10 10 3 MARCO MUELLER, IL CINESE
Sin dal suo primo mandato come direttore del settore Cinema della Biennale di Venezia, Marco Mueller è stato il primo e maggior "diffusore" in Occidente del cinema cinese. A partire da "Ombre elettriche", prima retrospettiva del cinema cinese in Occidente organizzata nel 1982 a Torino, Milano e Roma, il suo impegno per la scoperta, la conoscenza e l'informazione è proseguito attraverso le monografie della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, tra il 1983 e il 1988 e quelle che ha allestito ai Festival di Rotterdam e Locarno, fino alla "Storia segreta del cinema cinese" presentata nel 2005 a Venezia con undici film degli anni Trenta e Quaranta restaurati per l'occasione.
Nel 2008, al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ha infine curato un esteso panorama del cinema indipendente e del cinema d'arte della Cina.
Dal 1980 al 1994 l'erudito direttore della cultura cinese (i primi tempi, molti si chiedevano il perché della sua "fissazione" per i film cinesi, spesso incomprensibili ed ostici per la mentalità nostrana), ha collaborato in varie forme alle selezioni della Mostra di Venezia, in particolare per i film cinesi ed asiatici: è stato il consulente che ha stimolato i primi Leoni d'Oro cinesi, quelli di Zhang Yimou, Hou Xiaoxian e Cai Mingliang. In qualità di direttore dei festival di Rotterdam, Locarno, e della Mostra di Venezia, non ha mai smesso di creare visibilità per autori ed artisti e di inseguire il nuovo che si andava manifestando. Difatti ha dichiarato: "La vitalità del cinema cinese non è più da dimostrare. Anche allo spettatore occasionale, incappato per caso nei rimbalzi finali del grande cinema di arti marziali, le ragioni risultano evidenti: un senso plastico sempre rinnovato, chiavi stilistiche mantenute personali, ricerche estetiche mai sopite. Sono stati e sono ancora molti, oggi, in Cina, i registi in grado di riprendere una tradizione per rinnovarla. In Italia, poi, abbiamo avuto una posizione privilegiata per conoscere la Cina attraverso i suoi film. Dagli scritti pioneristici di Ugo Casiraghi alle grandi monografie retrospettive, quasi mezzo secolo di lavoro ci ha permesso di disfare la trama del cinema cinese dei nostri sogni - estetico- esotici per alcuni, rivoluzionari per altri- , per sostituirvi, primi in Occidente, la scoperta dei classici, l'accesso in presa diretta agli autori.
Sistematico è stato, negli ultimi trent'anni, il lavoro della Mostra, che ha regalato ai cineasti cinesi visibilità senza precedenti e conseguente penetrazione nel mercato internazionale. Anche grazie ai numerosi Leoni e premi vinti: da Zhang Yimou, Ang Lee, Jia Zhangke, Hou Xiaoxian, Cai Mingliang, Zhang Yuan, Liu Jie e Jiang Wen.".
Giustamente, gli è stato attribuito il prestigioso Premio per il Contributo all'Amicizia, conferito dal Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese, Wen Jiabao, con una cerimonia privata a Roma, giovedì 7 ottobre, in occasione dell'apertura dell'Anno della Cultura Cinese in Italia.
Noi che assieme a lui, abbiamo seguito con entusiasmo la scoperta di questo nuovo percorso della settima arte, non possiamo che essere felici del Premio, anche pensando ai numerosi intrecci economici che si stanno stabilendo tra la Cina e l'Italia.
Maria de Falco Marotta & Team