa una corretta informazione in
quanto i reali termini del problema sono noti soltanto a pochi
addetti ai lavori.

La questione nasce con l’approvazione della legge 24 dicembre
2003, n. 350 "Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (Ffinanziaria 2004 G.U. n. 299
del 27.12.03, supplemento n. 196). In particolare di quanto si
legge all’art. 4, “Finanziamento agli investimenti”, commi dal
38 al 41.

“38. Le regioni attribuiscono alle province composte per almeno
il 95 per cento da comuni classificati come montani ai sensi
dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 gennaio 1994, n. 97, le
funzioni di cui all’articolo 89, comma 1, lettera i)” - si
tratta della gestione del demanio idrico, ivi comprese tutte le
funzioni amministrative relative alle derivazioni di acqua
pubblica, alla ricerca, estrazione e utilizzazione delle acque
sotterranee, alla tutela del sistema idrico sotterraneo nonché
alla determinazione dei canoni di concessione e all'introito dei
relativi proventi, fatto salvo quanto disposto dall'articolo 29,
comma 3, che riguarda l’autorizzazione alle grandi derivazioni
tuttora dello Stato d’intesa con la Regione -. A tale fine è
attribuito alle stesse province l’introito dei proventi di cui
all’articolo 86, comma 2, dello stesso decreto legislativo. - “I
proventi ricavati dalla utilizzazione del demanio idrico sono
introitati dalla regione e destinati, sentiti gli enti locali
interessati, al finanziamento degli interventi di tutela delle
risorse idriche e dell'assetto idraulico e idrogeologico sulla
base delle linee programmatiche di bacino -.”

Il comma 39 provvede a finanziare le Regioni interessate per gli
oneri per quanto sopra e il comma 40 fissa le modalità di
riparto.

Ci interessa il 41: “Fatte salve le disposizioni recate dalla
legislazione delle regioni e delle province autonome di Trento e
di Bolzano, le regioni possono riconoscere alle province di cui
al comma 38 condizioni speciali di autonomia nella gestione
delle risorse del territorio montano”.

2) ritiene conseguentemente legittima e opportuna la richiesta
della Provincia alla Regione di voler provvedere sollecitamente
all’attuazione di quanto previsto in Finanziaria, in particolare
con la definizione del trasferimento delle risorse da Milano a
Sondrio. In proposito il Ministro per gli Affari Regionali
Enrico La Loggia ha osservato che la Regione non avendo
impugnato la norma citata nei 60 giorni previsti non ha che da
applicarla.

3) ritiene auspicabile che l’eventuale confronto istituzionale
si svolga serenamente in attuazione di quel principio di
sussidiarietà ormai richiamato e condiviso da tutti nelle
enunciazioni ma sovente disatteso in sede applicativa e
operativa Per la soluzione di molteplici problemi della
provincia è indispensabile infatti una stretta e positiva
collaborazione fra tutti i soggetti interessati, ma in
particolare quella fra Regione e Provincia.

4) rivolge infine alle forze politiche e comunque a candidati e
liste che si presenteranno per le prossime elezioni provinciali
un pressante invito a che sul problema generale delle acque sia
costante preoccupazione di tutti quella di ricercare il massimo
possibile di unità su soluzioni di sintesi a tutela del nostro
territorio e della nostra gente.

Sondrio 30 marzo 2004
D.C. - Democrazia Cristiana di Valtellina
e Valchiavenna


GdS - 30 III 04 - www.gazzettadisondrio.it

D.C.
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