10 10 36 FURIA SERBA A GENOVA - ORRIPILANTE A ROMA - ABISSO AD AVETRANA
FURIA
Abbiamo visto in tanti quel che è successo a Genova. C'è stato il plauso per la Polizia. Un qualsiasi intervento avrebbe fatto correre rischi seri a tutti gli altri, a quelli cioè che non si proponevano il caos ma erano andati a festeggiare, possibilmente, una vittoria della nostra Nazionale. Polizia che, secondo Belgrado, avrebbe sbagliato tutto. Un giudizio che fa il paio con quello di Di Pietro che ha chiesto (!) le dimissioni del Ministro dell'Interno. Le desse la mafia farebbe salti di gioia facendo scorrere fiumi di champagne.
ORRIPILANTE
Abbiamo visto in tanti quel che è successo a Roma. Non ci riferiamo al pugno del romano alla infermiera romena, un fatto aggravatosi per essere lei caduta all'indietro battendo la testa per terra. Fatto grave, all'altezza dei tempi. In quelli meno progressisti ma più civili si diceva che una donna non la si picchia neppure con un fiore. Oggi, in tempi di pari opportunità si prendono a pugni anche loro. Fatto orripilante quello che è avvenuto dopo e che una telecamera ci ha proposto. Quei tali che sono passati senza minimamente preoccuparsi, anche solo magari chiamare soccorso con una telefonata, al di là della evidente assenza di umanità e quindi con una coscienza come un colabrodo, dovrebbero essere perseguiti secondo la legge per omissione di soccorso. Triste dover ricorrere al Codice penale ma necessario vista l'assenza di un codice morale.
ABISSO
Avetrana è sulle prime pagine dei giornali e in molte trasmissioni TV per il truce 'affare' della povera Sarah che, figlia di madre adottata, figlia di padre lontano, nipote di una bestia in sembianzeb di uomo (e con la scusa alle bestie per l'accostamento), affidava ad un tema le considerazioni sulla sua vita e le sue speranze di futuro: (x) "Ciao, mi chiamo Sarah, ho 14 anni e vivo ad Avetrana con mia madre e mio nonno. In famiglia siamo quattro: mia madre Concetta lei ha circa 49anni e molto fredda forse perché è stata adottata da mia nonno Cosimin….
Mio Padre invece si chiama Giacomo ha circa 54 anni e vive a Milano ma scende qui ad Avetrana ad ogni festa lui è tutto l'opposto di mia madre, poi c'è mio fratello Claudio lui ha 24 anni prima viveva a Stoccolma e veniva a trovarci solo l'estate ora invece sta a Milano con mio padre e forse può venire a trovarci più spesso io sono molto legata a lui perché mi ascolta sempre e mi dà dei buoni consigli anche lui ha frequentato l'alberghiero e mi ha garantito che è bellissimo".
Poi una nota, abbastanza tipica per quell'età: "Non vado molto d'accordo con i miei genitori specialmente con mia madre ci litigo ogni giorno anche per stupidaggini ma su una cosa siamo uguali: tutte e due amiamo molto gli animali infatti abbiamo un cane e sei gatti tre stanno a casa ad Avetrana e tre a casa al mare dove ogni mattina alle sei mia madre accompagna mio nonno e poi lo prende a mezzogiorno si riposa un po' e poi verso le tre lo accompagna al bar e lo riprende verso le otto di sera". "Detto che in camera sua che "la tv non deve mancare mai" guarda avanti: "Il mio sogno è comprare una grandissima casa e portarci dentro tutti gli animali abbandonati per le strade perché mi dispiace vederli così". All'Italia intera è dispiaciuto tantissimo quel che è successo a lei. Qualcuno ha parlato di pena di morte. Troppo comodo. Sarah non c'è più. Non deve esserci più neanche quell'orripilante zio. Dentro, in regime anche più severo del 41bis, senza vedere nessuno come è per Sarah che purtroppo non può più, appunto, vedere nessuno.
Vivente per l'anagrafe. Morte civile dietro le sbarre, e senza marchingegni formali o espedienti giuridici che addolciscano l'inevitabile e sacrosantamente giusta durezza della pena. In questo caso non c'è possibilità di redenzione. C'è solo l'espiazione. Punto e basta.
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(x) stralcio del tema pubblicato da "La Gazzetta del Mezzogiorno"