11 20 29 GOVERNO. ACCADDE DOMANI (x): CRONACA ANTICIPATA, E DETTAGLIATA, DEI FATTI DI ROMA DA META' DICEMBRE 2010 ALL'INIZIO DEL
Riprendiamo il titolo di un famosissimo film (x) per illustrare ai lettori le vicende romane con la sola avvertenza che le date, riportate a memoria, potrebbero non essere precisissime e divergere per qualche giorno.
14 dicembre 2010: il Governo Berlusconi riscuote la fiducia al Senato, non alla Camera.
15 dicembre: L'on. Berlusconi si reca al Quirinale. Trapelano indiscrezioni secondo le quali il Presidente della Repubblica, atteso che sì al Senato vi è stata la fiducia ma con margine troppo stretto per assicurare una navigazione tranquilla all'Esecutivo, avrebbe fatto presente al Premier di non poter accogliere la sua proposta di scioglimento della sola Camera dei Deputati.
16 dicembre. Iniziano le consultazioni partendo dai gruppi parlamentari più piccoli via via salendo. Con i Presidenti della Repubblica si sente per telefono e così deve fare anche con i Presidenti di Senato e Camera per via della ambivalente posizione 'politica' e istituzionale dell'on. Fini.
20 dicembre. Convocazione al Quirinale del Presidente del Senato Schifani con incarico esplorativo.
24 dicembre. Ritorno al Quirinale del Presidente del Senato che riferisce. Il Presidente Napolitano si riserva alcuni giorni.
27 dicembre. Convocazione del Ministro Tremonti e del Governatore della Banca d'Italia Draghi con il Presidente Schifani.
28 dicembre e seguenti: nuova convocazione dei Gruppi parlamentari sulla base - comunicato ufficiale - "di una assunzione di responsabilità da parte di tutti in materia economica, indipendentemente dalle vicende politiche". Si interpreta: si va a elezioni ma tutti sulle mura per evitare guai finanziari visto che l'avvoltoio (la speculazione internazionale) dopo avere sbranato Grecia e Irlanda, tenta su altri ma guarda all'Italia finora tenuta fuori dalla buriana da Tremonti che ne sente di tutti i colori per i tagli anche se tutti sanno che solo facendo così, prima e meglio degli altri, l'Italia si è salvata.
6 gennaio, Befana: nella calza l'incarico a Schifani per fare il nuovo governo, di fatto "elettorale"
7 gennaio e seguenti. Sorpresa: nasce un Partito anti-elezioni. Troppi quelli che dicono di non temerle pur avendo in realtà un fifa massima. Pochi quelli che le vorrebbero.
10 gennaio. In questi giorni si decide. Nuovo Governo verso la Candelora. Spazi non ve ne sono tanti, anzi non ce n'è neanche un po'.
La cronaca di quel che è successo in queste settimane dalla fine di novembre 2010 al gennaio2011 scritta il 23 novembre 2010 si ferma qui
Berlusconi è rinfrancato dai sondaggi perché la gente, volere o volare, non ne vuol sapere di sinistra, e l'ipotesi di centro-sinistra non regge perché il centro sconterebbe elettoralmente la polemica del PdL su 'Fini traditore'. Se succedesse a marzo, probabilmente, si voterà. A sinistra però si spera che i pasticci di questi mesi servano. Il centro spera di risultare determinante. Fini di essere premiato. Di Pietro andrà a piedi sino a Lourdes se le urne gli facessero il regalo di mandare a casa Berlusconi. Vendola si prepara per il domani.
Con Erich Paul Remare noto in letteratura come Erich Maria Remarque: "Niente di nuovo sul fronte occidentale".
effe
(x) "Accadde domani" è uno splendido film di René Clair, con sceneggiatura sua in collaborazione con Fraenkel, Helene Nichols, Dudley, che pur uscito nei cinema 66 anni fa è ancora 'fresco' e gustoso a vederlo oggidì. Tratto da:pièce teatrale di Lord Dunsany, racconto di Hugh Wedlock Jr., romanzo di Howard Snyder, da un'idea di Lewis R. Foster
Il film
Nel 1890, Larry, magnificamente interpretato da Dick Powell, cerca di farsi valere nel mondo del giornalismo mirando a farsi una famiglia con l'affascinante Linda Darnell, diva allora sulla cresta dell'onda. Si inserisce nella narrazione del film l'archivista del giornale, Pop (interpretato da John Pghilliber) che gli fornisce una strana copia del giornale, quella del giorno dopo. Non dice nulla nessuno e comincia ad andare a vedere se succederà qualcosa nei posti citati dal giornale. Succede.
E' il successo. Uno scoop dietro l'altro perché, guarda caso ogni giorno lui è sul posto dove sta per succedere qualcosa in quanto l'ha letto sul giornale 'del giorno dopo' che Pop gli consegna regolarmente. Tutto a gonfie vele, senonché l'ultima copia consegnatagli riporta a tutta prima pagina la sua eroica fine. In un albergo del centro contrastando gangsters arrivati per una rapina è colpito a morte. Eroe nazionale, giornale in lutto.
Larry questa volta non corre dove sta per succedere l'evento ma si dirige da tutt'altra parte senonché per una serie di fortuite circostanze all'ora descritta del giornale si trova nel luogo descritto dal giornale dove, come descritto dal giornale fanno irruzione i banditi. Lui li contrasta, quelli sparano, Larry si rifugia in un angolo. Finisce la sparatoria e lui, incredulo, trasognato, è vivo. C'è un morto. Gli guardano in tasca, prelevano i documenti. Da quelli risulta che si tratta del giornalista. Come mai? Era un ladro che nella ressa aveva sfilato il portafogli di Larry. Solo che appena letti i documenti un collega arrivato in quel momento ha passato la notizia al giornale che è subito uscito in edizione straordinaria.
Ancora scosso Larry arriva in redazione dove gli fanno festa ma arriva una notizia che intristisce tutti: la notizia che l'archivista che ogni giorno gli passava il giornale del giorno dopo era in realtà morto da giorni…
Chi avesse notizia, o chi addirittura avesse incontrato il sosia di Pop, quello che ci ha portato l'articolo ci sappia dire