11 10 34 BERLUSCONI RINGRAZIA "I COMUNISTI" MILANESI E SPERA. BERSANI RACCOGLIE I COCCI. GHIGLIOTTINATA UN'INTERA CLASSE DIRIGENTE. FORSE PERO' LA SINISTRA TORNERA' A PALAZZO MARINO GRAZIE AL CENTRO. SONDRIO DOCET

Le primarie di Milano sono state una sorpresa, spiacevole per taluni e piacevoli per altri. Certamente spiacevoli per Bersani e per il PD, partito che si era speso a tutto campo, segretario compreso, per sostenere a candidato Sindaco un uomo dei quartieri alti, l'arch. Stefano Boeri. Ha perso (40,16%), sconfitto dall'ex on. Giuliano Pisapia (45,36%), con Valerio Onida gettato alla sbando (13,41%). Completa la goliardata dell'ambientalista Michele Sacerdoti (1,07%). Berlusconi contento: hanno vinto "i comunisti" visto e considerato che Pisapia un paio di mandati in Parlamento li ha fatti sotto quella bandiera.

Discesa libera: vince il PD

E' già caduta la neve, ma a Milano c'è già stata la prima discesa libera. Alle primarie che incoronarono Prodi per quello che sembrava l'inizio di una fase ulivista egemonica, naufragata per il ritiro di Bertinotti, le primarie registrarono la partecipazione di 101.677 elettori. Secondo round il 29 gennaio 2006 per scegliere il candidato Sindaco. Meno elettori, 82.496, con vittoria schiacciante del Prefetto Ferrante (67,85%) davanti al Nobel Fo (23,09%), Milly Moratti (5,78%) e Corridore (3,28%). Per varie dichiarazioni della vigilia erano attesi ai seggi 100.000 elettori, il che significa che ne erano stati calcolati almeno un 120 - 130.000. Ne sono arrivati 67.499, di cui solo 27.607 hanno scritto il nome di Boeri. Significativo il confronto in un Partito che scende dal 33,2% alle politiche del 2008, al 26,13% delle Europee dello scorso anno e che è dato intorno al 23 dai sondaggi odierni. Fa impressione che la mobilitazione generale del PD, dal segretario nazionale in giù, abbia portato al loro candidato soltanto i citati 27.607 fedelissimi pensando che alle politiche a Milano i voti PD erano stati 258.807 (33,65%). Significativo che sommando le percentuali dei due maggiori partiti nello stesso periodo di tempo la discesa sia stata così vertiginosa da portare questa somma, meramente aritmetica non potendo essere politica, dal 70% a meno del 50.

Frana

Una frana. Dimissioni eccellenti, dal capo della segreteria di Bersani, Penati ai segretari regionale, provinciale, cittadino. Nessuno avrebbe scommesso un €uro su questo risultato che pesa. Pesa parecchio, a Roma più che a Milano. Pesa e allarma, sia la classe dirigente romana del Partito sia l'ala moderata, quella ex DC e quella Veltroniana che veda una corsa a sinistra e un allontanamento della prospettiva di centro-sinistra.

Champagne da Berlusconi

Berlusconi ringrazia. Ai centristi che vogliono collaborare con il PD ha facile gioco a dire "dialogate con i Bersani e vi troverete a fare i conti con i Vendola e, a latere, con i Di Pietro (e Grillo?)". Che la cosa abbia fondamento lo dimostra l'uscita di Fioroni, uno dei superstiti ex DC, che ammonisce invitando il PD a guardare al centro e non a Vendola. Qualche deputato a Roma, di quelli passati con Fini,ci sta pensando. E' possibile che la immediata conseguenza sia il restare nel FLI se si supera il fossato, a nostro avviso più largo che lungo, e invece il tornare nel PDL come ha fatto l'on. Angeli.

I cocci di Bersani

Bersani raccoglie i cocci. In Puglia la sberla l'aveva presa D'Alema quando il suo candidato era stato umiliato da Vendola, partito da solo e oggi leader del SEL. A Milano l'ha presa Bersani, e quindi, in questo caso, il Partito, da chi era sostenuto proprio da Vendola. Personaggio comunque sopravvalutato a nostro avviso perché si è ascritto a merito suo la vittoria a Bari. Certo, ci ha messo parecchio del suo, ma questo non sarebbe servito se il centro-destra non si fosse suicidato negando la candidatura, nonostante l'appoggio di Berlusconi, ad Adriana Poli Bertone.

L'imprevedibile: Pisapia Sindaco

La storia non insegna. A Milano si contenderanno in tre la palma, alla Moratti e al Pisapia dovendosi aggiungere, salvo variazioni di rotta viste le ultime sue dichiarazioni, l'ex primo cittadino Albertini sostenuto dal polo di centro. L'Expo del 2015 lo inaugurerebbe dunque in tal caso l'ex parlamentare eletto nelle file di Rifondazione Comunista, persona indubbiamente d'ingegno. Sondrio docet visto che il centro-destra, quasi il 70% di voti, è riuscito a far eleggere un Sindaco, e una Giunta, di sinistra. La raccolta del giornale dimostra che lo avevamo puntualmente previsto alcuni mesi prima, solo ragionando di logica politica, visto come andavano le cose.

Per Milano sarebbe ancora presto per ipotizzare questo risultato con sufficiente attendibilità. L'ipotesi è comunque già oggi consistente. Paradossale come schema: non serve un moderato per aggiungere ai voti da sinistra perché tanto non serve. Ci pensa il centro-destra a dividersi offrendo così Palazzo Marino su un vassoio d'argento.

f.

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Editoriali