11 20 12 MARIA DI NAZARETH, MADRE DI GESÙ

(Siamo in Avvento)

Per una mera combinazione, il film Io sono con te di Guido Chiesa, presentato con successo al Festival Internazionale del Film di Roma , circola nelle sale italiane dal 19 novembre 2010 e sembra una forte meditazione sul ruolo di una madre straordinaria, quella ragazza ebrea di nome Maria che ha contribuito a cambiare la storia del mondo, specie occidentale. Ed è una straordinaria opportunità per i cristiani vedere questo lavoro proprio in un periodo in cui vengono richiamati a riflettere sul tempo dell'Avvento, cioè della venuta del Redentore. Bisogna dire subito che il film, non ha nulla di agiografico, dell'"immaginetta" che si è soliti conoscere attraverso l'indottrinamento morale delle varie gerarchie, non ha nulla di magico, non è la mistica "europeizzata" ma, come è scritto anche nei Vangeli, è una donna del tempo con una straordinaria forza d'animo nel combattere le ingiustizie ed infondere a Gesù, il suo bambino, gli onesti valori di onestà, lealtà, uguaglianza e giustizia. E' uno di quei film che fa bene al cuore e che induce a pensare che essere mamma è veramente un dono speciale del cielo che- purtroppo- nei rumors della modernità e del consumismo, si trascura troppo spesso per "inseguire" i bagliori dell'apparire.

La storia

Io sono con te , è la vita di una ragazza vissuta nella Galilea di più di duemila anni fa: Maria di Nazareth (interpretata da Nadia Khlifi negli anni della gioventù, e da Rabeb Srairi nella vita adulta). Grazie a lei, con la nascita del figlio Gesù (Mohamed Idoudi), si inaugura un nuovo corso nella storia dell'uomo. Le domande sollevate sono però più che mai all'ordine del giorno e riguardano il nascere, il crescere, l'educare i figli, il ruolo della donna nella società, il senso della parola amore, in una prospettiva delicatamente femminile. Girato in Tunisia, interamente parlato in arabo e greco antico, é un viaggio immaginifico ed estremo alle radici del cristianesimo e della maternità. Il film si concentra sui primi anni di vita del Cristo, fino all'adolescenza. Maria è una giovane donna, figlia di povera gente dedita alla pastorizia, è già stata promessa a un certo Giuseppe, abitante nella vicina Nazareth. Celebrate le nozze, Ella si rende subito conto delle angherie di un mondo fortemente maschilista e, anche se il marito è comprensivo con lei, non può sottrarsi al dispotismo patriarcale del fratello di lui, Mardocheo, vero signore del villaggio. Pesso si scontra con questo mondo ostile, però ha tante attenzioni per i ragazzi del luogo e mal sopporta le punizioni e le angherie che questi debbono patire, continuamente sottomessi alla disciplina ferrea e violenta degli adulti. Inoltre si angoscia per il contesto storico in cui è inserita: l'asservimento coloniale ai romani e le persecuzioni di Erode. ma proprio per questo sarà additata come elemento di disturbo ed esclusa, però il suo amore - quello che affonda nel cuore stesso nell'idea della maternità - sarà ineguagliabile.

Scheda del film:

Titolo: Io sono con te

Titolo originale: Io sono con te

Durata: 103 minuti

Generi: Storico, Dramma

Anno di produzione: 2010

Data di uscita: 19-11-2010

Italia, 2010, Regia di Guido Chiesa

Con Nadia Khlifi, Rabeb Srairi, Ahmed Afiene, Mustapha Benstiti, Djemel Barek, Fadila Belkebla, Carlo Cecchi, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni, Jerzy Stuhr .

Chi è il regista

Il regista Guido Chiesa, nato nel 1959 a Torino e formatosi cinematograficamente in America con registi tipo Jim Jarmusch, Amos Poe, Nicolas Roeg e Michael Cimino, è un autore eclettico. Ha realizzato anche cortometraggi e scritto libri sul cinema e la musica cimentandosi anche nella critica cinematografica per alcune riviste specializzate. Tra i suoi lavori ricordiamo "Il caso Martello" del 1991, vincitore della Grolla d'Oro al Festival di Saint Vincent, come miglior film d'esordio. Nel 2000 ha presentato alla Mostra internazionale di Venezia il film "Il partigiano Johnny" vincendo il premio Ragazzi. Nel 2007 propone un suo film al Festival di Roma "Le pere di Adamo".

DOMANDE & RISPOSTE a Luca Arcari, Dipartimento di discipline storiche "Ettore Lepore" - Università degli studi di Napoli "Federico II":

- Maria non è una figura centrale solo nel Cattolicesimo; come considerano la sua figura le altre religioni?

"Maria gode di una notevole venerazione nell'ambito dell'Islam. Il Corano la presenta come una protetta da Allah. Il Corano non la definisce mai 'madre di Dio', dato che per l'Islam Dio è unico, e Gesù è al massimo un suo profeta. Grande è anche la devozione mariana in seno agli ambienti ortodossi, dove la pratica della 'preghiera dell'icona' (per gli ortodossi 'fare' un'icona significa pregare) mette spesso al centro la figura di Maria e il suo ruolo nella storia della salvezza. Ma anche in questi contesti va distinta la devozione concreta dei fedeli dal piano più strettamente dottrinale.

- Ci sono rapporti tra Maria e le altre figure femminili delle religioni dell'antichità?

Dal punto di vista storico è chiaro che il problema non si pone: Maria è una figura storica, che aveva una sua fisionomia precisa, inserita in un particolare contesto socio-culturale assolutamente diverso dal nostro. Certo è che nel successivo sviluppo della teologia cristiana molte delle funzioni culturali che le religioni cosiddette 'politeistiche' associavano ad alcune figure femminili siano state ricontestualizzate, spesso anche inconsciamente, per meglio definire il culto di Maria e per diffondere il suo culto presso popoli e culture che provenivano da altre fedi. Si pensi all'appellativo 'Rosa mistica', oggi utilizzato nelle litanie alla Vergine Maria, un tempo attributo della dea Iside. Anche le raffigurazioni paleocristiane sono profondamente legate alle religioni politeistiche (egiziana, greca, romana …) e vi sono moduli che gli artisti ereditano dalla tradizione pagana, ad esempio le posizioni in cui Maria viene raffigurata (dormiente o con le mani aperte) si modellano sulle rappresentazioni di alcuni episodi e/o vicende legate ad alcune divinità di provenienza politeistica. Resta, tuttavia, che i cosiddetti 'trasferimenti' culturali, quando non direttamente documentati, sono difficili da determinare con precisione, senza che si rischi di sovrapporre valori culturali e sociali diversi.

- Quali sono i valori simbolici e culturali connessi al femminile nelle religioni?

Nel mondo antico le categorie sessuali, come ogni categoria culturale, erano declinate in maniera diversa rispetto all'oggi, e il femminile era legato a specifici universi simbolici: la tutela della casa, la famiglia, la preservazione dell'ordine genealogico e la cura dei figli. Nell'ambito dell'agire religioso sappiamo che, in non pochi contesti, le donne avevano una posizione di notevole rilevanza, soprattutto per lo svolgimenti di particolari riti (vi erano feste esclusivamente riservate alle donne e luoghi sacri esclusivamente femminili) e di specifiche funzioni sacrali (si pensi a sacerdozi prettamente femminili quali le Vestali, la Pizia di Apollo e le sacerdotesse della Grande Madre). Ciò nonostante non va mai dimenticato che le società antiche, inclusa quella in cui è vissuta Maria, erano strutture con una fortissima impronta patriarcale e androcentrica, per non dire maschilista, per cui il femminile rappresentava sempre e comunque una categoria sottoposta, o di sostegno, al potere maschile, specchio della reale posizione sociale che la donna aveva in quelle strutture sociali. Tale valenza emerge con forza nell'ambito cosiddetto religioso (Cfr: da un'intervista a Luca Arcari, Dipartimento di discipline storiche "Ettore Lepore" - Università degli studi di Napoli "Federico II").

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
Società